In
occasione del Salone del Mobile o, meglio, del “Fuorisalone” 2013, la curiosa
Via Privata Asti (di fianco al Teatro
Nazionale di Piazza Piemonte) ospita
opere e riflessioni sulla città e sulla metropoli di alcuni tra i più indipendenti
studi artistici milanesi
Hamsters
Studio, Spazio Asti 17, AMBM Video, Paopao Studio.
Le città come luogo di desideri e turbe collettive: questo il tema
delle realizzazioni immaginifiche di Hamsters
Studio, di Davide Ratzo Ratti, Marco Teatro e Fabrizio Folco Zambelli, i
celeberrimi pinguini e le altre creazioni di Paopao Studio, le installazioni multimediali di AMBM Video, il lavoro di ricerca di Spazio Asti 17 sull'arte e la cultura
del recycling con gli artisti e designer Adriana
Lohmann, Arlette Vermeiren, Caterina Crepax, Dalaleo, Filippo Minelli,
Marillina Fortuna, Riccardo Grazioli, 13 Ricrea.
Gli
artisti che lavorano nelle città non possono fare a meno di rappresentare i
molteplici volti che le configurano. Sul tema, vi aspettano in Via Privata Asti
15 e 17 dal 9 al 14 aprile 2013, dalle 15 alle 21.
Hamsters
Studio è un laboratorio artistico
dove si realizzano oggetti teatrali, scenografie, plastici architettonici,
installazioni artistiche e… tutto quello che non esiste.
Spazio
Asti 17 - l’isola cittadina dove si
fondono arte e società, è l’innovativo loft polivalente milanese pensato dai
pubblicitari Valentina Martin e Riccardo Grazioli. In un ex
autofficina, di fianco al Teatro Nazionale, 300 metri quadrati sono stati
allestiti con materiali e arredo di eco-design, realizzati con le tecniche del
riuso. Per far convivere, in modo salottiero e friendly, più realtà curiose o
accattivanti.
AMBM si occupa di progettazione e sviluppo di siti web, video,
installazioni, trovando uno stimolo e un punto di partenza nella trasversalità
dei linguaggi, delle tecniche e delle tecnologie.
Paopao
Studio è un laboratorio di
progettazione grafica e artistica, caratterizzate da un elevato livello di
creatività, comunicazione visiva, montaggio, oggetti e produzione di
merchandising.
ESPONGONO:
Adriana Lohmann – Lighting designer, con una costante
ricerca sui materiali, spesso provenienti dal mondo della moda, crea lampadari
di forte impatto visivo e scenografico, di design eclettico e realizzati in
materiali esclusivi. Le sue creazioni, realizzate interamente a mano, sono
tendenti al gioiello e talvolta ironiche....tra l'abito e l'abitare.
Arlette Vermeiren Zucoli - Da vent’anni Arlette recupera la
carta privilegiando quella leggera che avvolge le arance, gli amaretti di
Saronno, le caramelle e i Baci, carta velina che lei fila con le dita e che,
nodo dopo nodo, trasforma in leggiadre cascate trasparenti. Le sue opere sono
state presenti in numerose esposizioni in Europa, America e Canada, dal Mudan
di Lussemburgo al teatro Raffaello Sanzio di Urbino, dalla Biennale del Lino in
Quebec.
Caterina Crepax - Un architetto che progetta abiti come
luoghi dell'abitare del corpo, come scenografie pret a porter. Comuni scontrini,
documenti triturati, avanzi di carte da parati e lavori di tipografia diventano
gioielli, accessori, sontuosi abiti, talvolta illuminati al loro interno,
oggetti del desiderio grazie alle tecniche di recycle design.
Dalaleo - Quando ho visto per la prima volta in
Brasile questo prodotto mi è piaciuto tantissimo e me lo sono comprato...
poi...con il tempo ho capito il suo vero valore. Mi sono spiegata solo in
seguito perché per le strade di questo fantastico paese continuavo ad osservare
uomini con grandi sacchi che raccoglievano le lattine usate di birra e altre
bevande, rovistando fra l’immondizia.
Davide “Ratzo” Ratti - produce immagini di gesto figurativo rappresentanti la vita quotidiana
in chiave critica. Rielabora prospettive, skyline e gioca con il tempo della
vista che fa eco alla memoria di ognuno di noi. Non disdegna di giocare con il
gesto del gettare colore sulla tela: lo interpreta in chiave metaforica,
mostrando letteralmente un lancio di colore, sconfinare su altre tele,
conquistando uno spazio più libero e imprevedibile. Metafora dell’impulso
creativo che supera i limiti di questa ragione “quadrata”, cartesiana e trasforma
la materia-colore in traccia.
Fabrizio Folco Zambelli - I suoi studi
artistici e Architettonici lo portano ad interessarsi al territorio costruito. Da anni “pratica” il
mondo della fotografia, in particolare si dedica alla documentazione del
territorio urbano; oltre ai fotogrammi, modelli architettonici e scenografie
non disdegna il lavoro manuale creando pannelli con materiali di recupero,
legno,metallo e fotografie.
Filippo Minelli - Giovane street artist italiano, esprime la
sua arte attraverso l’uso della parola, graffiti, installazioni e semplici
disegni, tutti inseriti in contesti (urbani) insoliti. Filippo Minelli coniuga
tre tipologie coessenziali e complementari di produzione artistica
individuabili come installazioni, opere fotografiche e pittoriche.
MarcoTeatro è un artista poliedrico, pittore e
scenografo, pioniere della street-art, le sue opere rappresentano per lo più
paesaggi onirici dalle prospettive inusuali che colgono aspetti della realtà
apparentemente banali e insignificanti per l’uomo contemporaneo, perché non è
grado e non vuole codificarli.
Marillina
Fortuna - Le sue creazioni, realizzate con materiali abbandonati sulla spiaggia
o portati dal mare, introducono alla nuova estetica dello scarto declinandola
secondo natura. Pezzi di legno, bottiglie vuote, brandelli di plastica e vecchi
chiodi si uniscono formando paesaggi, volti, animali e fiori. Il junk prende
così nuova vita e si ammanta di poesia in un fraseggio cromatico tra il
fiabesco e l’espressionista, tra il sogno e il dramma della nostra grande, quotidiana
spazzatura.
Riccardo Grazioli - Graphic designer e creativo poliedrico,
tra le numerose attività si dedica alla riqualificazione pittorica degli scarti
prodotti dall’industria della comunicazione e dell’immagine. Ne ricava opere di
grande intensità espressiva, dove materiali e colori dialogano alla ricerca del
sodalizio estetico perfetto.
13 Ricrea - Ricreare con gli scarti, PVC, feltro,
materiali plastici: tutto quello che viene scartato dall’industria può
diventare arte o contribuire a strutturare un nuovo concetto di design votato
all’estetica funzionale dell’up-cycling. 13Ricrea ridisegna il concetto di
risorsa.Materie e materiali derivanti dal recupero vengono infatti utilizzati
per creare nuovi oggetti,
allestimenti,
progetti. Per ridurre l’impatto della creazione sull’ambiente, tutto il
‘recuperato’ non viene riprocessato e si cerca di far coincidere i luoghi di
produzione con quelli di lavorazione.
AMBM
- La rete, nell’era della sua maturità, come surrogato speculare delle
relazioni urbane. Partendo da questa ipotesi ci si affaccia sullo stato di
queste due realtà simbiotiche e contrapposte, se ne intuisce il declino, se ne
percepisce la decandenza. Cercando di scansare l’impeto dell’apparente
uniformità della massa, si possono riconoscere i tentativi di mutazione, di
riappropriazione o di mimesi, declinate a volte in mero esercizio di stile, a
volte in tentativo di sviluppo, ovvero in creazione di microscopici universi
impermeabili, nel difficile tentavivo di escludere la moltitudine uniformante.
VISIBILI&INVISIBILI
Arte,
Design, Multimedia e Eco-sostenibilità
Dal 9 al
14 Aprile 2013
Via
Privata Asti, 15 e 17, Milano
(zona Piazza Piemonte, MM Wagner, tram 16, bus 67 – 61)
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