STAY COOL. BE SOCIAL.

giovedì 30 maggio 2024

DISLIKEME. Alla galleria Montevergine artecontemporanea di Siracusa, la mostra personale di Giancarlo Marcali, a cura di Marilena Vita.

 


DISLIKEME
Mostra personale
di
Giancarlo Marcali

A cura di Marilena Vita

8 giugno - 12 luglio 2024
Inaugurazione: Sabato 8 giugno alle ore 18

Montevergine artecontemporanea - Siracusa



Dall’8 giugno al 12 luglio 2024 la galleria Montevergine artecontemporanea di Siracusa, via Serafino Privitera, 6/8, ospiterà la personale dell’artista Giancarlo Marcali dal titolo “Dislikeme”, a cura di Marilena Vita. La mostra sarà inaugurata sabato 8 giugno alle ore 18. L’evento, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Siracusa, è inserito nel calendario del Siracusa Pride 2024.

Dislikeme” è il rifiuto di un mondo dominato dalla ricerca incontrollata dei Like sui Social. I Like trasmettono un senso di piacere che è alla base dei fenomeni di dipendenza. Dislike è un neologismo creato dall’artista, un pollice verso, simbolo di denuncia contro la perdita di autenticità dell’individuo, un’attenzione dedicata ai problemi d’identità e di genere, che denunciano un forte dissenso nei confronti di una cultura votata all’omologazione.

Tre le installazioni in mostra, realizzate con l’impiego di luci al neon dislocate in tre ambienti diversi che richiamano spazi industriali o commerciali dai colori acidi. Le installazioni entrano in relazione con l’ambiente dove sono collocate, creando atmosfere suggestive e quasi mistiche.


Nel primo ambiente azzurro una scritta a neon “Dislikeme” poggia su un letto di spilli d’acciaio. Nel secondo, di colore rosso, due opere fotografiche dal titolo “You dare b’cause You are” e “Do not lie to me” mettono in risalto l’unicità nella diversità, con un’attenzione al corpo come luogo politico.

L’installazione è attraversata dalla proiezione video di un muro che si contrae e si espande in continuazione come un polmone, al ritmo del respiro. Il terzo ambiente, infine, è la stanza della cura di colore verde. Combina oggetti di consumo di massa, non più in uso ma ancora funzionanti, presentati sottovuoto in un’installazione composta da sette portaflebo, quasi a volerli preservare dal macero. Marcali, con il suo percorso espositivo, accompagna lo spettatore in un “viaggio” immersivo e sensoriale in cui sperimenta lo spazio e il tempo in una rappresentazione bidimensionale e tridimensionale dell’opera.



"Tutti noi componenti del Siracusa Pride 2024 – ha dichiarato Armando Caravini, presidente di Arcigay Siracusa – siamo orgogliosi per la collaborazione con la Montevergini artecontemporanea in vista della mostra “Dislikeme” che sarà inaugurata nel giorno della grande parata del Pride a Siracusa. L’evento, così vicino al tema del nostro Pride, è quasi come se fosse una sua naturale prosecuzione."


L'artista Giancarlo Marcali

Dopo gli studi presso la New South Wales University a Sidney in arti aborigene e le culture delle Isole del sud pacifico, Giancarlo Marcali si è stabilito a Milano dove vive e lavora. La sua arte esplora il corpo, il dolore e le complesse sfaccettature dell’essere umano. Ha esposto il suo lavoro in numerose mostre personali e collettive in Italia e in molte città europee.


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INFO E CONTATTI

Galleria Montervergine artecontemporanea
Via Serafino Privitera, 6/8 Ortigia, Siracusa
Tel. 0931 453505 - Email: montevergineartecontemporanea@gmail.com

ORARI
Da lunedì a sabato dalle ore 16 alle 20
Su appuntamento Cell. +39 348 3312032
INGRESSO LIBERO


lunedì 13 maggio 2024

UNA FORZA CHE CREA UNO SGUARDO, UNO SGUARDO CHE CREA UNA FORZA. Alla Galleria de' Bonis di Reggio Emilia, in mostra una ventina di opere di grandi nomi del Novecento figurativo italiano.

 


UNA FORZA CHE CREA UNO SGUARDO, UNO SGUARDO CHE CREA UNA FORZA
La visione dell'Artista nella pittura italiana del Novecento

16 maggio - 15 giugno 2024 
Inaugurazione: Giovedì 16 maggio alle ore 18:00-20:30

Galleria de' Bonis, Reggio Emilia 



La Galleria de' Bonis di Reggio Emilia, Viale dei Mille, 44/D, presenta, dal 16 maggio al 15 giugno 2024, una collettiva di ricerca dal titolo "Una forza che crea uno sguardo, uno sguardo che crea una forza. La visione dell'Artista nella pittura italiana del Novecento". L'inaugurazione si terrà giovedì 16 maggio con orario 18.00-20.30.

La mostra raccoglie una ventina di opere di grandi nomi del Novecento figurativo italiano: Renato Birolli, Antonio Bueno, Carlo Carrà, Bruno Cassinari, Giovanni Frangi, Renato Guttuso, Antonio Ligabue, Alberto Manfredi, Zoran Music, Fausto Pirandello, Aligi Sassu, Mario Schifano, Tino Stefanoni e Orfeo Tamburi.




"Seguendo il filo conduttore che corre fra opere eterogenee - spiegano i galleristi Stanislao de' Bonis e Margherita Fontanesi - l'esposizione ci racconta qualcosa di profondo sugli artisti, sull'Arte e persino su noi stessi. Negli occhi dipinti dei ritratti possiamo trovare anche lo sguardo dell'artista? E negli autoritratti, quanto c'è dell'anima del pittore? E nei Paesaggi? Vediamo la realtà attraverso i nostri occhi o attraverso quelli dell'autore? Questa mostra cerca di rintracciare il mondo interiore di alcuni celebri pittori attraverso il loro sguardo."

Nel vedere di un artista non sono coinvolti solo i suoi occhi, ma anche la sua sensibilità, il suo contesto socio-culturale, l'epoca storica in cui vive e il suo percorso personale. Tutti elementi che concorrono a creare quello che si definisce "lo sguardo interiore": il motore che dà vita alle opere d'arte.

Cosa ci vuole dire l'artista attraverso ciò che vede? Come cerca di entrare in connessione con noi? Come inizia il nostro dialogo con lui? Dalle pareti della galleria lo spettatore sarà osservato da ritratti e autoritratti, ma si troverà di fronte anche a paesaggi e a nature morte che lo inviteranno a guardare il mondo con gli occhi dell'artista.



Spesso gli artisti dipingono occhi vuoti, appena accennati o addirittura chiusi. Lungi dall'essere un elemento di incomunicabilità, questi sguardi assenti ci dicono tantissimo di chi li ha dipinti. Talvolta sondano profondità dell'anima che uno sguardo diretto e limpido non avrebbe saputo raggiungere.
Quando poi i nostri occhi incrociano uno sguardo dipinto scatta sempre qualcosa: si apre un canale di comunicazione e di introspezione e finiamo per capire qualcosa di noi, come se ci guardassimo allo specchio.



La mostra, però, non si limita a una rassegna di ritratti, fa un passo oltre, con un espediente quasi cinematografico: accanto ai volti dipinti si trovano anche paesaggi che ci invitano a fare un passaggio dall'interiore all'esteriore: il pubblico è posto di fronte a ciò che guarda l'artista e i due sguardi finiscono per sovrapporsi.
L'esposizione invita il pubblico a mettersi nei panni dell'artista, ad assumere il suo sguardo, a cambiare prospettiva e quindi a vivere l'arte con uno sguardo altro.





INFO E CONTATTI
Galleria de' Bonis
Viale dei Mille, 44/D - Reggio Emilia
Tel. 0522 58 06 05 Mob. +39 338 3731881 - Email: info@galleriadebonis.com
ORARI
Da martedì a sabato ore 10:00-13:00 e 16:00-19:00, giovedì ore 10:00-13:00
Chiuso 2 Giugno 2024




GRAFFI DELL'ANIMA. A Officinenove Studio di Roma, la mostra personale dell’artista Erika Capobianco, a cura di Bruna Condoleo e Monica Pirone.

 


GRAFFI DELL'ANIMA


Mostra personale

di

Erika Capobianco


A cura di Bruna Condoleo e Monica Pirone 


16 Maggio – 13 Giugno 2024

Vernissage: Giovedì 16 Maggio ore 18:30


Officinenove Studio - Roma



La pittura è prima di tutto un’esperienza poetica. E’ una metafora che  non si lascia spiegare: Su di essa vengono a farsi e a disfarsi i significati che le si attribuiscono… Per questo l’arte provoca, inquieta ed esalta, come la vita!"

-Pierre Soulages-



Il 16 Maggio 2024 alle ore 18.30, presso lo spazio di Officinenove Studio di Roma, via Via del Casale Galvani n. 9, si inaugura la mostra personale "Graffi dell’anima", dell’artista Erika Capobianco.

La mostra è curata dalla storica dell’arte Bruna Condoleo, che ne ha curato anche il testo critico, affiancata dall’artista Monica Pirone co-curatrice e storica fondatrice del collettivo Officinenove. 




Questa esposizione nasce da una collaborazione con Erika che porta in sé, una storia importante, una mostra nata da una profonda stima nelle modalità e negli intenti di fare arte, una modalità la sua che suo malgrado custodisce temi importanti, attuali, realizzati con tecniche che, come racconta Bruna Condoleo, affondano le radici in movimenti ed artisti storici trasformati in nuovi linguaggi emotivi ed emozionanti.



La mostra delle opere di Erika Capobianco - afferma la curatrice Bruna Condoleo - costituisce un viaggio intorno alla figura umana, un’indagine in cui i personaggi divengono una trascrizione intensamente emotiva delle reazioni agli eventi della vita, alla volubilità delle emozioni, all’incapacità degli individui di essere se stessi e di comprendere i bisogni dell’altro. La sua arte affida la libertà espressiva a una gestualità potente, a un vitalismo frantumato che elabora forme primitive, disfatte dalla violenza del colore e da una stesura pittorica sommaria. Erika ha attraversato la terra seminata dal dolore, come si evince anche dalla sua intensa attività poetica, dove le parole tendono ad infrangere i muri di silenzio nella ricerca di un varco di luce."





Se le sue opere evocano per alcuni aspetti formali i linguaggi di artisti come Ensor, Nolde o Bacon - sottolinea la curatrice - non si tratta mai di influenze dirette, piuttosto di inconsapevoli assonanze estetiche. Erika è autodidatta e il suo lessico, che attinge al proprio vissuto e alla risonanza emotiva che ne deriva, ha un’origine inconscia da cui emergono pulsioni, grida e passioni.


Il finissage sarà il giorno 13 giugno alle ore 18:30 con la lettura di composizioni poetiche di Erika Capobianco a cura dell’attrice Cristina Moglia che ci guideranno in un percorso totalizzante, dove le parole e le immagini ci restituiranno un ritratto d’artista a tutto tondo, portandoci per mano all’interno del suo mondo.



L'artista Erika Capobianco


Officinenove Studio riapre dopo circa 4 anni al pubblico, (i fondatori storici sono: Vincenzo Giannantonio, Monica Pirone e Paola Soldini ai quali si è aggiunto in seguito, Sergio Angeli)

Attualmente al Collettivo “originario” si sono aggiunte Erika Capobianco e Cristina Moglia, artista ed attrice che organizza e cura in sede laboratori attoriali.

Con una nuova veste che privilegia il laboratorio e lo studio ed artisti di differenti discipline, la principale finalità è quella di creare un vero e proprio collettivo di addetti ai lavori dove le esposizioni risultino più momenti di verifica e sperimentazione che mere mostre da galleria e dove vengano privilegiati gli scambi, gli incontri ed i progetti che vedono insieme diversi linguaggi. Una vera linea democratica di vivere uno spazio che faccia emergere pluralismi dove ciascuno può contribuire con una reale partecipazione attiva, all’insegna di princìpi quali la condivisione, le diversità ed il rispetto per il lavoro del prossimo.


Monica Pirone e Sergio Angeli





INFO E CONTATTI

Officinenove Studio

Via del Casale Galvani 9, Roma

Email: monica.pirone@gmail.com / angelintro@gmail.com  - Tel. +39 3406020807

Da lunedì a venerdì su appuntamento dalle ore 16 alle 19




Al riparo dai rumori del mondo. Alla galleria Orizzonti Arte Contemporanea
 di Ostuni, la mostra personale di Emilio D’Elia, cura di Ilaria Caravaglio.

 


Al riparo dai rumori del mondo

Mostra personale

di

Emilio D’Elia


cura di Ilaria Caravaglio


 18 maggio – 13 giugno 2024

Inaugurazione: Sabato 18 maggio alle ore 19:00

 

Orizzonti Arte Contemporanea
, Ostuni (BR)




La Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni, Piazzetta Cattedrale (centro storico), inaugura sabato 18 maggio 2024 alle ore 19.00 la stagione espositiva della Project Room con la mostra personale "Al riparo dai rumori del mondo" di Emilio D’Elia, a cura di Ilaria Caravaglio.

 

Dopo una lunga carriera a Parigi Emilio D’Elia ritorna alla natia San Pietro Vernotico (BR) e accoglie con grande entusiasmo l’invito a progettare una mostra per lo spazio interno della galleria ostunese. Riflettendo su una visione espositiva universale, l’artista pratica un esercizio d’infinito e apre simbolicamente, dal centro storico della città bianca, le porte di un’arte silente al fragore di visitatori e turisti in arrivo da ogni parte del mondo.





In mostra una serie di opere dipinte tutte su carta, la maggior parte inedite e realizzate proprio per l’occasione. Al centro della ricerca dell’artista la profonda attrazione per la materia e l’energia, i pianeti, le stelle e l’indissolubile legame tra il micro e macrocosmo. Nella leggerezza e poesia della carta si possono apprezzare ancor più la delicatezza e un’aura di sacralità, come anche quella forte vibrazione ed energia vitale incontenibile che contraddistinguono i lavori di D’Elia.



Le opere trasudano sempre una immensa serenità ed emerge dal lavoro dell’artista una intensa capacità di osservazione interna ed esterna, al contempo. D’Elia riesce a cogliere sfumature di un’intimità profonda in cui l'osservatore può rispecchiarsi e riflettere. D’altronde, la meditazione, come il raccoglimento, risultano determinanti nel suo lavoro, pratiche di vita essenziali proprio come si evince dal titolo di questa personale.

 




INFO E CONTATTI

Orizzonti Arte Contemporanea 

Piazzetta Cattedrale, Ostuni

Communication Manager: Amalia Di Lanno 

Tel. +39 0831 335373 / Cell. 348.8032506 - Email: info@orizzontiarte.it
ORARI
Da lunedì a sabato 11:00-13:30 e 17:00-19:00
Domenica solo mattina



domenica 12 maggio 2024

RITORNO ALLA FONTE. Alla Galleria Triphè di Roma, la mostra personale di di Monica Sarandrea, a cura di Federica Fabrizi.

 


RITORNO ALLA FONTE


Mostra personale 

di

MONICA SARANDREA


A cura di Federica Fabrizi


25 maggio - 15 giugno 2024

Opening: Sabato 25 maggio dalle ore 18:00 alle ore 21:30


Galleria Triphè - Roma



Sabato 25 maggio 2024, presso la Galleria Triphè di Roma, via Delle Fosse di Castello n.2, si inaugura la mostra personale “Ritorno alla fonte” di Monica Sarandrea, a cura di Federica Fabrizi.

Nel cuore delle opere di Monica Sarandrea che sposano la natura e il mito, risiede un’intima danza tra tangibile e l’effimero, tra la concretezza degli elementi naturali e la sfumatura delle leggende che li circondano. Guardate oltre la tela o la scultura e troverete un viaggio attraverso mondi antichi e immaginari, dove le foglie danzano con gli dèi e rami s’intrecciano con le storie tramandate dal tempo. Le opere, come frammenti di un sogno antico, ci invitano a immergerci in un’atmosfera di mistero e meraviglia, dove la natura stessa diventa un palcoscenico multisensoriale. 



Ogni elemento naturale originario racconta una storia e ci ricorda la nostra connessione intrinseca con il mondo naturale. Così, l’osservatore si troverà ad attraversare confini sottili tra il reale e l’immaginario tra ciò che è e ciò che potrebbe essere, trovando nel mezzo la bellezza e una verità che risiedono nell’essenza stessa dell’arte. I lavori di Sarandrea, come frammenti di un antico rito, ci conducono lungo sentieri nascosti, risvegliando un’antica consapevolezza della femminilità come custode della vita e della rinascita. 

Ogni pennellata, ogni scolpito, racconta una storia di creazione e di connessione profonda con la terra madre e le acque primordiali. Nelle opere che intrecciano il femminile con gli elementi della terra e dell’acqua, ritroviamo l’essenza della divinità femminile, incarnata nella dea della natura, nelle ninfe dei ruscelli e nei guardiani dei boschi. Sarandrea ci ricorda di onorare la ciclicità della vita, di celebrare la fertilità della terra e di rispettare il potere trasformativo delle acque che fluiscono. Così, nell’abbraccio sinuoso della terra e nel fluire incessante delle acque, ritroviamo una saggezza ancestrale che ci parla di una connessione profonda con la natura e con il femminile. 



Le opere ci invitano a contemplare la bellezza e la potenza di questa unione sacra, riportandoci a un tempo in cui la terra e l’acqua erano viste come divinità da onorare e venerare. La sensualità femminile si manifesta attraverso la fusione di forme organiche e sinuosi panneggi bianchi di gesso, creando un’esperienza visiva che invita l’osservatore a esplorare il proprio rapporto con la natura e con la propria intimità. È una femminilità sia delicata che potente, sia vulnerabile che resiliente. È una femminilità che trasmette una potente aura di forza interiore della nostra amata Madre Natura.






INFO E CONTATTI


Galleria Triphè

Via delle Fosse di Castello n. 2 - Roma


www.triphe.it


Maria Laura Perilli

Mob. 366 1128107 - Email:  info@triphe.it

ORARI

Mar. / ven. 10:00 – 13 :00 e 16:00 – 19:00; sab. 10:00 – 13:00