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mercoledì 30 ottobre 2019

Eschatology - opere monumentali sul mistero ultimo. Al Museo Michetti una grande mostra dell'artista Mario Vespasiani, a cura di Giuseppe Bacci.


MARIO VESPASIANI 
Eschatology - opere monumentali sul mistero ultimo
a cura di: Giuseppe Bacci

sede: MuMi Museo Michetti
indirizzo: Piazza San Domenico, 1 - Francavilla al Mare (CH)
inaugurazione: Venerdì 1 Novembre ore 17:00
periodo espositivo: 1 - 19 Novembre 2019
 
orari: tutti i giorni da martedì a domenica dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00
informazioni: Tel. 085 4913719 ● ‭339.8895499 (Giuseppe Bacci)  info@fondazionemichetti.it

INGRESSO LIBERO


Venerdì 1° novembre 2019 alle ore 17:00 presso il MuMi Museo Michetti, Piazza San Domenico, 1 - Francavilla al Mare (CH), sarà inaugurata la mostra personale di Mario Vespasiani dal titolo Eschatology - opere monumentali sul mistero ultimo a cura di Giuseppe Bacci con il patrocinio del Comune di Francavilla al Mare. Un progetto site specific dal forte impatto installativo-ambientale in quanto verranno esposti due inediti dipinti ad olio, di circa 10 metri di larghezza per 2 di altezza, realizzati appositamente per il luogo. Opere che si relazionano non solo con l'imponenza dello spazio museale e con quei riferimenti allo spirituale presenti fin dagli esordi nella ricerca di Vespasiani, ma anche con le due splendide tele, analoghe per tema e dimensioni conservate al piano terra, realizzate da Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria, 1851 - Francavilla al Mare, 1929) per l’Esposizione Universale di Parigi dell’anno 1900. L’esito che ne deriva è stupefacente: non solamente per le misure delle tele, per quanto eccezionali, ma per il taglio cinematografico e per la pittura aurorale di sublimazione spirituale che avvolge lo spettatore, ampliandogli le percezioni emotive. 


Le due opere-installazione di grandissime dimensioni sono attuali non tanto per l’esito pittorico quanto per lo stato d’animo generato, che si colloca a trapasso della postmodernità. Sul palcoscenico di Vespasiani la scenografia sembra disegnata dalla fantasia di un mistico: il paesaggio appare ora lunare ora tibetano; il racconto passa da una rappresentazione antropologica ad una religiosità ancestrale, per approdare a soluzioni che non sono semplicemente pittoriche, ma intravvedono il tentativo di condurre lo spettatore ad ulteriore attraversamento. Anche in questa esposizione Mario Vespasiani si conferma uomo-artista visionario, mostrando una ulteriore tappa che si innesta in un percorso ventennale di notevole complessità. 
La mostra va ben oltre i consueti e pur altissimi riferimenti chiamati in causa dal prestigio del luogo espositivo. Sul piano dei contenuti e dell’aspetto formale, il valore e l'attualità dell'evento sta nell'ardua scelta di approfondire il tema escatologico mediante l'uso originale e sapiente di simboli e metafore. 
In teologia e nelle religioni l’escatologia è una dottrina tesa a indagare il destino ultimo del singolo individuo, dell’intero genere umano e dell’universo. E in quanto legata alle aspettative fondamentali dell’uomo, influisce (o potrebbe farlo) sulla visione del mondo e sulla condotta quotidiana, Mario Vespasiani parte da questa riflessione per approfondire la personale indagine interiore in rapporto agli avvenimenti odierni e che le menti più sensibili riescono già ad intuire dai molteplici segnali che affiorano dall'osservazione del panorama mondiale.

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