26 gennaio - 7 febbraio | sala Bausch
ROAD MOVIE
di
Godfrey Hamilton traduzione Gian Maria Cervo
regia
Sandro Mabellini
con
Angelo Di Genio
musiche di Daniele Rotella
pianoforte e
violoncello Antony Kevin Montanari
produzione
Teatro dell’Elfo
Angelo Di Genio si sta rivelando
uno dei più bravi attori della sua generazione. Dopo History Boys, che è valso a lui e agli otto giovani attori il
premio UBU, ha ottenuto un successo personale come interprete di Biff in Morte di un commesso viaggiatore. Road Movie, un piccolo gioiello, ha
confermato il suo talento.
Si tratta di un testo
profondamente commovente che ci parla della paura dell'amore, della perdita e
della morte, sentimenti spesso inscindibilmente legati. Scritto per la compagnia angloamericana Starvig Artist Theater, Road Movie ha vinto nel 1995 il Fringe
First Award al festival di Edimburgo ed è stato rappresentato negli Stati Uniti
e in molti paesi europei.
Nell’allestimento curato da
Sandro Mabellini, Angelo Di Genio interpreta tutti i personaggi, dialogando in
scena con un musicista. Al debutto nella rassegna Nuove Storie nell’autunno 2014, lo spettacolo ha convinto senza riserve pubblico e stampa, tanto che il Teatro
dell’Elfo ha scelto di inserirlo nel suo repertorio di produzioni.
Questa edizione vede una nuova e
originale partitura musicale composta da Daniele Rotella ,
eseguita dal vivo al pianoforte
e violoncello da Antony Kevin Montanari.
Ambientato negli Stati Uniti
degli anni Novanta, racconta di Joel, gay trentenne, e della sua avventura
coast to coast durata cinque giorni per rincontrare “il suo amore”, Scott. Un
viaggio interiore costellato da incontri che lo porteranno ad infrangere paure
ed accorciare la distanza dagli altri e da se stesso, trasformandolo
profondamente.
DALLA RASSEGNA STAMPA
Allacciate le cinture di sicurezza,
annullate paure e tabù, si parte coast to coast sulle strade dell'anima al
ritmo poetico di “Road Movie”. Se il teatro è il luogo d'elezione di sorprese
e riflessioni la performance in scena all'Elfo ne è conferma tangibile.
Il testo di Godfrey Hamilton, già
definito monumentale per la bellezza del linguaggio e l'intensità emotiva dal
Times, fluisce in cadenza perfetta attingendo a piene mani da trame
esistenziali, innamoramenti, incontri, ribellioni, malattia che nessun
incantesimo sconfigge, in continuità tra passato e presente plasmando un
piccolo miracolo drammaturgico che parla di morte per aggrapparsi con forza
alla vita.
Buio in sala e alle pareti, due
sedie, un pianoforte, le note del violoncello suonate dal vivo da Piero
Salvatori, un ragazzo dalle scarpe spaiate entra in scena. Da qui decolla il
monologo a più voci, interpretato da Angelo Di Genio, annotatevi il nome, da
tempo non si vedeva sulla scena un giovane di pari talento. La regia di Sandro
Mabellini, con tocco sicuro è ideata sul corpo e la duttilità del performer,
Joel randagio attraversa gli States da New York a San Francisco, cinque giorni
e mezzo di catarsi per guardare dritto nelle pupille la paura e gli spettatori,
riempire la valigia vuota di piccoli oggetti necessari, simboli di incontri
salvifici, ridere, piangere, imprecare, stupirsi, sentire finalmente il flusso
delle emozioni scorrere nelle vene.
Francesca Motta, ilsole24ore.it
Un monologo sull’Hiv, ma
anche su di una solitudine estremamente affollata, popolata di personaggi
estremi che racconta l’amore altrettanto estremo fra Joel e Scott. Estremo non
tanto perché contenga in sé qualcosa di eroico, quanto perché in una vita
spericolata, superficiale, costruita sul sesso senza impegno, anaffettiva,
rifuggire l’amore pur cercandolo e poi riconoscerlo con la stessa baldanza con
la quale gli si era negato addirittura il diritto di dire il suo nome è,
davvero, qualcosa di emotivamente estremo.
Sandro Mabellini firma una regia asciutta e incisiva. A reggere questo viaggio che è – almeno così
a me pare – una sorta di presa di coscienza, del mutare dello sguardo di Joel
sui sentimenti e dunque punto di partenza della sua crescita esistenziale, è
un bravissimo Angelo Di Genio che
si dona al proprio personaggio con una totalità disarmante, vivendo in scena
anche situazioni non facili. Accompagnato dalla musica suonata al violoncello e
al piano da Piero Salvatori, Di
Genio – che ricordiamo fra i ragazzi di The History Boys e come Biff in Morte
di un commesso viaggiatore – , provocatorio e dolce, inquieto e disarmato,
cattura, senza mai compiacerlo, il pubblico che lo segue con grande tensione,
in una storia lontana dal paradiso, disperatamente vitale, che ci riguarda.
Maria
Grazia Gregori, delteatro.it
Ci sono diversi generi di viaggio. E un viaggio interiore, che fa del mondo lo
specchio di noi stessi e rende luoghi inesplorati i moti più intimi
dell’animo. Road Movie di Godfrey
Hamilton, è tutte queste cose.
Angelo di Genio è al suo primo spettacolo da
solista e riesce a reggere magistralmente la sfida. Non solo è capace di
interpretare con abilità sia la parte di Joel che la parte di Scott, ma dà
forza ed intensità anche ai ruoli minori, plasmando sia personaggi maschili
che femminili ed interpretando una variegata schiera di figure grazie ad
un’espressione, una fisicità e un’intonazione di grandissimo livello. Uno
spettacolo, così̀ congegnato, che richiede uno sforzo recitativo non
indifferente e permette a Di Genio di toccare le corde dello spettatore
giocando su registri comici, tragici, battute serie o disincantate, ma pur
sempre rappresentando un coraggio ed insieme una sofferenza che meritano di
essere raccontate. Sandro Mabellini esalta gesti e parole con una regia
essenziale e molto espressiva, giocata su poche luci, elementi scenici ridotti
e Piero Salvatori, impeccabile violoncellista, completa l’opera con le musiche in
scena eseguita con contrabbasso e pianoforte.
Daniele Giacari, Cultweek.it
Corso Buenos Aires 33,
Milano
Mar-San ore 19.30, dom ore 15.30
Intero
30.50 € - Ridotto giovani/anziani 16 € - Martedì 20 €
Info e
prenotazioni: tel. 02.0066.06.06
– biglietteria@elfo.org -www.elfo.org
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