“CIAURU DI FIMMINA”
Mostra fotografica di Maria Pia
Ballarino
Con il Patrocinio del Comune di Siracusa
Con il Patrocinio del Comune di Siracusa
Dal 13 al 28 agosto 2016
Galleria Civica d'Arte Contemporanea Montevergini
Via S. Lucia alla Badia 1, Siracusa
“Ciauru
di fimmina”, progetto fotografico dell’artista Maria Pia Ballarino, fotografa
eclettica e originale, è un’ode alla sensualità femminea
sicula e alle donne siciliane, una celebrazione espressiva ed eloquente che
rappresenta la storia d’amore tra la fotografa aretusea e la Sicilia, sua terra
nativa.
“Ciauru
di fimmina”, locuzione che tradotta dal dialetto siciliano significa
testualmente “odore di donna”, formata dai sostantivi ciauru e fimmina,
accezioni forti, pregni di sicilianità, è un percorso ricercato e sviluppato
nel tempo, attraverso le immagini, incentrato sì sulla bellezza estetica, ma più
di tutto sulla percezione emozionale, sull’odore e sul profumo. Odore e donna, binomio assoluto e topos artistico di cui l’arte nei secoli non
ha mai potuto fare a meno, accostamento imprescindibile, efficace e funzionale che
ha potere esoterico, quasi come se dal senso dell’olfatto si riuscisse a comprendere
una sottile ma ben delineata differenza, tra chi è semplicemente donna e chi,
invece, è soprattutto fimmina.
Mi viene
a mente il romanzo Eva, di Giovanni Verga,
“C’era un profumo singolare in quella
camera, un profumo di cosa viva, un profumo di donna e di donna amante”; o gran
parte della poesia francese di Charles Baudelaire che, nella poesia Profumo esotico e nei suoi Fleurs du Mal, del binomio “odore e
donna” ne ha fatto struttura portante, quando la bellezza bruna dell’amata
Duval e il profumo della sua chioma gli rianimavano un mondo di sensazioni: “Quando, con gli occhi chiusi, in una calda
sera di autunno, respiro l’odore del caloroso tuo seno, vedo passare spiagge
felici abbagliate dai fuochi d’un monotono sole; Guidato dal tuo odore verso
incantevoli climi, vedo un porto pieno di vele e di antenne agitate da l’onda
marina”. E poi Scent of a woman, passando
alla magia del cinema. Il regista Martin Brest ha realizzato un capolavoro nel
1992 (rifacimento di Profumo di donna
di Risi), in cui il cieco Frank, interpretato abilmente da Al Pacino,
svela sin dalle prime battute la sua grande passione – le
donne – vantandosi di riconoscerle dal profumo e lasciando a bocca aperta il
suo giovane accompagnatore.
“Credo
che non ci sia nulla di più coinvolgente di questo”. Sono parole di Maria
Pia Ballarino su Ciauru di fimmina. Odore e donna, combinazione linguistico-sensoriale che fuoriesce alla
perfezione negli scatti della fotografa aretusea: corporature mediterranee, talune
veraci e sanguigne, altre incubatrici di maternità che, attraverso una nudità
accennata e mai volgare, sprigionano carnalità e purezza insieme. “La massima espressione della Sicilia è la
donna perché racchiude in sé il fuoco, i colori, l’anima della mia terra. La
Sicilia per me è quindi fimmina.” Accredito sostanziale che la Ballarino sottolinea
con ardore.
Un
progetto fotografico che rappresenta un quotidiano autobiografico fatto dagli istanti
più intimi dell’artista, dai sapori, dagli odori. Una serie di immagini 30x45
cm (più passepartout 10x10), stampate su carta baritata, cotone e polaroid, accompagnate
da scritti e poesie di scrittori siciliani (e non solo), per dare risalto ad
una sicilianità che ha brama di manifestarsi, attraverso ogni forma d’arte, e dare
spazio al talento di cui la Sicilia, terra vigorosa di acqua e fuoco, è ricca.
Testo critico a cura di Francesco A. Russo
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