MilanOltre
dà voce per il secondo anno consecutivo alla femme sauvage del Québec per regalare al pubblico la più ampia
testimonianza possibile del suo stile coreografico apparentemente rude e
selvaggio che si declina in percorsi verso la libertà e la compassione, dove
l’umorismo è possibile e l’eros onnipresente. Costruzioni formalmente compiute
in cui stile e sostanza sono in perfetta risonanza.
Fresca
di nomina come direttore della Biennale Danza di Venezia per il triennio
2017/2020 è una donna curiosa, eclettica e padrona di molteplici tecniche.
Marie Chouinard dal 1978, in trentasette anni di
attività, di cui venticinque con la sua compagnia, realizza più di 50 opere
personali e collettive che dal 1978 indagano
il corpo sotto diversi punti di vista.
Chouinard
continua a stupire con la sua danza intesa come un’arte sacra. Le sue opere
sono un universo di invenzioni sempre nuove. Se c’è una definizione che si può
dare di lei è proprio che è una “coreografa”.
Dal 4 al 9 ottobre cinque le sue creazioni in Sala
Shakespeare del Teatro Elfo Puccini:
Le Cri du monde e Le Sacre du
Printemps (4/5 ott); il nuovo Hieronymus Bosch: The Garden Of Earthly
Delights (7/8 ott) e Gymnopédies
insieme a Henry
Michaux: Mouvements.
«Non abbiamo bisogno di
riconoscere l’unicità della alta e bionda sirena che da vent’anni delizia il
pubblico. La danza di Chouinard è un’organica comunione tra danzatori e
spettatori. Un’apoteosi di leggerezza e di invenzione. Uno shock radicale. Se
non si grida, è perché si è ben educati. Poi si rimane senza parole» (La Presse).
Il 4 e 5 ottobre alle 20.30
doppio programma con Le Cri du monde, riallestito dalla
Compagnie Marie Chouinard appositamente per MilanOltre, è uno studio sulla
divisione morfologica. Un lavoro profondamente commovente nasce da osservazioni
architettoniche sul corpo, sondando le forze e le tensioni dentro di noi.
Dieci ballerini ritraggonolal magnifica e indomabile furia in solo,
duo e gruppi dando vita ad una macchina implacabile che esalta la voglia di
vivere. Orchestrando voci tenui e urla frenetiche, grida di angoscia e di
gioia, Marie Chouinard crea una danza estatica, un caos organizzato di corpi
articolati.
Nel lavoro di
Marie Chouinard, Le Sacre du Printemps occupa una posizione speciale. Un potente
inno alla vita e prima sua coreografia basata su uno spartito musicale. Della Sagra della primavera di Igor
Stravinskij, Marie Chouinard ha esplorato un Nuovo Mondo.
Marie Chouinard
ritrova così una pulsazione originale che è essenziale per il suo movimento.
Lungi dal contraddire il ritmo della sua danza, la cadenza e la forza della
musica ispirano, accompagnano e danno energia, creando l’eco e il contrappunto
di un’organica, vigorosa e vivida coreografia.
Per Marie
Chouinard, tutte le forme sono il movimento attraverso lo spazio di una
specifica energia vitale. A differenza di altri coreografi che hanno lavorato
con il brano di Stravinskij, ha costruito il suo rito intorno ad assoli,
cercando di risvegliare in forti movimenti chiaro il mistero intimo di ogni
danzatore.
«Non c'è storia
nel mio rito - spiega - nessuno sviluppo, nessuna causa ed effetto. Solo
sincronicità. Come se stessi lavorando con il primo momento dopo la prima
apparizione della vita. La performance è il dispiegarsi di quel momento. Ho la
sensazione che prima di quel momento ci fosse solo una straordinaria esplosione
di luce, un lampo».
Il 7 e l’8 di ottobre alle 20.30 va in
scena la nuova opera di Marie Chouinard Hieronymus Bosch: The Garden Of Earthly
Delights, ispirata alle visioni surreali di Hieronymus Bosch nel 500°
anno dalla morte.
Presentata in
anteprima il 4 agosto nella città natale del celebre pittore fiammingo e poi in
prima nazionale il 14 agosto a Bassano Opera Estate.
La coreografa
quebecchese reinterpreta in tre atti il grande racconto allegorico del trittico
più famoso e ambizioso Il giardino delle
delizie, visibile al Museo del Prado di Madrid e costituito da una tavola
centrale e da due pannelli laterali. Il mondo prima della creazione degli
animali, la nascita di Eva, ovvero il primo peccato; la raffigurazione del
giardino delle delizie, cioè dei peccati carnali e, il castigo dell’Inferno,
raffigurato come un incubo mostruoso.
Un’opera
pittorica dalla forte carica erotica che Chouinard sceglie per far vivere attraverso
i movimenti dei suoi danzatori l’umanità e le sensazioni che emergono dal
dipinto.
Di datazione
incerta (1480/90 circa), in nessun altro lavoro Bosch raggiunge un tale livello
di complessità, sia per i significati simbolici che per la vivida immaginazione.
L'opera rappresenta numerose scene bibliche e ha probabilmente lo scopo di
descrivere la storia dell'umanità attraverso la dottrina cristiana medievale,
spaziando attraverso alchimia, religione, astrologia ma anche folclore e studio
del subconscio umano.
Inchinandosi
davanti a tanta complessità Chouinard ha dichiarato: «proprio come un
coreografo può scegliere di rimanere aderente alla musica (o no), io ho scelto
di rimanere vicina al quadro di Bosch e al suo spirito. La gioia di inchinarsi
davanti a un capolavoro!».
Ultimo appuntamento il 9 ottobre alle 18.00 con la poetica e
giocosa Gymnopédies, dedicata alle musiche di Erik Satie, le tre
celeberrime “Gymnopédies” per pianoforte, con gli stessi ballerini che si
esibiscono anche alla tastiera immersi in un’ambientazione fatta di vaporosi
tendaggi. Marie Chouinard lo definisce: «un balletto per 10 danzatori sul
tema del duo», ma , Gymnopédies diventa un canto alla trasformazione, alla
bellezza, alla presenza, all’assenza. E infine alla danza stessa.
La seconda parte
della serata ripropone uno degli spettacoli più acclamati di MilanOltre 2015, Henry
Michaux: Mouvements. La coreografia è ispirata a Henry Michaux,
scrittore, poeta e disegnatore belga naturalizzato francese, vicino al
movimento surrealista e dalla vita avventurosa e irrequieta. Punto di partenza
è il libro Mouvements, 64 pagine di
disegni a inchiostro e 15 di poesie. Tanto i disegni quanto le liriche sono un
continuo riferimento per i danzatori, che arrivano a trasformarsi in segni
grafici in movimento, diventando “movimenti d’inchiostro, festa di macchie e di
braccia che si muovono su e giù. La scrittura coreografica, allo stesso tempo, sfoggia un brillante senso della calligrafia
dal grande impatto visivo tanto che si può affermare che la trasposizione dal libro alla danza è stata fatta “parola per parola”.
Anche il poema centrale del libro e la postfazione fanno parte della
coreografia.
I disegni vengono proiettati sullo sfondo, offrendo agli spettatori la possibilità di dare una propria lettura dei lavori di Michaux.
I disegni vengono proiettati sullo sfondo, offrendo agli spettatori la possibilità di dare una propria lettura dei lavori di Michaux.
TEATRO
ELFO PUCCINI_c.so Buenos Aires 33, Milano - tel. 02.00.66.06.06 -
biglietteria@elfo.org |
Prezzi: da 28 a 10 euro (diritti di prevendita € 1,50) – Abbonamenti/Card: da 60 a 36 euro. www.milanoltre.org
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