Il 25 Ottobre 2014, presso la Be Cause (ArtSpace) di
Lamezia, si inaugura la personale dal titolo “Nostos/Nόστος, il Ritorno" dell’artista Gerlanda di Francia, nata a Vibo Valentia, ma di adozione romana.
Gerlanda di Francia omaggia la sua terra attraverso miti e
favole dandone così una reinterpretazione del tutto personale.
Per donare nuove prospettive contemporanee e visive
dell'opera di Gerlanda di Francia l'artista Giapponese Hirotsugu Aisu, realizzerà
un live video "Mapping"dell'artista stessa.
In un’epoca di ridefinizione dei generi, la pittura mantiene
la sua centralità riuscendo, nei casi migliori, a rinnovarsi da un punto di
vista iconografico, conservando quella caratteristica che le è propria,
implicita al concetto di “technè”, di tirocinio artigianale visto in una
dimensione di sublimazione religiosa dell’agire artistico. Inoltre con modalità
attente e riflessive, abbina a questa antica vocazione la capacità di osservare
con occhio partecipe e disincantato al tempo stesso l’esistente,
decontestualizzandolo dalla sua effimera contingenza materiale per dargli forma
nella dimensione del simbolo. Da quando l’arte si è calata in una nuova realtà
sociale, che le ha mutato diversi connotati ponendola all’interno di un diverso
e più complesso sistema relazionale, cioè dall’inizio dell’800, la pittura si è
posta in due occasioni, ovviamente tra loro diverse, a salvaguardia dei suoi
valori fondativi: all’esordio della rivoluzione industriale, con le correnti
del Romanticismo che ne difendevano il livello auratico, e dopo il 1975, a
seguito dell’ingresso nella società postindustriale e della crisi del
Concettuale.
Seguo con partecipazione le vicende della pittura sin dagli esordi
del mio mestiere di critico ed organizzatore culturale, quindi dal 1984.
Parallelamente ad un’attività che è nata come vocazione, a contatto con i
giovani autori di quegli anni, ho registrato le mutazioni della pittura dopo
l’ondata della Transavanguardia, in un clima di contaminazione
multidisciplinare e di enfasi espressiva, fortemente venata da suggestioni
provenienti dall’estetica metropolitana, dalla moda, dalla musica e,
soprattutto, dal fumetto.
Dopo la spinta dirompente di quella fase, influenzata
dalla volontà di rompere con gli schemi ideologici del passato per dare libero
sfogo al proprio impeto creativo, la pittura si è sempre manifestata nel
panorama dell'arte, resistendo anche all'omologazione imposta dalla società
globalizzata ed assumendo un rigore improntato ad una crescente consapevolezza
progettuale. Essendo, sin dall’antichità remota, lo strumento mimetico per
eccellenza, la pittura riesce a metabolizzare, con procedimento metamorfico,
tutto quanto proviene dall’esterno, e sta riuscendo nell’impresa anche
relativamente a strumenti come la fotografia, l’immagine digitale e, più in
generale, tutto l’inesauribile armamentario di simulacri della
contemporaneità.. La contemporaneità appare nuovamente come narrazione
iconografica prevalente, ma sfumata in un atteggiamento evocativo di
suggestioni che furono un tempo intense e nel “qui ed ora” si ripropongono come
sfocate dalla consapevolezza e dal disincanto.
Gerlanda di Francia è un'autrice
che, con uno stile personale e non confondibile, riassume esemplarmente gli
umori della giovane generazione nei confronti della pittura, vissuta ed
interpretata per narrare il contemporaneo non appiattendosi su questo, ma
evocandolo con il ricorso al simbolo ed all'allegoria, coniugando la dimensione
pre moderna con quella post moderna, e guardando a quel “surnaturalismo” tanto
apprezzato da Baudelaire. Gerlanda di Francia costella le sue composizioni di
immagini oniriche, che gettano luce sulla complessità del reale a partire dalla
creatività dell'inconscio, di cui non teme di affrontare anche gli angoli bui e
tenebrosi.
Nell'uso delle tecniche è evidente la sua predilezione per una
manualità consapevole, dal sapore antico. Come sosteneva John Ruskin a supporto
dello stile dei Preraffaeliti, la minuziosità e la perdita di tempo, relativa
all'estrema precisione compositiva, diviene perdita del tempo, inteso come
ingresso in una dimensione spirituale ed atemporale. Lo stile della di Francia,
corredato da citazioni che vanno dal Quattrocento, ad esempio Botticelli, fino
al Seicento, soprattutto in merito al tema della “melanconia”, vede nella fiaba
il suo riferimento prediletto. L'importanza della fiaba nella storia della
cultura è stata evidenziata, nel corso del Novecento, da eminenti studiosi di
linguistica, in particolare dall'antropologo russo Vladimir Propp. Nel suo
scritto “Morfologia della fiaba”, Propp identifica 31 funzioni narrative
ricorrenti, soffermandosi sui ruoli ricoperti dai personaggi e sull'intreccio.
La fiaba è una forma letteraria antica e predomoderna e ben le si addice,
quindi, una funzione simbolica all'interno della stagione post moderna. La di
Francia predilige l'impiego di elementi narrativi poco consolatori, le
protagoniste delle sue narrazioni spesso fronteggiano con coraggio situazioni
pericolose e sgradevoli, come l'assalto dei corvi, mostrando però spirito di
abnegazione, chiara metafora del comportamento quotidiano.
Il titolo di questa
personale a Lamezia Terme, quindi nella terra d'origine dell'artista, i cui
ricordi d'infanzia ne hanno fortemente permeato l'immaginario artistico, è
“Nostos”, parola la cui etimologia proviene dal greco “ritorno”. Nella
mitologia “nostos” era la narrazione delle peripezie degli eroi omerici, il cui
ritorno a casa, pur desiderato, era fonte di indecisione e disorientamento,
nonché di notevoli travagli. Questa appare una metafora efficace per riassumere
la poetica di Gerlanda di Francia. I ricordi di infanzia le sono stati prezioso
ausilio per la carriera artistica in una grande città come Roma. Tuttavia per
comprendere il presente, e gettare lo sguardo, anche in tempi interdetti, verso
il futuro, la lezione, esistenziale e culturale, del passato, è fondamentale.
Testo a cura di Edoardo Di Mauro, Settembre 2014
Artisti
Gerlanda di Francia vive e opera a Roma.
Nasce in Calabria a Vibo Valentia cresce con la passione per
l’arte e la pittura, si diploma presso l’Istituto d’Arte della città, e in
seguito si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti.
È allieva del maestro Gino Marotta, e negli anni di
Accademia apprende le più importanti tecniche di decorazione pittorica, quali
l’affresco, il mosaico, il trompe l’oeil e la pittura a olio, che rimarrà il
suo strumento favorito per il linguaggio della sua arte. Predilige le tecniche
classiche, olio su tavola nella pittura e penna per i disegni.
Con la tecnica classica cerca di rendere plausibili e
convincenti le sue visioni improbabili, oniriche o fantastiche che la
accompagnano sin dall'infanzia.
Hirotsugu Aisu, nato a Yokohama in Giappone, vive ed opera a
Napoli.
Il padre orafo artigiano gli trasmette la passione per la
manualità artistica e la musica, il che lo porta a frequentare la E.S.P.
Musical Academy di Tokyo con indirizzo artigiano/liutaio. Appassionato
dell'arte e della cultura italiana, vi si trasferisce dopo aver terminato gli
studi.
A Bologna collabora con Afroeira (Accademia do Ritmo)
prendendo parte a varie performance multimediali. La passione per la musica si
fonde all’esperienza dell’arte di liutaio all'interno del progetto Tree Weel,
Street Performance, realizzando un prototipo di triciclo con una console Dj ad
alimentazione dinamo, con materiali di riciclo. A Napoli, frequenta la scuola
di Nuove tecnologie dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Da
questa esperienza di confronto il suo campo di indagine si contamina
ulteriormente ampliandosi negli ambiti delle arti multimediali - come il caso
dei suoi progetti di projection mapping, disciplina nella quale è un virtuoso -
e dell'arte programmata, verso gli universi del generativo. Pur nei diversi
ambiti di applicazione, la cifra stilistica di Aisu è sempre riconoscibile,
così come la sua instancabile ricerca, tesa verso una sintesi tra la
sublimazione iconica tipica della tradizione orientale ed il confronto costante
con la tecnologia, intesa filologicamente, come un pensiero critico sugli
orizzonti espressivi della tecnica.
Nostos/Nόστος
Personale di Gerlanda Di Francia
A cura di Togaci e Edoardo Di Mauro
25 Ottobre 2014 ore 19:00
Presso : Be Cause
Via E. Toti, 88046 Lamézia, Calabria, Italy
Performer
live video Mapping di Hirotsugu Aisu
Orario vernissage 19:00
Orari galleria lun-ven
09:00 13:00
16:00 19:30
Sabato mattina 09:00-13:00
sabato pom. e Domenica solo su appuntamento cell. +39
3473891024
Ufficio stampa: Emanuela Cinà
+39 3921216678
Grafica Designer: Ottavia Starace
+39 3273752657
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