Agatino Raciti, artista siciliano, noto a livello internazionale. Eclettico, visionario, ama stupire con i suoi turbamenti dell'anima, esplorare la parte più intima ed ambigua di essa, "del doppio e delle fasi alterne" - così come le chiama l'artista - in tutte quelle situazioni estreme viste anche e principalmente da un punto di vista squisitamente umano/sessuale.
La sua arte pittorica, caratterizzata dall'ambiguità del movimento moderno, esprime una interiorità scissa e irreconciliabile tra paura e desiderio, liceità e trasgressione, urgenza d'espressione e volontà di ripiegamento, all'insegna dell'orrore intimo ed intrinseco che pertiene all'uomo come individuo e come specie.
Warriors | 2004 140x100cm |
Oreste | 2009 200x160cm |
Licking Megera | 2009 200x150cm |
L.S.D. - Last Supper Drama | 2010 300x100cm |
Noi l'abbiamo intervistato nel suo studio a Catania, dove vive e lavora, e fotografato nell'intimità del suo bagno.
Ph by Marla Lombardo |
Quando hai cominciato ad approcciarti all'arte, qual è stata la spinta per cominciare?
Già da bambino mettevo le dita nei colori e dipingevo sui muri, mia madre si disperava ma quel tratto spontaneo e quasi astratto è diventato caratteristico della mia pittura. La passione vera è ovviamente cresciuta col tempo, ed è maturata attraverso lo studio all'istituto d'arte, dove ho acquisito padronanza tecnica ed ho sviluppato la mia coscienza creativa.
Ph by Marla Lombardo |
In che cosa consistono le tue opere: che temi affronti e con quali mezzi? Puoi citarne alcuni?
Sono sempre stato attratto dalla potenza allegorica dei miti classici e dall'energia dirompente della mia terra, esprimendo con la mia opera la profonda contemporaneità delle passioni già codificate nella tragedia greca. Uso una tecnica di commistione tra colori e carta per dare maggiore realismo ed intensità al quadro, cercando rendere visivamente concreto il "grumo" esistenziale dei miei personaggi, spesso stilizzati dopati o deformati come se fossero visti attraverso una lente che ne svela la profondità interiore
Cos'è per te l'arte? La tua visione dell'arte contemporanea?
Per me creare un'opera è un modo per esprimere quello che sento e la mia personale visione della realtà, non credo possa darsi una definizione dell'arte contemporanea, è anacronistico parlare di "correnti" o stili nel panorama attuale, vedo molta ricerca di effetti finalizzati unicamente a stupire, senza che dietro molte opere vi sia una reale ricerca artistica da parte degli autori, ormai inseriti in un circuito condizionato da esigenze soprattutto commerciali o da mode temporanee.
Ph by Marla Lombardo |
E a Catania, che scena vedi? Cosa sta succedendo in questa città?
Il momento non è certamente dei migliori, mi sembra tuttavia una sorta di calma apparente che spero preluda ad una nuova stagione di proposte originali.
Ph by Marla Lombardo |
Ci sono alcuni artisti che influiscono sul tuo lavoro? A cosa ti ispiri? Come nasce la spinta creativa?
Più che modelli di riferimento, devo dire che ci sono autori che con le loro opere mi hanno indicato la possibilità di esprimere in modo originale e "nuovo" le cose che già sentivo dentro, lascio a chi guarda i miei quadri il compito di individuare eventuali riferimenti o citazioni, spesso frutto di una deliberata ricerca ispirata alla "Pop Art", io cerco comunque di creare uno stile personale anche perché lo spunto di ogni quadro è sempre diverso e nasce dalle mie esperienze di vita.
Per “Licking Megera” ho trasfuso il mito potente delle furie/eumenidi in un opera pittorica ispirata da un immagine iconica di Terry Richardson; per “L.S.D. last supper drama” ho invece effettuato l’operazione inversa utilizzando come base pittorica l intrigante geometria dell’ultima cena di Leonardo Da Vinci per esprimere attraverso la trasfigurazione dei personaggi l’intensità delle pulsioni contemporanee (questa opera è stata esposta sia a Berlino alla Infantellina contemporary che a Vienna al museo Albertina in occasione di un evento di beneficenza, riscuotendo apprezzamenti per me inaspettati ed è stata acquistata da una collezionista russa).
Vuoi proprio altri nomi? Ti indico piuttosto alcuni artisti che ammiro: Bill Viola, Jan Fabre, Alexa Meade, Matthew Barney, Jenny Saville; anche se il loro stile è profondamente diverso dal mio la loro capacità di catturare lo spettatore e trasmettere emozioni forti e ancestrali è per me uno stimolo a realizzare lo stesso effetto con i miei quadri.
Non mi piace programmare con anticipo l’attività artistica, non si può ingabbiare la creatività entro schemi predeterminati. Ho già avviato l'allestimento di una mostra in una prestigiosa location del centro storico, non voglio anticipare nulla finché il progetto non sarà completamente definito.
Ph by Marla Lombardo |
Cosa fa Agatino quando non è "artista"?
La top model! Non posso mica dedicarmi sempre alla creazione, amo essere oggetto dell'attenzione di altri artisti e collaboro con piacere alla realizzazione di servizi fotografici e di performance. Nel cassetto ho anche una laurea in architettura, e ciò mi consente di alternare in questo binomio vita quotidiana e sguardo artistico.
ET QUID AMABO NISI QUOD AENIGMA EST?
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