ARMONIE IN EVOLUZIONE
Doppia personale alla Babs Art Gallery di Milano dedicata a Maurizio Fusari e Francesca Nobile. La mostra, allestita dal 15 Febbraio al 12 Marzo, propone il confronto tra due artisti diversi tra loro per generazione, stile e tecniche, ma accomunati da un grande talento creativo e da un febbrile ricerca di innovazione e sperimentazione.
L’esposizione prevede infatti 18 dipinti recenti su tela, carta e stoffa di Francesca Nobile (Modica, 1980) e una selezione di 30 lavori dell’artista e orafo Maurizio Fusari (Sant’Angelo Lodigiano, 1964) realizzati dalla fine degli anni Sessanta a oggi.
Fusari è uno dei maggiori esponenti dell’arte orafa italiana. Formatosi alla scuola di Giò Pomodoro (1930- 2002), ha poi proseguito la sua fortunata carriera con creazioni personali, allargandosi anche a collaborazioni con Aligi Sassu, Salvatore Fiume, Pietro Consagra, Pasquale Galbusera. In mostra si vedono 23 pezzi disegnati e creati interamente da lui e 7 realizzati con altri celebri artisti. “Nel mio lavoro” racconta l’autore “metto tutto il mio sentire, sono forme che vengono dalla mente e si caricano di un valore simbolico e ancestrale”. Le materie preziose, lasciate grezze, con le loro superfici irregolari, sprigionano luce ed energia. Come gli anelli e i bracciali rigidi, dove labirinti di solchi e di forme incidono profondamente le superfici. La lavorazione si fa poi sottile e leggera nelle collane Diramazione e Marte (2019), intrecci d’oro splendenti come ragnatele. I lavori in corallo, sono un omaggio a questo materiale potente e prezioso e rievocano le forme della natura, come l’anello Anemone di Mare (2020).
Gli esemplari realizzati “a quattro mani” sono vere e proprie microsculture da indossare, che riflettono il gusto e le sfide delle opere maggiori degli autori con cui ha collaborato. Come i due anelli in oro, smalto e pietre preziose realizzati con Giò Pomodoro, perfetta e minuta sintesi degli studi dell’artista sulla geometria e la luce, il pendente con pavè di brillanti progettata con Consagra, un girocollo con pendente a forma cavallo di Aligi Sassu e la spilla Pescatore, realizzata per Fiume, in oro giallo e smalti. “Queste collaborazioni - spiega Fusari - mi hanno fatto capire cosa certi grandi artisti intendessero per gioiello. Mai considerato come una forma minore. Quest’arte nasce infatti prima della pittura e della scultura e incarna il desiderio di indossare un ornamento, presente già nelle culture più antiche".
Alle pareti Francesca Nobile presenta la sua produzione datata 2020/2024. L’artista ha sviluppato negli anni un linguaggio personale che liberandosi progressivamente dalla figurazione, è approdato nel 2003 a una pittura liquida, dove macchie di colore invadono il supporto pittorico, lasciando affiorare suggestioni di costellazioni, prati fioriti e tappeti marini. Queste forme fluide e leggere sono per lei “espressioni di malinconia e vitalità, raccontano l’aspetto metafisico e il quotidiano”. Il suo lavoro nasce da una riflessione sul corpo, sulla potenza della meditazione e sull’esperienza onirica che conduce gli individui a indagare l’inconscio, le gioie e le profonde paure. Una ricerca che ha raggiunto solidità anche attraverso la sperimentazione di diversi medium, installazioni e video. In galleria presenta 2 grandi opere su carta (Wild Side e Controcanto 2023/2024), un trittico su tela (Sol invictus del 2020/22), e una installazione composta da 15 piccole opere. Si tratta della serie Liquid Death, che Nobile ha realizzato a tecnica mista
su fazzoletti di stoffa.
"Sono lavori - spiega l’artista - che nascono da un ricordo intimo e tenero. Di quando ero piccola, e mio padre si toglieva di tasca il suo fazzoletto stirato e profumato per asciugarmi le lacrime o il naso. Io glielo restituivo bagnato e appallottolato. Era uno scambio che parlava d’amore e di cura. Ho voluto lavorare su questo supporto per restituire al mondo un’emozione, riempirla di colori sgargianti, unire gioia e dolore, come spesso capita nella vita”.
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