Nuova e attesa esposizione presso LA
CONTEMPORANEA Studio | Art Gallery che
si accinge ad inaugurare Martedì 14
Maggio alle ore 18.30 la mostra dal titolo CLOUDS & WATER, personale dell’artista inglese Paul Goodwin.
Originario dello Yorkshire, piemontese di
adozione e figlio d’arte, Paul Goodwin presenta una quindicina di opere informali
di forte accento contemporaneo caratterizzate dall’utilizzo di colori ad olio
su lastre di acciaio inox o tele di lino grezzo. Una selezione accurata di
soggetti attraverso cui l’artista esprime con incisività pittorica e sintesi stilistica
percezioni personali legate al contesto naturale.
Le opere di Goodwin sono il risultato di una
lettura del mondo esterno che si condensa in protagonisti cromatici della scena
pittorica, riportando l’artista stesso ad un processo introspettivo che
individua le forme nella loro essenzialità.
Ben lontano da esecuzioni manieristiche ricche
di minuziosi dettagli, Goodwin semplifica la realtà, la filtra attraverso i
processi dell’osservazione e del sentire e la restituisce sotto forma di
efficace e sintetica percezione astratta. I soggetti elementari che riempiono
il campo d’azione assorbono l’attenzione dello spettatore che ritrova i termini
necessari e personali di un’ottica che spoglia il contesto del superfluo, lo
priva del rumore circostante, lo espone in tutta la sua fragilità, primitivo e
sostanziale come l’Io, senza la protezione di sovrastrutture o l’ostacolo del
particolare. Il soggetto è accuratamente selezionato dalla coscienza,
deliberatamente tratto dallo sfondo che accompagna il lavoro di Goodwin, un
casolare isolato nell’Alta Langa laddove gli elementi naturali come terra, acqua, luce avvolgono e riportano a contatto con gli aspetti primordiali
dell’esistere.
I
colori, spesso presentati in una monocromia solista, sono anch’essi frutto
un’elaborazione profonda educata alla sobrietà ed hanno il valore
dell’immediatezza. Distesa con l’ausilio di spatole, la materia pittorica non
assume un aspetto uniforme e nemmeno occupa l’intera base, ma comunica la sua
realtà attraverso livelli diversi di intensità e trasparenza. Il differente
grado di concentrazione del colore valorizza il supporto, che è vivo e partecipe, sostiene fedelmente, non
invade ma celebra, restituisce con orgoglio luminoso nel caso dell’acciaio o
con tacita e opaca resistenza nel caso nel lino, sempre collaborativo e
intrinsecamente indispensabile.
Le opere di Goodwin sono assoli pittorici,
penetrano nell’anima con l’intensità di un mantra religioso, totemici ed assoluti conquistano la scena e
invitano alla contemplazione silenziosa.
Paul
Goodwin – CLOUDS & WATER
Testo critico a cura di Michele Bramante
La scena
fuggevole del mondo, nel linguaggio pittorico di Paul Goodwin, viene
trasfigurata da una purificazione che riconduce lo sguardo verso una visione fluttuante
e tattile del paesaggio, inteso non più come una combinazione ordinata di
oggetti, bensì come ambiente primitivo della coscienza.
Di fronte
al paesaggio contemporaneo, la gamma degli atteggiamenti dell’uomo occidentale
si estende dalla distrazione all’istantanea digitale. Questa polarità fu
teorizzata da Walter Benjamin, il quale oppose ai toni neutri della città
moderna la capacità della macchina fotografica di ricreare un’attenzione
concentrata, facendo risaltare una composizione di elementi nell’indifferenza
dello sfondo urbano. Le ragioni dell’ottimismo riposto da Benjamin nel nuovo
medium si trovano nello spirito del suo tempo, in cui le utopie esercitavano
ancora una forte seduzione, mentre le tecnologie della riproduzione meccanica
rappresentavano uno strumento utile alla diffusione transclassista e capillare
dell’opera d’arte. Oggi, la rapidità della ripresa digitale viene quasi a
coincidere con la velocità della distrazione, tra un tempo rigidamente
amministrato e l’evasione soggiogata all’industria culturale. Ritrarre una
persona, un monumento o un paesaggio è divenuto così facile e divertente che
anche la fotografia è stata assorbita nella sfera della distrazione; l’atto di
immortalare i luoghi ha assunto l’ordinarietà della scialba prosa delle azioni
quotidiane. Il corollario di questo modus
percipiendi risiede in uno spazio dato per scontato, cartesiano, assoluto,
omogeneo e universale. Le cose hanno un loro posto riconoscibile, ben
individuato da precise coordinate, ma i sentimenti dello spazio e del tempo
sono troppo vaghi e lenti per essere traducibili dallo spirito di questo tempo.
La
custodia di un modo contemplativo di guardare al mondo è affidata al pittore,
alla continua ricerca delle idee e delle forme che animano la realtà. Prima
dell’architettura che generalmente attribuiamo al reale fuori di noi, l’uomo
possiede uno spazio e un tempo interiori, fisiologici, percettivi, condensati
in un plesso esperienziale fatto di emotività, percezioni ottiche, tattili,
uditive, pragmatiche. Il paesaggio non è mai distante, bensì tanto prossimo da
essere fuso con il soggetto attraverso il suo sentimento. In Paul Goodwin,
questo sentimento si raccoglie, si concentra, si contrae e si intensifica nei
volumi cromatici diffusi sulle lamiere, nel plastico rapporto tra figura e
sfondo che registra le forze di sviluppo dello spazio circostante.
A
discapito delle apparenze, infatti, la pittura di Goodwin è realista. Si
tratta, ovviamente, di un “realismo” non figurativo. La sua astrazione, lungi
dall’essere la mera traccia di una pulsione inconscia, ovvero l’espressione di
verità concettuali, si incarna nell’esperienza terrena. Se vi è una ricerca
dell’assoluto, questo assoluto è immanente, immerso nella sfera del mondo e
diluito nell’attività sensoriale del pittore di fronte al paesaggio,
all’ambiente, all’architettura, a tutti i fenomeni che adornano il mondo
esistente. Nella dialettica tra il realismo, in cui la rappresentazione coglie
il proprio valore di verità e bellezza nel confronto con il modello della
natura, e l’idealismo, che imprime nella realtà il marchio del soggetto e dei
suoi moti interiori, Goodwin si pone nella zona liminare tra questi due poli,
modulando le superfici con un ritmo biologico, un’emozione carnale, suscitati
dall’intuizione dello spazio circostante che risuona negli organi di senso e
nello spirito. Il gesto, che prolunga la presenza dell’uomo nel mondo e
viceversa, dà origine a un lividore corporeo dello spirito umano, una reazione
concreta alle suggestioni ambientali. L’impressione spaziale è colta e
intensificata fino a riempire totalmente il senso dell’esistenza contratta
nell’attimo, assorta nella singolarità eterna dell’intuizione dello scorcio di
mondo contemplato.
Nel
sentimento spaziale si cela il segreto dello spazio. La distanza diffusa tra
l’uomo e la natura non è più calcolabile, bensì aperta dalla direzione del
sentimento. È la contemplazione del pittore che ravviva, come un incantesimo,
l’unità del luogo. Nel fluire ondivago di questa visione spaziale, la superficie
ritrae un nuovo orizzonte all’intersezione del moto armonico tra pittore e
realtà.
Sulla lastra metallica si
staglia l’evento concreto del colore, si materializza l’esistente cromatico
come intensità plastica che sorge alla vita fenomenica. Le dense masse di
colore, liberate dalla cogenza dell’attrazione terrestre, si raggrumano intorno
al principio di un’energia intrinseca, una forza raddensatrice che dinamizza la
materia e la sospende nel centro agravitazionale dello spazio pittorico. Sullo
sfondo di una pura, limpida, riflettente astrazione, la materia si opacizza
divenendo sensibile per la possibilità di una percezione sensoriale originaria.
Muovendo dalla propria
immersione nel paesaggio, Goodwin rappresenta l’atto primigenio in cui lo
spazio-tempo comincia ad espandersi nella sua alba umana.
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CLOUDS and
WATER
Personale di Paul
Goodwin
Location: LA
CONTEMPORANEA Studio | Art Gallery, Via della Rocca 36b - 10123 Torino
Periodo: dal 14 maggio al 29 giugno
2013
Vernissage: Martedì 14 maggio 2013 dalle ore 19.00
alle 21.30
Orari: feriali dalle ore 16.30 alle ore 19.30, domenica e festivi su
appuntamento
Organizzazione: LA CONTEMPORANEA Studio l Art Gallery –
ANTONIO NARDONE Gallery
Info: +39 011 0746769 +39 335 6233779 info@lacontemporaneatorino.com
A
cura di: Michele
BRAMANTE - Cristiana PECILE – Antonio NARDONE
Ufficio stampa: Nicoletta Pecile - tel. +39 339 7496818 - n.pecile@lacontemporaneatorino.com
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