22 febbraio/18 marzo | sala Fassbinder
Viva l’Italia Le morti di Fausto e Iaio
di Roberto Scarpetti
regia César Brie
con Andrea Bettaglio, Massimiliano Donato, Federico Manfredi, Alice Redini, Umberto Terruso
musiche originali di Pietro Traldi
suono e programmazione video Giuseppe Marzoli, progetto video Boombang Design
coproduzione Teatro dell'Elfo e Teatro di Roma
Il testo è stato insignito della Menzione speciale Franco Quadri - Premio Riccione per il Teatro 2011
Premio Enriquez 2014 - Città di Sirolo a Roberto Scarpetti, sezione "Premio per la drammaturgia"
lo spettacolo è inserito nel programma di "Novecento Italiano" del Comune di Milano
Viva l’Italia Le morti di Fausto e Iaio
di Roberto Scarpetti
regia César Brie
con Andrea Bettaglio, Massimiliano Donato, Federico Manfredi, Alice Redini, Umberto Terruso
musiche originali di Pietro Traldi
suono e programmazione video Giuseppe Marzoli, progetto video Boombang Design
coproduzione Teatro dell'Elfo e Teatro di Roma
Il testo è stato insignito della Menzione speciale Franco Quadri - Premio Riccione per il Teatro 2011
Premio Enriquez 2014 - Città di Sirolo a Roberto Scarpetti, sezione "Premio per la drammaturgia"
lo spettacolo è inserito nel programma di "Novecento Italiano" del Comune di Milano
Viva l’Italia, da quando ha debuttato nel 2013, continua a coinvolgere spettatori di ogni generazione, continua a emozionare e a suggerire riflessioni sui fascismi di ieri e di oggi. A quarant’anni dalla morte di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, i due studenti uccisi al Casoretto il 18 marzo 1978, torna in scena per far rivivere la memoria come solo il teatro sa fare. Perché il bel testo di Roberto Scarpetti (ora edito da Cue press), che non è cronaca storica ma una ‘finzione basata su fatti reali’, riesce a diventare tragedia civile, canto di passioni personali e politiche.
«Le loro storie vere si nutrono delle parole verosimili che Scarpetti cuce loro addosso, intrecciando vita privata e storia pubblica, e Brie mette in scena, con un’intensità che ben capisce chi ha vissuto quegli anni. I cinque attori si moltiplicano in una girandola di personaggi, gli amici, i compagni, i camerati, i poliziotti. Straordinaria e umanissima la rabbia della madre (interpretata da Alice Redini), che arriva fino a inveire contro la figlia: “Tanto non serve a niente, anzi, se tu non cominciavi con la politica e le manifestazioni, magari tuo fratello era ancora vivo”.
Il testo teatrale incrocia e stringe tutti i fili di quei mesi cupi, dalla morte di Aldo Moro fino alla grande strage nera della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Rende bene il clima di quegli anni. Non pretendendo di essere cronaca, lo spettacolo riesce perfettamente a diventare tragedia civile».
Gianni Barbacetto, Il fatto quotidiano
«Il teatro di César Brie ha la grazia della semplicità, che è arte difficilissima. Un sistema di teli trasparenti da cui emergono i personaggi nel montaggio teso di scene anche brevissime, pochi oggetti su cui esercitare metamorfosi e suggestioni, ritmi precisi. Tutto è al servizio degli attori, di cui Brie si conferma gran maestro capace di trovare la verità del gesto nella finzione della convenzione teatrale. Uno spettacolo rigoroso, misurato, commovente. Pulito fino a un'essenzialità che è etica prima di essere estetica.
Sono cinque gli interpreti ma sembrano molti di più. Fanno i personaggi principali ma si moltiplicano anche in tutti gli altri... Per loro una prova non da poco, per il pubblico la gioia di un bel cast: generoso, agile, pieno di vita in una storia di morte». Sara Chiappori, la Repubblica
«Così asciugata, la vicenda emerge con una chiarezza e una plausibilità che agghiacciano. L’intuizione fa arrivare l’arte dove la giustizia arranca. Nessuna pila di atti giudiziari ci fa entrare nella testa di un terrorista meglio dei Demoni di Dostoevskij. Inoltre il testo intelligente e appassionato di Scarpetti ha stimolato un regista come César Brie, creatore di 80' di affascinante economia - qualche proiezione, l’uso ironico di un paio di bare di legno grigio che diventano anche cabine telefoniche, nascondigli, toilette, persino il pulpito donde pontifica un capo della Digos non si sa se stupido o determinato a depistare. Magnifica la prova dei cinque attori...». Masolino d’Amico, La Stampa
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Dal 22 febbraio al 18 marzo – Sala Fassbinder, Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33 Martedì / sabato ore 21.00, domenica ore 16.30 – Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606, biglietteria@elfo.org - Prezzi: Intero € 32.50, Ridotto € 17, Martedì € 21,50 www.elfo.org
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