DIALOGHI INTIMI
GIUSEPPE BERGOMI
ALMA TANCREDI
28 marzo / 17 maggio 2019
Inaugurazione: giovedi 28 marzo ore 18.30 / 21.00
Federico Rui Arte Contemporanea
ALMA TANCREDI
28 marzo / 17 maggio 2019
Inaugurazione: giovedi 28 marzo ore 18.30 / 21.00
Federico Rui Arte Contemporanea
via Turati 38, Milano
Si inaugura GIOVEDI 28 MARZO la doppia personale di GIUSEPPE BERGOMI e ALMA TANCREDI dal titolo Dialoghi Intimi, in cui verrano esposte cinque sculture e dodici dipinti realizzati nel corso degli ultimi anni. Terzo
appuntamento della serie di mostre dedicate ai dialoghi, che vuole
mettere in risalto tratti comuni nella ricerca di artisti lontani
anagraficamente, geograficamente o per mezzi espressivi, mette in luce
la comunione artistica di due artisti che sono una coppia nella vita.
“E' difficile vivere insieme per due artisti che hanno la stessa arte
nel cuore”, diceva Antonietta Raphaël , compagna di Mario Mafai. Giuseppe Bergomi e Alma Tancredi
ci raccontano quanto la loro vita, la loro quotidianità, la loro
ricerca sia fortemente connessa e correlata, seppur indipendente. Sin
dagli esordi, Bergomi trova all'interno della famiglia la sua fonte di
ispirazione: la moglie e poi le figlie vengono modellate idealizzando la
realtà, facendo uscire un'idea classica di bellezza calata negli
affetti e nei sentimenti di una famiglia amata. Una condizione della sua
stessa vita che si rivela in arte. Moglie,
madre e musa, preziosa collaboratrice dello studio, Alma non vive
all'ombra del marito, ma sviluppa la sua ricerca partendo dagli stessi
affetti famigliari. La sua visione si allontana dal corpo ma si
concentra sugli oggetti quotidiani: una tazzina, un fiore, le tovaglie,
la vista dalla casa. Lo sguardo si posa su uno o pochi particolari,
dipinti come oggetti singoli, ma che partecipano e appartengono al tutto
intorno, apparentemente distaccati e freddi, ma nel loro essere
inanimati riscaldati dall'appartenenza alla sfera domestica. “L’arte,
ci dice Bergomi, da perfetto artista moderno, non è mai la realtà vera;
è il confronto che la coscienza stabilisce con essa, riflessione che ci
porta a concepire una realtà parallela, riflesso delle nostre
esistenze, idea del mondo in cui convivere, con cui stabilire un
continuo dialogo” scrive Vittorio Sgarbi in uno dei numerosi saggi
dedicati all'artista. Il dialogo, in continua evoluzione, tra marito e
moglie, tra scultore e pittrice, tra artista e modella, trae costante
ispirazione nei loro “diari intimi”, da un lato approfondendo la
corporeità, dall'altro l'elemento raccontandone gli oggetti, da una
parte con la tenerezza di una visione che tende all'ideale, dall'altra
con la durezza della pratica quotidiana.
“I corpi di Bergomi sono i proprietari assenti di “autocoscienze” plastiche che “sanno” di essere osservate, allo stesso modo in cui gli oggetti della quotidianità di Tancredi si ammantano di quella familiarità che ce li rende...consapevoli, oggetti di muta affabilità che sanno, ci piace pensare, d’essere i protagonisti della nostra visione.” scrive Emanuele Beluffi in catalogo.
GIUSEPPE BERGOMI
nasce a Brescia nel 1953. Dopo aver frequantato l'Accademia di Belle
Arti di Brera, nel 1978 tiene la sua prima personale come pittore nella
sua città natale. Dal 1981 l’artista inizia a dedicarsi in modo
esclusivo alla scultura, dapprima alla terracotta policroma e poi alle
fusioni in bronzo. Espone per la prima volta le sue sculture alla
Galleria dell'Incisione nel 1982. Da quel momento iniziano i rapporti
con alcune delle più importanti gallerie italiane e straniere ed il
consenso della critica più prestigiosa. Nel 1984 Mario De Micheli cura
una sua personale alla Fondazione Corrente di Milano e l’anno dopo
Bergomi espone a Cortina d’Ampezzo con una mostra curata da Vittorio
Sgarbi, che nel 1987 si occupa anche del progetto Dialoghi di Scultura
(Torino, Galleria Davico). Nel 1992 Jean Clair lo invita a partecipare
al premio istituito dal Centro Internazionale d'Arte Contemporanea Château
Beychevelle: qui lo scultore realizza una grande terracotta
raffigurante l'allegoria della giustizia, con la quale vince il Grand
Prix Château
Beychevelle 1993. Nel 1996 Roberto Tassi cura la personale a Milano e
Marco Vallora quella di Pietrasanta e, sempre nel 1996, viene invitato
alla XII Quadriennale d'Arte di Roma. In tale occasione la Camera dei
Deputati acquista la sua opera “Valentina in piedi” che entra a far
parte della collezione permanente di Montecitorio. L'anno successivo gli
viene conferito il “Premio Camera dei Deputati” e si inaugura una
esposizione personale a Palazzo Montecitorio. Nello stesso anno il
Principato di Monaco acquista due sue grandi sculture in bronzo, esposte
alla VI Biennale di Scultura di Montecarlo. Nel 2000 realizza una
scultura monumentale dal titolo “Uomini, delfini e parallelepipedi” per
l'ingresso dell'acquario di Nagoya in Giappone. Nell'estate del 2005 il
Chiostro del Bramante ospita una grande rassegna dell'artista curata da
Italian Factory. La stessa mostra verrà inaugurata a Palazzo Martinengo a
Brescia nel febbraio del 2006. Nel 2010 viene insignito del Premio
Internazionale di Scultura "Pietrasanta e la Versilia nel mondo". Tra le
esposizioni che si sono susseguite dal 1978 ad oggi, si ricordano nel
2007 all'Art Museum di Shangai dal titolo “Italiana”, nel 2011 alla LIV
Biennale di Venezia Arsenale e al Festival dei Due Mondi di Spoleto, nel
2012 al complesso di Sant'Agostino di Pietrasanta, nel 2015 all'EXPO di
Milano nella mostra “Tesori d'Italia” presenta la scultura “Grande
Ellisse” e nel 2016 al Palazzo della Cultura di Catania.
ALMA TANCREDI
è nata a Ome (BS) nel 1956. Nel 1975, dopo il diploma e la maturità
artistica, inizia la sua attività di orafa aprendo un proprio
laboratorio nell'antica Torre d'Ercole, nel centro storico di Brescia,
dove realizza gioielli esclusivi ispirati a forme zoomorfe e cinetiche,
tra efflorescenze organiche e strutture in tensione. Nel 1987 abbandona
definitivamente l'attività orafa per dedicarsi alla famiglia. Espone per
la prima volta nell'ottobre del 2000 alla Galleria Ghelfi di Vicenza,
in una personale presentata da Vittorio Sgarbi, e nel 2001 alla Galleria
Quadra di Brescia con la prefazione di Tino Bino. Di queste mostre
hanno scritto Mauro Corradini, Fausto Lorenzi e Alessandro Riva. Nel
2001 espone nella mostra “Vita Silente”, curata da Lucia Stefanelli
Torossi alla Galleria Archivio Arco Farnese di Roma. Lo stesso anno
espone anche un gruppo di dipinti alla Galleria Forni di Bologna e
partecipa alla Fiera di Vicenza con la Galleria Ghelfi. Dopo queste
prime esperienze continua a dipingere pur abbandonando l'attività
espositiva. Parallelamente posa per lunghi periodi per lo scultore
Giuseppe Bergomi di cui è moglie e compagna, musa e modella.La sua
esperienza orafa, risulta preziosa nell'assistenza al lavoro in cera per
le fusioni in bronzo, e nella collaborazione delle varie attività dello
studio del marito.Nel 2017 espone, nella duplice veste di pittrice e
modella, allo Studio Etra di Firenze, presentata da Vittorio Sgarbi e
Fausto Lorenzi.
Federico Rui Arte Contemporanea
via Filippo Turati, 38 | cortile interno | 20121 Milano (MI)
federico@federicorui.com - t. +39 392 49 28 569
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