Mostre personali
di
SILVIA BIGNAMI e MAURO MARTIN
Testo critico e presentazione a cura di Pietro Franca
24 febbraio – 07 marzo 2024
Opening: Sabato 24 febbraio 2024 ore 18:00
La Galleria d’Arte Contemporanea Wikiarte
in Galleria Falcone e Borsellino 2/D Bologna
Classicismo, quale espressione artistica dove armonia ed equilibrio, suoi elementi fondanti, guidano la creatività dell’autore nella ricerca della bellezza ideale. Rivisitata, assecondando un naturale talento, che alimenta la percezione dell’osservatore privilegiandone la soggettività. E nostalgica, se l’immagine di cari ricordi evoca ed illusoriamente interrompe l’inesorabile fluire del tempo ricreando, magicamente, la eco di una emozione vissuta.
Voce grafica talentuosa e palesemente leggibile sin da giovane la quale, accesa nel tempo da una forte emozione, fiorisce nuovamente nell’esercizio della pittura, acrilica e ad olio, in prima fissione quest’ultima, cui Silvia Bignami abilmente affianca elementi fondanti della cultura anime . Estetica classica, quindi, ripresa nell’abilità di una rappresentazione pittorica le cui forme, luci e colori spiegano l’innata propensione dell’autrice a dar vita al segno; e contemporaneità, riflesso di un approccio, non solo attuale, che distingue il genere slegandolo dagli aspetti tipicamente fisici, per ricondurlo ad elementi di natura comportamentale, sociale e culturale correnti della poetica orientale, in special modo giapponese, la cui bivalenza invita l’osservatore a definire un’appartenenza soggetta al solo ‘sentire’ di quest’ultimo. Da cui un ‘fil rouge’ che, fluidamente, rivisita l’immagine di Mozart - fortemente ispirata al dipinto incompiuto di Joseph Lange, ora vibrante di una serialità potenzialmente infinita - e, più ampiamente, placa l’attrattiva del dettaglio, puntando alla valenza gestuale e comunicativa dei soggetti ritratti, nell’intento compiuto di palesarne l’essenza.
Riproduzione della propria esperienza emotiva, attraverso fotografie di oggetti e di volti evocativi di un tempo trascorso. Tracce tangibili di una memoria che, negli scatti del piemontese Mauro Martin, fugge l’oblio, se impressa nella figura di un vaso, ripreso metaforicamente da un duplice punto di vista, in cui le pregiate lavorazioni della manifattura Muscatiello narrano la poesia di Quinto Orazio Flacco, riportando l’autore alla piacevole permanenza nel Comune di Venosa. Se non lo scorcio di un viso, fedele e minuziosa riproduzione, nella completezza del suo insieme, dell’omaggio del Maestro Pontecorvo, in cui la protagonista appare inaspettatamente oltre l’imballo, cogliendo l’attenzione dell’allievo. Ed i correnti ritratti, qui estrapolati da scatti più ampi, nella ricerca di un dettaglio vivo a sé stante se privo del contesto originario, ad evocare la partecipazione ad una precedente rassegna nonché le emozioni ad essa accompagnate. Indelebili, queste ultime, nell’essere ricordo, incontaminate da ogni possibile o superfluo artificio stante l’impiego della sola luce naturale, che valorizza l’essenza dell’immagine già stagliata sullo sfondo rigorosamente neutro, marcandone ulteriormente l’importanza soggettiva quale cifra poetica dell’umano fluire, ora senza tempo.
INFO E CONTATTI
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ORARI
Dal martedì al sabato dalle 11:00 /13:00 – 15:00 /18:00
Giovedì 7 marzo 2024 chiusura ore 13:00
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