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lunedì 29 novembre 2021

SFUMATURE. A Domodossola la mostra dell’architetto Riccardo Monte e della fotografa Katie May.

 


SFUMATURE

Mostra dell’architetto Riccardo Monte e della fotografa Katie May 


Dal 4 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022

Inaugurazione: Venerdì 3 dicembre alle ore 17:00

INGRESSO LIBERO


Artoteca Di-Se “Il Refettorio”

Collegio Mellerio Rosmini, via Rosmini 22, Domodossola (VB)




Sfumature di Riccardo Monte e Katie May è la nuova mostra ospitata nelle sale dell’Artoteca Di-Se a Domodossola, aperta dal 4 dicembre al 9 gennaio, inaugurazione venerdì 3 dicembre alle ore 17.


Un’esposizione ibrida, un viaggio poetico tra la solidità della materia, il legno, e la leggerezza della sua rappresentazione, la fotografia. Tronchi d’albero cresciuti nelle valli alpine sono forgiati dalle sapienti mani di Monte che dà loro forma senza però mai trasfigurarli e farci dimenticare da dove è partito. Le stesse opere sono catturate nelle fotografie della May, riproduzioni artistiche che raccontano la storia di quegli stessi ciocchi di legno, semplici e autentici, ora oggetti d’arte e di design.





Riccardo Monte è un architetto che ama il suo mestiere. Dopo anni di lavoro e studio all’estero, decide di tornare in Italia, a Ornavasso (VB), dove apre il suo studio. La sua idea di design lo porta a creare oggetti elementari ricavati direttamente dall’uso della materia nella sua purezza.

Katie May, nata e cresciuta nel Somerset inglese, è fotografa. Da anni segue il lavoro di Monte, ne osserva e cattura il processo creativo e di trasformazione del legno. Il suo è un danzare tra luce naturale e ombre, un giocare con ritmi e movimenti davanti e dietro la macchina fotografica, tra contemplazione e riflessione.

A parlare di loro, tra i tanti, anche il volume di Karen Rosenkranz “City Quitters: Creative Pioneers Pursuing Post-Urban Life”, il magazine inglese Country Living - Modern Rustic, Io Donna del Corriere della Sera, il coreano The Neighbor e il tedesco Deco Home.


Il lavoro di Monte, che ben emerge nel percorso espositivo proposto da Sfumature, inizia da un’accurata ricerca del legno. Una volta trovato, la metamorfosi avviene studiando le proprietà di ogni singolo pezzo: il suo peso, la sua scala, le sue peculiarità diventano le fondamenta per l’esecuzione di ogni singola opera. Ecco allora che il metodo proposto da Monte è semplice e discreto, fortemente ispirato alla tradizione architettonica delle Alpi e a una genuina ammirazione per la cultura e le tradizioni Walser.






Così Monte: “Le opere esposte nascono da un processo che intende enfatizzare la bellezza del legno in tutti i suoi aspetti, la materia è lasciata intatta, l’intervento umano si minimizza, il legno rimane l’attore principale della scena. La finitura è ottenuta con il fuoco. Non ci sono prodotti chimici. Niente additivi. Nessuna vernice. In questa collezione di oggetti senza tempo, il fuoco è la finitura, il legno è la materia, la loro forma è dettata dalla natura, l’obiettivo rimane la ricerca dell’armonia e delle proporzioni: la bellezza”.


Un’intera parete è dedicata ai taglieri, di dimensioni e fattura sempre diversi. Noce, rovere, castagno, acacia, larice, acero, faggio, un racconto della nostra storia, quella delle Alpi, e di una preziosa risorsa: il legno. Ogni tagliere esposto sarà acquistabile e parte del ricavato andrà all’ODV Centro Aiuti per l’Etiopia di Verbania.

Un legame importante, questo con l’Etiopia, che lega Sfumature a un’altra mostra aperta in contemporanea e visitabile presso Casa De Rodis, sempre a Domodossola. Ethiopia. Viaggio per immagini e forme alla scoperta del paese, un itinerario ideale attraverso le immagini realizzate dal fotografo Marco Albizzati, in collaborazione con Centro Aiuti per l’Etiopia e Collezione Poscio. Un’occasione importante per fare luce sulla gravissima emergenza umanitaria e la guerra civile che stanno colpendo il Paese africano (abitato da più di 100 milioni di persone) e di cui ci si sta parlando pochissimo.



Sfumature nasce all’interno del progetto Interreg Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio”, tre anni all’insegna del disegno e dell’arte a cura di Associazione Musei d’Ossola, Museumzentrum La Caverna di Naters e Associazione Asilo Bianco. Si ringrazia per il sostegno la ditta Fratelli Scalabrini.


Sabato 18 e mercoledì 29 dicembre, alle ore 16, dimostrazione dal vivo del processo di carbonizzazione del legno con l’artista.

Domenica 9 gennaio 2022 finissage con l’artista.





SFUMATURE

Artoteca Di-Se “Il Refettorio”

Collegio Mellerio Rosmini, via Rosmini 22 (entrata laterale lato posteggio), Domodossola (VB)

amossola.it


Dal 4 dicembre al 9 gennaio

Inaugurazione venerdì 3 dicembre ore 17

Ingresso libero 

Venerdì 15-18

Sabato e domenica 10-12 | 15-18

Mercoledì 8 dicembre 10-12 | 15-18

Dal 21 al 30 dicembre tutti i giorni 15-18

Chiuso 25-26-27-31 dicembre e 1 gennaio


Carbonizzazione del legno dal vivo con l’artista

sabato 18 dicembre, ore 16 | mercoledì 29 dicembre, ore 16

Finissage e visita guidata con l’artista domenica 9 gennaio, ore 16


Per informazioni e per seguire tutte le attività, gli eventi e le iniziative di Di-Se:

www.asilobianco.it | www.amossola.it

IG Associazione Musei d’Ossola | Asilo Bianco 

FB Di-Se | Associazione Musei d’Ossola | Asilo Bianco



Ufficio stampa: Paola Fornara (Di-Se | Asilo Bianco) | 346 3002931 | paola.fornara@gmail.com



Return to the innocence. Alla Riserva naturale dell'Aniene di Roma, l'installazione site specific di Sergio Angeli, a cura di Fabio Benincasa.

 


Return to the innocence 

(Fragile)

di Sergio Angeli


a cura di Fabio Benincasa


Riserva naturale dell'Aniene. Roma

dal 10 dicembre 2021 al 20 marzo 2022


L’antropocentrismo è basato su una nostra presunta superiorità rispetto alle altre forme di vita. In realtà siamo della stessa sostanza di tutti gli altri esseri viventi. L’umanità, oggi fragile come non mai, sta per entrare in una nuova e inaspettata era della sua evoluzione



La profezia di un’umanità fragile si materializza ancora una volta sotto forma di segno estetico nel progetto Return to the innocence di Sergio Angeli. A partire dalla prima esplosione pandemica, l’artista crea installazioni site specific in ambiente naturale, nella splendida riserva naturale dell’Aniene che gli è al tempo stesso cara e familiare. 

Come ha già fatto nei sei mesi da dicembre 2020 a maggio 2021, Angeli consegna generosamente il proprio lavoro alla natura, mappando passo dopo passo i luoghi delle installazioni e documentando la sua opera con foto e video. 

Il progetto installativo questa volta esplora il concetto di fragilità in connessione con le possibilità evolutive del trauma. Elementi naturali come foglie e rami secchi vengono utilizzati come stencil per imprimere l’ombra fossile di un’esistenza destinata naturalmente a svanire. 



Se è possibile un ritorno all’innocenza e alla purezza è solo in questo procedere verso la dissoluzione, nella percezione leopardiana di un coraggioso sgomento. Angeli si affida con fiducia alla sua pratica estetica, conscio di indicare al pubblico un itinerario di crescita spirituale. Come Dante, chi si perde nel bosco è costretto a affrontare la sua fragilità e a trovare un’altra via per procedere. 

L’evoluzione dell’umanità è possibile a partire dall’accettazione di questo limite ineluttabile. 

Fabio Benincasa – Duquesne University

ROAMING. Wander at Ease. Al MA-EC Gallery di Milano, la mostra di pittura cinese contemporanea. In esposizione oltre 90 artisti e più di 100 stampe.

 


ROAMING. Wander at Ease


Mostra di pittura cinese contemporanea

2-11 dicembre 2021

Opening: 2 dicembre dalle 18 alle 20


Programma di scambio culturale

Organizzata da Beijing LYYF Visual Art Center Contemporary Oil Painting 


MA-EC Gallery, Via Santa Maria Valle, 2, 20123 Milano


Evento inserito nel circuito AMACI

Accesso consentito solo con Green Pass



Il prossimo 2 dicembre si inaugura presso la MA-EC Gallery ROAMING. Wander at Ease, mostra di pittura cinese contemporanea. L’esposizione è stata organizzata  da Beijing LYYF Visual Art Center e Contemporary Oil Painting per mostrare le molteplici sfaccettature della pittura cinese. 

In esposizione oltre 90 artisti e più di 100 stampe.

Il nome Wander at Ease deriva dalla favola scritta da Zhuangzi su un macellaio che sapeva smembrare abilmente un bue ( ) facendo vagare il suo coltello a proprio agio sul corpo dell’animale ( ). 

Allo stesso modo un pittore dovrebbe fluttuare nella creazione artistica fino a diventare un tutt’uno con l’opera, raggiungendo libertà interiore. Vagare a proprio agio è lo zenith del creare artistico in Cina. Ma questo ondeggiare implica anche la capacità di assorbire alcuni aspetti di altre culture per arricchirsi spiritualmente. I dipinti cinesi contemporanei nascono da una sintesi di elementi occidentali e tradizione orientale e rappresentano uno spaccato della produzione artistica attuale.

Roaming. Wander at Ease vuole rendere omaggio ai grandi maestri del passato e creare un dialogo con l’arte italiana, presentando al pubblico una selezione di opere che possano lasciare un segno nel percorso di comunicazione e scambio culturale tra i due Paesi.




Artisti

Dayu Wu | Fasi Feng | Tianci Su | Wenxin Zhang | Erchun Luo | Chengyi Wang | Junde Chen | Huimin Song | Dazun Li | Guowei Zhao | Genglüe Zhong | Huaming Ying | Chunsheng Jin | Guozheng Fang | Shu’an Li | Zhiyong Liang | Dijia Zhang | Yongqiang Lu | Fuhou Xu | Guofu Tang | Zongmeng Liang | Maoqiang Huang | Xiongde Liang | Di Wu | Aiping Liang | Yisong Liu | Canjun Yang | Lanfang Liu | Jiaqin Liu | Lu Ma | Wei Su | Linsheng Zhou | Jianjin Deng | Guoliang Shen | Shan Gao | Min Yu | Wenxing Liu | Changqing Yu | Lingyu Li | Lijun Fang | Dongwang Xin | Hongzhou He | Wei Cai | Chuang Zhang | Weiping Liang | Jiao Ruan | Xiaolu Zhang | Zhengjun Chen | Jianjun Shi | Jiahong Lin | Shiqin Zhu | Jishan Liu | Ping Chen | Hong Qin | Yuxiang Zhao | Jiankun Liu | Yan Jin | Yiyun Sun | Huawei Tang | Yongqiang Ma | Xiewei Su | Huo Wang | Haidong Wang | Hongxia Wang | Hu Pan | Suming Zhu  | Meng Xiao | Shuguang Yang | Yufeng Zhang | Lei Yue | Lü Bei | Liang Wang | Zhenfei Sun | Yun Lu | Qili Li | Ping Hu | Xiaojie Cheng | Zhen Qin | Jiangyuan Zhang | Jiaqi Zhang | Teng Li | Halimbek Husein | Yajie Jin | Honggang Wang | Yingying Wu | Pinchuan Huang | Hanyu Pang | Renjie Li | Xixi Wu | Wei Dai | Rui Cha | Ying Cai | Zifeng Li | Fang’e Wang.



Home Sweet Home. Al Mercato Campagna Amica di Matera, la video-installazione dell’artista romana Monica Pirone, a cura di Maria Rita Delli Quadri.

 

Home Sweet Home 

(Casa Dolce Casa)

di Monica Pirone

a cura di L. Maria Rita Delli Quadri

3-4 dicembre 2021

dalle 9:30 alle 15:30 

Mercato Campagna Amica - Matera



Venerdì 3 e Sabato 4 Dicembre il Mercato Campagna Amica di Matera, grazie al sostegno di Coldiretti Basilicata e del Comune di Matera, ospita la prima assoluta della video-installazione dell’artista romana Monica Pirone, con l’organizzazione di Roma&Roma srl.  L’opera intende essere la presentazione dell’omonimo progetto di installazione urbana della stessa Artista, a cura di L. Maria Rita Delli Quadri.

Home Sweet Home è il titolo del lavoro frutto di una lunga ricerca artistica e sociale a cui l’artista si è ampiamente dedicata negli anni e che vede  al centro delle sue riflessioni il tema della violenza domestica e della violenza di genere, e dei suoi effetti sulla società. Partendo dall’assunto secondo il quale l’arte ha  in sè una forza rivoluzionaria e persuasiva prorompente a tal punto da smuovere le coscienze e operare cambiamenti, Monica Pirone mette a punto un lavoro in cui la pluralità dei linguaggi artistici utilizzati si fonde alle emozioni e rivelazioni di cui essi stessi diventano immediato veicolo per uno spettatore che viene coinvolto al punto di divenire attore.

Il video rimanda suoni e immagini distorte, voci provenienti da quei contesti familiari che sono l’ambiente di indagine dell’Artista, dove la violenza deforma e snatura persone e oggetti domestici, svelandone la doppia natura. 



La casa, e la cucina in particolare, rappresentano il luogo per eccellenza dell’accoglienza, dell’amore e della familiarità, prototipo assoluto di sicurezza; esse, però, si trasformano allo stesso tempo nello spazio dove si annidano rancore e frustrazioni da cui hanno poi origine le più grandi forme di violenza. Sfondi bianchi si alternano a sfondi grigio scuri, e su di essi si confrontano parole, a tratti amorevoli, ad altri aggressive, e gli stessi utensili assumono valenze opposte: con un’impugnatura diversa, ognuno di essi può assolvere ad una duplice funzione, trasformandosi da oggetto di necessità e cura a fendente. 

Anche la scelta del Mercato non è affidata al caso,  gli si riconoscono infatti, i connotati di luogo dal forte valore simbolico poiché nella maggior parte dei casi frequentato da donne, ma sopra ogni cosa spazio dove potersi rifornire delle materie prime da trasformare in alimento, attività che esprime, più di ogni altra, forse, la cura verso la famiglia. Il cibo stesso è  uno dei veicoli attraverso cui passano le relazioni e le necessità all’interno del nucleo famigliare, e spesso proprio la scelta del cibo  può diventare specchio dei rapporti all’interno dalla famiglia

La video-installazione intende essere un primo passo per il coinvolgimento di Amministrazioni e sponsor che vogliano affiancare Coldiretti nella realizzazione, nel prossimo futuro, del vero e proprio progetto di arte urbana Home Sweet Home, che, negli auspici dell’Artista, Monica Pirone, e della curatrice, L. Maria Rita Delli Quadri, potrebbe toccare diverse città italiane, a sostegno di tutte quelle donne e di quelle famiglie che vivono una quotidianità di violenza. 

L’installazione urbana che, come da progetto, si compone di due grandi scenografie e un importante apparato tecnologico, assumerà, infatti, un valore cruciale nella sensibilizzazione del pubblico verso la drammatica ed urgente questione contemporanea della violenza di genere, e andrà incontro a quelle persone che attraversano da breve o da lungo tempo un’ esperienza di violenza domestica, con l’assoluta consapevolezza che è in strada che va intercettato quel malessere che ogni giorno mina la salute degli individui, con la convinzione ultima che anche il più piccolo impulso incontrato per caso possa contribuire a salvare delle vite.

Un progetto completo, fatto di immagini, suoni, odori e parole, la cui forza espressiva è insita nella determinazione con cui l’artista non lascia mai spazio a zone d’ombra o dubbi, dove la differenza tra giusto e sbagliato è una linea netta, marcata, una strada a senso unico, senza vie di fuga dove chi partecipa non ha difficoltà a riconoscere l’unico verso possibile in cui percorrerla.

Troppo spesso le donne sono vittime di chi, per il proprio male di vivere, vede nella compagna di vita un nemico da annientare, portandosi dietro, in questo abisso di terrore, quelli che assistono alla violenza quotidiana. 

Aprendoci le porte di una casa, Home Sweet Home  le spalanca sul dolore, e su quello che accade dove avviene la violenza, dove non c’e’ amore, dove il dialogo non esiste, dove vince chi fa la voce più grossa. 

Dove i rapporti sono basati sulla forza e tutto diviene mortificazione, dove le vittime alla fine sono tutti, proprio quella casa diviene una gabbia e la paura la fa da padrona.” (Monica Pirone)