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giovedì 12 maggio 2016

Nordic Walking sulle Prealpi Bellunesi tra boschi, prati in fiore e spettacolari panorami.

In questi mesi primaverili il nordic walking è l'attività ideale (insieme alla bicicletta) per andare alla scoperta delle Prealpi Bellunesi, le montagne dolci ai piedi delle Dolomiti. Il nordic walking è uno sport sempre più in voga, perché semplice ed economico, rilassante ma ad alto dispendio energetico. È una passeggiata “potenziata”, che coinvolge nello sforzo anche i muscoli del torso e delle braccia, impegnate a lavorare con i bastoncini, un’attività  da fare tra i prati della sinistra Piave.

In questi giorni di maggio i colli da esplorare sono quelli tra Mel e Lentiai, perchè impazziscono di narcisi e si trasformano in un paesaggio quasi fatato fatto di corolle bianco-gialle, silenzi semi-estivi, profumi stordenti. Tra le colline morbide che si allungano sopra i due paesi della Valbelluna, si snodano circa 50 chilometri di sentieri segnalati pensati proprio per il nordic walking: sei sono i percorsi finora disponibili nello Stride walk-fit park della sinistra Piave (un'area dedicata al nordic walking, con sentieri studiati in base a caratteristiche di lunghezza, dislivello ed impegno fisico).

Uno di questi sentieri sale da Lentiai – dalla chiesetta di san Gervasio sopra la frazione Colderù, per essere precisi – fino a Pian de Coltura, da sempre il luogo per eccellenza dove scappare ad ammirare la fioritura dei narcisi. Ci sono splendide foto in bianco e nero degli anni Cinquanta e Sessanta che ritraggono nonni e nonne (allora giovanissimi) in gita domenicale tra i narcisi. Ricordiamo che oggi è assolutamente vietato raccogliere i fiori – nonostante siano davvero moltissimi, e verrebbe da pensare, “un mazzetto in meno, che sarà mai...”.
Il percorso, ad anello, è lungo circa 6 chilometri e si completa in un paio d'ore, pause di ammirazione escluse. Tra boschi e prati in fiore, la passeggiata è davvero piacevole, ben esposta al sole, ricca di squarci magnifici e spettacolari panorami sulle Dolomiti Bellunesi selvagge o sulla pianura trevigiana, verso sud. È una passeggiata davvero perfetta per cominciare ad appassionarsi al nordic walking.


“Con il nordic walking è semplice – spiega un'istruttrice di nordic walking di Belluno – basta prendere i bastoncini e cominciare a camminare: meglio sullo sterrato che sull'asfalto, meglio sul piano che in salita, ma poi ciascuno può scegliere il percorso che meglio si adatta al suo allenamento e alle sue esigenze”. E di percorsi, nelle Prealpi Bellunesi, davvero non c'è carenza: oltre a quelli segnalati nello Stride walk-fit park, ce ne sono decine e decine di altri da provare, sulle creste del Nevegal, in Valmorel, tra i narcisi di Zelant e Praderadego…  

Per chi scegliesse di trascorrere la giornata tra i narcisi di Lentiai, segnaliamo qui un paio di altre chicche del territorio assolutamente da non perdere.
Innanzi tutto, la chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta, in centro al paese. Tappa culturale da fare al ritorno, con ancora il profumo dei narcisi che aleggia nell'abitacolo dell'auto. La chiesa di Lentiai – edificio rinascimentale frutto di un lento restauro cinquecentesco – riconosciuta Monumento nazionale, è un gioiello. Dallo splendido soffitto a cassettoni (firmato Cesare Vecellio) al polittico della bottega di Tiziano Vecellio, Santa Maria Assunta (che dall'esterno potrebbe anche passare inosservata) è un concentrato davvero sorprendente di arte veneta.


Per una birra fresca al sole, se il caldo comincia a farsi sentire, suggeriamo l'area attrezzata di Cesana Beach, la “spiaggia dei bellunesi” che si trova appena sotto il lago di Busche – a Cesana, appunto. D'estate il Piave si colora di bagnanti coraggiosi, e la spiaggia diventa tutto uno schiamazzo di giocatori di pallavolo e tavoli affollati. Nella tarda primavera il luogo è ancora dominato dal gorgoglio delle acque, per cui è perfetto per rilassarsi e ripensare ai paesaggi di cui ci si è riempiti gli occhi durante l'escursione tra i narcisi.
Ultima tappa, la Riserva naturale Vincheto di Celarda, poco più giù, verso Feltre e Anzù. La riserva è gestita dal Corpo forestale ed è adibita al ripopolamento di specie autoctone: è un paradiso per bambini e famiglie, con le sue quattro aree recintate per caprioli, daini e cervi, l'impianto per l'allevamento della trota marmorata del Piave, l'apiario, il centro per l'equitazione, la grande voliera per rapaci “ammalati”.

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