# 55
Ti sei ammalata dei suoi pensieri.
Con naturalezza, un istante e subito.
Fino a non saper più tenere assieme le cose, i misteriosi giri.
Il cuore dannato, l'amarezza, i giorni dell'assenza; li hai provati, e adesso
fuggono in quel mal di testa che non aiuta.
Basta.
Datti una morale.
Evita gli impicci falsamente inebrianti; o meglio, elettrici per vendetta, spinti ad
ideare ogni momento ostile a una sentenza, una predestinazione.
Ora verso immagini riconoscibili, ora assumendo forme storte, sfigurate.
Ah, sì.
Certo deve essere dura.
Se l'amore è un sentimento così spontaneamente disordinato, se mira a
condizionare la psiche umana, il rispetto è consonanza fra visione mentale e
realtà, un patrimonio di linfa e di sangue.
Gli opposti convivono.
Che dunque tu possa liberamente coglierne il limite, più profondo e completo.
Senza paura nè odio.
In ognuna di queste circostanze, rammenta: la vera genialità di cui lui ha
bisogno d'innamorarsi risiede, ancora, nei tuoi occhi. Lo sarà sempre.
Loro è voce impegnata a svuotarsi del grido.
Loro è il vento, sfuggono (ad un passato da cui giungono)
Perchè davvero, la lotta non dimostrerà come migliori.
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