Untitled MAGAZINE
lunedì 13 maggio 2024
UNA FORZA CHE CREA UNO SGUARDO, UNO SGUARDO CHE CREA UNA FORZA. Alla Galleria de' Bonis di Reggio Emilia, in mostra una ventina di opere di grandi nomi del Novecento figurativo italiano.
GRAFFI DELL'ANIMA. A Officinenove Studio di Roma, la mostra personale dell’artista Erika Capobianco, a cura di Bruna Condoleo e Monica Pirone.
GRAFFI DELL'ANIMA
Mostra personale
di
Erika Capobianco
A cura di Bruna Condoleo e Monica Pirone
16 Maggio – 13 Giugno 2024
Vernissage: Giovedì 16 Maggio ore 18:30
Officinenove Studio - Roma
“La pittura è prima di tutto un’esperienza poetica. E’ una metafora che non si lascia spiegare: Su di essa vengono a farsi e a disfarsi i significati che le si attribuiscono… Per questo l’arte provoca, inquieta ed esalta, come la vita!"
-Pierre Soulages-
Il 16 Maggio 2024 alle ore 18.30, presso lo spazio di Officinenove Studio di Roma, via Via del Casale Galvani n. 9, si inaugura la mostra personale "Graffi dell’anima", dell’artista Erika Capobianco.
La mostra è curata dalla storica dell’arte Bruna Condoleo, che ne ha curato anche il testo critico, affiancata dall’artista Monica Pirone co-curatrice e storica fondatrice del collettivo Officinenove.
Questa esposizione nasce da una collaborazione con Erika che porta in sé, una storia importante, una mostra nata da una profonda stima nelle modalità e negli intenti di fare arte, una modalità la sua che suo malgrado custodisce temi importanti, attuali, realizzati con tecniche che, come racconta Bruna Condoleo, affondano le radici in movimenti ed artisti storici trasformati in nuovi linguaggi emotivi ed emozionanti.
“La mostra delle opere di Erika Capobianco - afferma la curatrice Bruna Condoleo - costituisce un viaggio intorno alla figura umana, un’indagine in cui i personaggi divengono una trascrizione intensamente emotiva delle reazioni agli eventi della vita, alla volubilità delle emozioni, all’incapacità degli individui di essere se stessi e di comprendere i bisogni dell’altro. La sua arte affida la libertà espressiva a una gestualità potente, a un vitalismo frantumato che elabora forme primitive, disfatte dalla violenza del colore e da una stesura pittorica sommaria. Erika ha attraversato la terra seminata dal dolore, come si evince anche dalla sua intensa attività poetica, dove le parole tendono ad infrangere i muri di silenzio nella ricerca di un varco di luce."
“Se le sue opere evocano per alcuni aspetti formali i linguaggi di artisti come Ensor, Nolde o Bacon - sottolinea la curatrice - non si tratta mai di influenze dirette, piuttosto di inconsapevoli assonanze estetiche. Erika è autodidatta e il suo lessico, che attinge al proprio vissuto e alla risonanza emotiva che ne deriva, ha un’origine inconscia da cui emergono pulsioni, grida e passioni.”
Il finissage sarà il giorno 13 giugno alle ore 18:30 con la lettura di composizioni poetiche di Erika Capobianco a cura dell’attrice Cristina Moglia che ci guideranno in un percorso totalizzante, dove le parole e le immagini ci restituiranno un ritratto d’artista a tutto tondo, portandoci per mano all’interno del suo mondo.
Officinenove Studio riapre dopo circa 4 anni al pubblico, (i fondatori storici sono: Vincenzo Giannantonio, Monica Pirone e Paola Soldini ai quali si è aggiunto in seguito, Sergio Angeli)
Attualmente al Collettivo “originario” si sono aggiunte Erika Capobianco e Cristina Moglia, artista ed attrice che organizza e cura in sede laboratori attoriali.
Con una nuova veste che privilegia il laboratorio e lo studio ed artisti di differenti discipline, la principale finalità è quella di creare un vero e proprio collettivo di addetti ai lavori dove le esposizioni risultino più momenti di verifica e sperimentazione che mere mostre da galleria e dove vengano privilegiati gli scambi, gli incontri ed i progetti che vedono insieme diversi linguaggi. Una vera linea democratica di vivere uno spazio che faccia emergere pluralismi dove ciascuno può contribuire con una reale partecipazione attiva, all’insegna di princìpi quali la condivisione, le diversità ed il rispetto per il lavoro del prossimo.
INFO E CONTATTI
Officinenove Studio
Via del Casale Galvani 9, Roma
Email: monica.pirone@gmail.com / angelintro@gmail.com - Tel. +39 3406020807
Da lunedì a venerdì su appuntamento dalle ore 16 alle 19
Al riparo dai rumori del mondo. Alla galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni, la mostra personale di Emilio D’Elia, cura di Ilaria Caravaglio.
Al riparo dai rumori del mondo
Mostra personale
di
Emilio D’Elia
A cura di Ilaria Caravaglio
18 maggio – 13 giugno 2024
Inaugurazione: Sabato 18 maggio alle ore 19:00
Orizzonti Arte Contemporanea , Ostuni (BR)
La Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni, Piazzetta Cattedrale (centro storico), inaugura sabato 18 maggio 2024 alle ore 19.00 la stagione espositiva della Project Room con la mostra personale "Al riparo dai rumori del mondo" di Emilio D’Elia, a cura di Ilaria Caravaglio.
Dopo una lunga carriera a Parigi Emilio D’Elia ritorna alla natia San Pietro Vernotico (BR) e accoglie con grande entusiasmo l’invito a progettare una mostra per lo spazio interno della galleria ostunese. Riflettendo su una visione espositiva universale, l’artista pratica un esercizio d’infinito e apre simbolicamente, dal centro storico della città bianca, le porte di un’arte silente al fragore di visitatori e turisti in arrivo da ogni parte del mondo.
In mostra una serie di opere dipinte tutte su carta, la maggior parte inedite e realizzate proprio per l’occasione. Al centro della ricerca dell’artista la profonda attrazione per la materia e l’energia, i pianeti, le stelle e l’indissolubile legame tra il micro e macrocosmo. Nella leggerezza e poesia della carta si possono apprezzare ancor più la delicatezza e un’aura di sacralità, come anche quella forte vibrazione ed energia vitale incontenibile che contraddistinguono i lavori di D’Elia.
Le opere trasudano sempre una immensa serenità ed emerge dal lavoro dell’artista una intensa capacità di osservazione interna ed esterna, al contempo. D’Elia riesce a cogliere sfumature di un’intimità profonda in cui l'osservatore può rispecchiarsi e riflettere. D’altronde, la meditazione, come il raccoglimento, risultano determinanti nel suo lavoro, pratiche di vita essenziali proprio come si evince dal titolo di questa personale.
Orizzonti Arte Contemporanea
Communication Manager: Amalia Di Lanno
domenica 12 maggio 2024
RITORNO ALLA FONTE. Alla Galleria Triphè di Roma, la mostra personale di di Monica Sarandrea, a cura di Federica Fabrizi.
RITORNO ALLA FONTE
Mostra personale
di
MONICA SARANDREA
A cura di Federica Fabrizi
Opening: Sabato 25 maggio dalle ore 18:00 alle ore 21:30
Sabato 25 maggio 2024, presso la Galleria Triphè di Roma, via Delle Fosse di Castello n.2, si inaugura la mostra personale “Ritorno alla fonte” di Monica Sarandrea, a cura di Federica Fabrizi.
Nel cuore delle opere di Monica Sarandrea che sposano la natura e il mito, risiede un’intima danza tra tangibile e l’effimero, tra la concretezza degli elementi naturali e la sfumatura delle leggende che li circondano. Guardate oltre la tela o la scultura e troverete un viaggio attraverso mondi antichi e immaginari, dove le foglie danzano con gli dèi e rami s’intrecciano con le storie tramandate dal tempo. Le opere, come frammenti di un sogno antico, ci invitano a immergerci in un’atmosfera di mistero e meraviglia, dove la natura stessa diventa un palcoscenico multisensoriale.
Ogni elemento naturale originario racconta una storia e ci ricorda la nostra connessione intrinseca con il mondo naturale. Così, l’osservatore si troverà ad attraversare confini sottili tra il reale e l’immaginario tra ciò che è e ciò che potrebbe essere, trovando nel mezzo la bellezza e una verità che risiedono nell’essenza stessa dell’arte. I lavori di Sarandrea, come frammenti di un antico rito, ci conducono lungo sentieri nascosti, risvegliando un’antica consapevolezza della femminilità come custode della vita e della rinascita.
Ogni pennellata, ogni scolpito, racconta una storia di creazione e di connessione profonda con la terra madre e le acque primordiali. Nelle opere che intrecciano il femminile con gli elementi della terra e dell’acqua, ritroviamo l’essenza della divinità femminile, incarnata nella dea della natura, nelle ninfe dei ruscelli e nei guardiani dei boschi. Sarandrea ci ricorda di onorare la ciclicità della vita, di celebrare la fertilità della terra e di rispettare il potere trasformativo delle acque che fluiscono. Così, nell’abbraccio sinuoso della terra e nel fluire incessante delle acque, ritroviamo una saggezza ancestrale che ci parla di una connessione profonda con la natura e con il femminile.
Le opere ci invitano a contemplare la bellezza e la potenza di questa unione sacra, riportandoci a un tempo in cui la terra e l’acqua erano viste come divinità da onorare e venerare. La sensualità femminile si manifesta attraverso la fusione di forme organiche e sinuosi panneggi bianchi di gesso, creando un’esperienza visiva che invita l’osservatore a esplorare il proprio rapporto con la natura e con la propria intimità. È una femminilità sia delicata che potente, sia vulnerabile che resiliente. È una femminilità che trasmette una potente aura di forza interiore della nostra amata Madre Natura.
INFO E CONTATTI
Galleria Triphè
Via delle Fosse di Castello n. 2 - Roma
Maria Laura Perilli
Mob. 366 1128107 - Email: info@triphe.it
ORARI
Mar. / ven. 10:00 – 13 :00 e 16:00 – 19:00; sab. 10:00 – 13:00
Maria Laura Perilli:
venerdì 3 maggio 2024
IMA KOKO WATASHI. Al Garage di Enna, lo spettacolo di improvvisazione istantanea di musica e danza, in collaborazione con Curva Minore. Il progetto è ideato dalla coreografa e danzatrice giapponese Chikako Kaido e dal contrabbassista giapponese Tetsu Saito.