MAG Marsiglione Arts Gallery
presenta
ALIENS
LE FORME ALIENANTI DEL
CONTEMPORANEO
A cura di Sergio Curtacci e
Salvatore Marsiglione
graphic designer Vania
Elettra Tam
public relations Irene
Lucia Vanelli
ARTISTI
Alessio Bolognesi, Angela Viola,
Anna Caruso, Anna Frida Madia, Annalù Boeretto, Cristiano De Matteis, Daniela
Montanari, Emila Sirakova, Fabio Usvardi, Giancarlo Marcali, Gianluca Chiodi,
ILV - Irene Lucia Vanelli, Momò Calascibetta, Nicola Felice Torcoli, Roberta
Ubaldi, Silvio Porzionato, Tina Sgrò, Vania Elettra Tam, Willow.
Dal 8 febbraio al 2 marzo 2013
Opening: Giovedì 7 febbraio 2013 dalle 18.30
Orari : martedì - sabato 10 | 19:30
aperture extra:
10 febbraio | 18:30 | Carnival party
14 febbraio | 19:30 | San Valentino contemporary day
21 febbraio | 18:30 | Conferenza sugli alieni del Prof. Gaspare
De Lama (Esperto in ufologia in collaborazione con Giusi Lucini
dell’Associazione La porta nascosta di Como)
La Marsiglione Arts
Gallery è lieta di presentare "Aliens -le forme
alienanti del contemporaneo", mostra collettiva a cura di Sergio Curtacci
e Salvatore Marsiglione.
L'evento rappresenta la prima di una serie di tappe che
porteranno la mostra a toccare diverse città dello Stivale.
Oltre alle due serate d’inaugurazione, il 7 e il 10 febbraio
dalle 18:30, cioè giovedì grasso e carnevale, ci sarà una sorpresa il 14 per
San Valentino e un interessante incontro organizzato in collaborazione con
l’associazione La porta nascosta con Gaspare De Lama per giovedì 21 dalle
18:30; il Sig. De Lama è stato testimone e protagonista di un vero contatto tra
umani e alieni.
Il primo progetto artistico del 2013 della MAG, nasce
dall’incontro delle energie e dei pensieri di chi l’ha curata, che con
l’appoggio di tutti i soggetti coinvolti, ha prodotto un collettiva di artisti,
noti e meno noti del panorama contemporaneo italiano.
Le energie, le idee e lo spirito collaborativo di tutti, hanno
dato vita ad una visione ampia della proposta artistica italiana, 19 artisti
che hanno in comune il fatto di essere diversi tra loro.
Il percorso installativo guida il pubblico partendo da un opera
di Alessio Bolognesi, che con il suo Sfiggy viene in pace, ma ciò nonostante
viene abbattuto perché diverso, si prosegue con un opera che è il fermo
immagine dell’equilibrio precario di una figura femminile, opera inedita della
serie SOSPesa di Vania Elettra Tam; il confine della new pop viene oltrepassato
con un opera iperrealista di Daniela Montanari, che mette l’accento su un
aspetto della sua personalità attraverso la precisione del primo piano.
Sempre nella sala principe della galleria, ci s’imbatte in un
totem di opere piccole dell’artista, svizzero di nascita, Giancarlo Marcali che
con scatole di specchi, lastre radiografiche e immagini addentra nell’interno
dei corpi che muoiono e risorgono; in netto dialogo il Bastone magico di Nicola
Felice Torcoli che crea, distrugge e ricompone opere attraverso la
frammentazione delle tele.
Opera espressione della fragilità è quella di Irene Lucia
Vanelli che da psichiatra analizza gli stati d’animo e li rappresenta in sagome
tridimensionali, aprendo con la sua la verticalità i lavori a seguire.
Un quadro dipinto su tavola del siciliano Momò Calascibetta
ritrae satiricamente l’abbraccio di due amanti a confronto con i due pesci sul
tavolo; a seguire un opera della torinese, residente in Francia, Anna Frida Madia
che presenta il ritratto di Calipso con un occhio piumato a rappresentare un
occhio magico in grado di scrutare gli eventi futuri; per finire un disegno su
vari strati di carta oleata della performer bulgara Emila Sirakova che affronta
il corpo umano proiettando su di esso il proprio ego.
Proseguendo nelle sale si passa dall’unica fotografia esposta in
mostra, dell’artista bresciano Gianluca Chiodi che presenta un opera ironica,
grottesca e riflessiva sugli eccessi della chirurgia estetica e sul Fashion Victim.
Nell’ambiente successivo si ha subito l’incontro visivo con un
opera installativa di Annalù Boeretto che unisce la scultura di un tronco di
corteccia con le maschere psichiatriche dipinte a lato, dove ogni fruitore vede
immagini diverse e strettamente riconducibili al proprio essere.
Al suo fianco le monocromie del piemontese Silvio Porzionato
dipingono una donna bambina, con la sua innocenza e la sua spiccata innata
sensualità.
Donnall’altro lato, proprio a chiudere lo spazio dei bianchi e
neri troviamo una rielaborazione pittorica del romano Cristiano De Matteis,
simbolo dell’indifferenza che è l’essenza della disumanità.
A completare questo secondo ambiente abbiamo due opere gestuali,
la prima, un interno della calabrese Tina Sgrò, forte, riflessiva e di gran
carattere, affiancata da un ritratto di Fabio Usvardi che con le mani dipinge e
descrive la fragilità della condizione umana.
Gli spazi della galleria continuano per arrivare al salone
dedicato all’incontro; sopra il divano bianco vi è appeso un fantastico e
divertente dipinto di Willow, artista milanese ed esponente di quella corrente
che sta in mezzo tra la POP ed il design. Al suo fianco un dittico della
palermitana Angela Viola, un contrasto cromatico, un dualismo nella forma che
convoglia infine in un unica atmosfera sospesa, rarefatta, essenziale e
vagamente inquietante.
Si continua il percorso con due mani che disgregano la materia,
olio su lamiera ossidata della pittrice umbra Roberta Ubaldi, una
compenetrazione cromatica e materica tra pittura e supporto.
Si conclude con un opera assolutamente contemporanea per
tecnica, messaggio e cromatismo della milanese Anna Caruso, che riesce a
fondere il mondo reale e tangibile con quello intellettivo ed emozionale tipico
del vivere quotidiano.
A cura di Salvatore Marsiglione
ALIENS
A cura di Sergio Curtacci
La pratica artistica contemporanea si situa in un contesto
sociale caratterizzato da due fenomeni complementari e ugualmente
significativi, da una parte il predominio delle immagini sul linguaggio e dall’altra
il diffondersi dell’esperienza della solitudine e dell’indifferenza, dimensioni
esistenziali che non riconducono più necessariamente all’altro di sé.
Entrambi i fenomeni hanno origine nella facilità di accesso alla
comunicazione visiva di massa e nel voler esaltare e rivendicare la libertà
individuale, diffusa e supportata dagli apparati pubblicitari. Se nell’età
moderna il rapporto tra l’individuo e la massa viveva nell’alternanza di due
movimenti antitetici, la perdita del
soggetto nella folla o al contrario, il potere assoluto
rivendicato dalla coscienza individuale, nelle forme di solitudine della
modernità, l’antitesi vitale della contemporaneità si è oggi ridotta a forme
banali di pseudo socialità e ad una sterile contrattualità con il mondo.
Le identità sono sempre più provvisorie e legate alle funzioni
transitorie degli utenti dei vari sistemi: stradale, commerciale, bancario,
ecc...
Siamo soli ma al tempo stesso accomunati agli altri da relazioni
di tipo contrattuale o da norme prescrittive.
L’esercizio di queste pratiche solipolistiche ha trasformato la
coesistenza sociale in un arcipelago di individualità contigue ma distinte,
sostanzialmente indifferenti le une alle altre.
Come alieni ci muoviamo sulla terra, osservando tutto con
distacco, leggiamo libri e giornali in metropolitana senza accorgerci (o meglio
dire non volendo accorgercene) del violento scippo che si sta consumando
accanto a noi. Ma la vera tragedia risiede nel fatto che non riusciamo a capire
neppure ciò che stiamo leggendo. Invitiamo amici a pranzo o a cena, dispensiamo
loro sorrisi ed attenzioni, poi li incrociamo il giorno dopo per strada e ci
volgiamo dall’altra parte per non doverli salutare, o peggio fermarci a
scambiare poche parole che, spesso e volentieri, riteniamo possano tradursi in
inutili convenevoli.
Dopo l’11 settembre 2001 se vogliamo, tutto ciò si è acuito,
all’indifferenza ed al fastidio si è aggiunta la paura, il terrore del diverso,
guardiamo gli altri come potenziali nemici, ci muoviamo con circospezione... Meglio
rimanere a casa e nascondersi dietro al monitor di un computer e navigare in
internet per ore, magari con identità fittizie, proponendoci agli altri come
eroi moderni senza macchia e senza paura, per tornare il giorno dopo i soliti
alieni, visitatori timorosi del pianeta terra.
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ALIENS
LE FORME ALIENANTI DEL CONTEMPORANEO
Dal 8 febbraio al 2 marzo 2013
Opening: Giovedì 7 febbraio 2013 dalle 18.30
Marsiglione Arts Gallery
Via Vitani, 31
22100 Como
Tel:+39 328 7521463 | info@marsiglioneartsgallery. com
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