Il mese di novembre
porta con sé il sesto e penultimo appuntamento di ART MEDICA, la fortunata
rassegna d'arte contemporanea, ormai consuetudine di "Bellezza" per
gli affezionati frequentatori dello Studio Dermatologico del Dottor Andrea
Pastore, con Sede a Taranto in Corso Italia n. 259.
Con inaugurazione
sabato 8 novembre alle ore 18.30, OPUS,
a cura di Angelo Raffaele Villani di ROSSOCONTEMPORANEO e con testi critici di
Amelì Liana Lasaponara, vedrà in mostra i talentuosi artisti pugliesi Danilo De
Mitri e Pierpaolo Miccolis. La mostra sarà aperta e visitabile dall'8 sino al
28 del mese p.v.
OPUS è "la Grande Opera", il risultato
finale della liturgia dell'alchimia, l'Ars Regia, e la cifra stilistica di
entrambi gli artisti, che ben si presta a tale chiave di lettura.
La filosofia
dell'alchimia, nei secoli, ha abbracciato trasversalmente la maggior parte
delle discipline scientifiche, regalando anche numerose testimonianze
artistiche. In tempi più recenti Karl Gustav Jung nel suo "Psicologia ed
Alchimia", pubblicato nel 1944, evidenzia le analogie dell'immaginario
alchemico con ciò che lui definisce "inconscio collettivo",
sottolineando come gli archetipi corrispondano a momenti e simboli ricorrenti
dal mito all'arte. Andrè Breton, nel secondo manifesto del Surrealismo (1929)
scriverà :"[...] la pietra filosofale è in sostanza ciò che doveva
permettere all'immaginazione dell'uomo di prendere una rivalsa sulle cose
[...]".
La chimica, quale
scienza empirica, destabilizza i valori dell'alchimia, scienza dell'immaginare
(dal latino “in me Mago agere”) che vive della propria utopia: realizzare l'oro
in termini spirituali, raggiungere un'interiore conciliazione da proporre a
modello armonioso di un'umanità affrancata dalle proprie miserie materiali,
vivere questo processo liberatorio come azione creativa di trasmutazione.
Trascendere se stessi per trasformare il mondo. Negli innumerevoli testi
storici, il processo creativo che porta all'OPUS è suddiviso in fasi (da tre a
cinque, riconducibili ad altrettante frequenze dello spettro visibile),
passando dalla prima "nigredo" - fase della materia e del nero, a cui
corrisponde l'elemento terra, la notte, l'inverno, la vecchiaia e la morte - e
superando le fasi intermedie dell' "albedo" (del bianco,
dell'elemento acqua, della primavera e della fanciullezza) e della "citrinitas"
(del giallo e dell'elemento aria, dell'estate, della giovinezza), fino ad
arrivare alla "rubedo" del rosso e dell'oro, della pietra filosofale,
a cui corrispondono l'elemento fuoco, l'autunno e il tramonto, la maturità.
Così le quattro fasi
tratteggiano un sistema simbolico di cui l'alchimia diventa il cardine, subordinando
ogni altra quadripartizione cosmogonica, degli elementi (terra, acqua, aria e
fuoco), delle stagioni, delle quattro età dell'uomo e dei quattro umori.
Anche per l'artista
contemporaneo l'Alchimia assurge a modello di riferimento archetipico,
conservando il fascino di un paradigma mitico nel quale specchiare i turbamenti
psichici e materiali, che è l'azione del solvere e coagulare il cinabro nel
crogiuolo, la sintesi dagli esiti felici e liberatori della ricerca.
L'opus creativa di Danilo De Mitri si materializza
attraverso la fotografia digitale come fitta rete di vitrei alambicchi che
restituiscono all'osservatore la visibilità ipnagogica, la sensazione onirica.
“A volte fotografo incubi" racconta l'artista. La componente fortemente
simbolica nelle sue opere trae forza da simmetrie e composizioni, spesso
necessariamente monocrome, evocando senza censure i cerimoniali del proprio
processo creativo, il pristino e silente travaglio propriocettivo, per poi
restituire, nell'atto finale, l'artista come cosa compiuta. L'arte di De Mitri
porta in sé, come l'Opus, una turbolenta e sofferta parabola di agnizione della
materia dall'informe alla forma, dall'incubo al sogno, cui corrisponde il
processo "spirituale" ed anagogico verso la luce della bellezza,
verso la liberazione nella idealità. Circonvolvere dalla nigredo alla rubedo,
senza esitazione alcuna, ma come necessità di protrazione.
Pierpaolo Miccolis è un artista che
utilizza quale medium d'eccellenza l'acquerello. Dal piccolo al grande formato,
Miccolis compie la sua ricerca partendo dallo studio anatomico faunistico,
enfatizzando i processi mutogeni che danno luogo a nuovi esseri capaci di
risorgere a se stessi.
La trasparenza dei
suoi colori, che scivolano sovrapponendosi e spandendosi in macule screziate,
si trasformano in esseri mutevoli, figli della contaminazione tra volontà
progettuale e casualità sapiente.
Miccolis come
"Imago" del proprio Io, tra coscienza e scienza. L'OPUS dell'artista vive
un processo inverso, dalla luce, al buio, all'ombra. È il vincolo tecnico
dell'acquerello che impone un'elaborazione dalle tonalità chiare, dal
traslucido allo scuro, dal cristallino al torbido, attribuendo all'artista la
piena facoltà di inabissarsi nel buio, consapevole da quale onda di luce
partire.
OPUS
8-28 novembre 2014
a cura di
ROSSOCONTEMPORANEO
testi critici Amelì Liana Lasaponara
LOCATION:
Studio Dermatologico Dr. Andrea Pastore
Corso Italia, 259 | Taranto
INAUGURAZIONE:
Sabato 8 novembre, ore 18:30
ORARI APERTURA MOSTRA:
- Lunedì, 16:00-20:00
-
Martedì, 18:30-19:00
-
Giovedì, 18:30-19:30
-
Venerdì, 16:00-20:00
INFO:
http://rossocontemporaneo.wordpress.com/
http://studiopastore.wordpress.com/
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