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venerdì 27 settembre 2013

DoKumenta | Alla Galleria Statuto 13 di Milano la mostra fotografica di Federico Garibaldi, a cura di Massimiliano Bisazza


Federico Garibaldi è un fenomeno talentuoso non solo nell’ambito della fotografia di moda - dove ormai è consolidato e conosciuto - ma emerge anche in quello della fotografia d’arte.
Lo spirito di osservazione, la sensibilità, l’attenzione dedicata alle luci, ombre, silhouettes, alla tecnica e ai supporti, sono estremamente raffinati, ricercati.

La sperimentazione e la ricerca contenutistica viaggiano di pari passo: mai banali o scontate anzi in bilico tra il documentarismo e l’astrazione aulica introspettiva.

Nei suoi lavori noto un coup d’oeil maturo e stilistico che guarda alla fotografia tipica del “reportage”  del grande maestro Sebastiao Salgado che però viene approfondita e direi quasi “condita” dalla forte personalità e dall’acuta creatività poliedrica di Federico Garibaldi.

Nei suoi viaggi svolti nel Sud Italiano si avverte quell’atmosfera che nella cinematografia italiana chiamiamo “neorealismo” e che prosegue negli scatti dei volti, degli occhi, degli oggetti, della natura umana dei personaggi thailandesi rifranti dall’obiettivo di Garibaldi nel contesto del suo viaggio asiatico.

Federico Garibaldi va anche oltre  tutto ciò e decide di avventurarsi nel contemporaneo dell’astrazione valicando la forma nell’immagine retinica e assurgendo alla composizione spaziale atemporale che ci porta in una dimensione alternativa, quasi virtuale.

I lavori di video arte presentati in Galleria STATUTO13, infine, sono dotati di grande introspezione e sapranno stupire il fruitore della mostra grazie all’effetto sorpresa anche grazie alla voluta esposizione come assoluta anteprima nel nostro Paese….e non solo.




“DoKumenta”
Testo critico a cura di Massimiliano Bisazza


Nel vasto scenario artistico milanese emerge finalmente una spiccata attenzione verso la fotografia che tardava a contaminare - con accezione positiva del termine “contaminare” – la nostra città, il nostro Paese.

Federico Garibaldi è a mio avviso un fenomeno talentuoso non solo nell’ambito della fotografia di moda (dove ormai è consolidato e conosciuto) ma anche in quello della fotografia d’arte.

Lo spirito di osservazione, la sensibilità, l’attenzione dedicata alle luci, ombre, silhouettes, alla tecnica e ai supporti, sono estremamente raffinati, ricercati.

La sperimentazione e la ricerca contenutistica viaggiano di pari passo: mai banali o scontate anzi in bilico tra il documentarismo e l’astrazione aulica introspettiva.

Nei suoi lavori noto un coup d’oeil maturo e stilistico che guarda alla fotografia tipica del “reportage”  del grande maestro Sebastiao Salgado che però viene approfondita e direi quasi “condita” dalla forte personalità e dall’acuta creatività poliedrica di Federico Garibaldi.

Nei suoi viaggi svolti nel Sud Italiano si avverte quell’atmosfera che nella cinematografia italiana chiamiamo “neorealismo” e che prosegue negli scatti dei volti, degli occhi, degli oggetti, della natura umana dei personaggi thailandesi rifranti dall’obiettivo di Garibaldi nel contesto del suo viaggio asiatico.
Ama trattare temi scottanti come l’indigenza, le condizioni di vita dove le immagini hanno spesso luci chiare, dove ogni cosa sembra vivere in bilico.

Se è vero che l’artista/fotografo è confrontabile all’idea di “fotografo del passato”, cioè il pittore; posso tranquillamente affermare che Federico Garibaldi è quel “pittore” che sa raccontarci e mostrarci ciò che la nostra Madre Terra ci dona.
Dagli scorci visuali ai paesaggi intimistici in movimento ai soggetti immortalati nel diaframma della sua macchina fotografica.

Antonello da Messina, noto pittore del quattrocento italiano, non ha forse viaggiato nelle Fiandre, osservato, appreso e trasferito lo stile fiammingo fino al nostro Paese? Esattamente come un fotografo d’altri tempi dipingeva il dettaglio lenticolare con amore ed attenzione e ci ha permesso di percepire il mondo di quei secoli lontani, lasciandocene testimonianza.

Federico Garibaldi va anche oltre  tutto ciò e decide di avventurarsi nel contemporaneo dell’astrazione valicando la forma nell’immagine retinica e assurgendo alla composizione spaziale atemporale che ci porta in una dimensione alternativa, quasi virtuale.
Se paragonato ancora una volta all’ambito cinematografico direi che i lavori astratti di Garibaldi evocano le atmosfere di “the Matrix” dove le “matrici” (appunto) sono degli elementi di tipo tabellare che hanno strutture matematiche che rappresentano una sorta di cyberspazio o realtà simulata dalle macchine (cit. Andy Wachowsky, sceneggiatore).

Concluderei con i lavori di video arte, nei quali denoto una profonda esperienza sensoriale collegabile al mondo della fotografia dove i segreti nascosti nel vissuto personale dei personaggi incontra in qualche modo un rimando tutto personalistico e introiettato…dove anche l’osservatore riesce a cogliere una realtà interpretabile e del tutto propria e intimistica.



“DoKumenta”

Mostra personale di fotografia  di:

Federico Garibaldi

A cura di Massimiliano Bisazza

-Opening:  16 Ottobre 2013 dalle h 18,30 alle h 21,00
In mostra fino al 29 Ottobre 2013 mattino

  
Presso: Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13
Via Statuto, 13 (corte int.) – 20121 Milano

Apertura al pubblico: dalle h 11 alle h 19 dal martedì al sabato

INFO
Cell. +39 347 2265227 | info@statuto13.it

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