Il
2016 rappresenta per Arte Fiera una scadenza speciale, perché corrisponde al
quarantesimo anno dalla sua fondazione, un anniversario che ha spinto i
direttori artistici Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni a valorizzare l'arte italiana dalle prime
avanguardie del Novecento fino ad oggi. Una scelta “tematica” che si inquadra in quella più generale di
proseguire nella decisione di fare di Arte Fiera in evento “curatoriale”.
Ecco
dunque nella sezione solo show, presentata da Eidos Immagini Contemporanee,
la personale di Betty Bee Doppio sogno a cura di Ciro Delfino e Raffaella A. Caruso. Betty Bee si presenta al pubblico di Arte Fiera
nella sua originale vena performativa con un raffinatissimo lavoro concettuale
(anche nella ricostruzione consapevole e dolente, autoironica e lucida del
proprio fare artistico e del proprio vissuto) espresso dai due video Gilda
e Incantesimo Lunare e dal lavoro
fotografico e pittorico da essi estratto.
Come
nel romanzo di Arthur Schnitzler Betty Bee gioca tra finzione e realtà,
vestendo di atmosfera onirica il tema a lei assai caro della femminilità e del
suo corollario di emozioni e pulsioni: amore violenza incomunicabilità
sensualità carnalità.
Da
ognuno dei due video, che la vedono protagonista come performer, l'artista ha infatti
tratto lavori fotografici in pezzo unico sui cui è intervenuta pittoricamente.
Incantesimo lunare è un video del 2004 in cui Betty Bee
interpreta i mille volti del femminile. Tema dunque la mutevolezza della donna,
l’essere percepita come umorale, la possibilità di essere sempre diversa, la
capacità di interpretare se stessa per difendersi e costruire una vita diversa.
Un lavoro sull’incomunicabilità, girato in bianco e nero e muto, come se
l'artista fosse una diva anni 20. Il lavoro fotografico che Betty Bee ne ha
tratto nel 2015 restituisce la protagonista al colore, la isola e fissa in
alcune pose drammatiche, delimita il corpo con un segno pittorico d’interferenza
fisico e semantico: un filo spinato prezioso (oro o argento), che è limite,
confine e protezione.
Gilda, video girato nel 1995, è la scoperta
confessione di una donna che si offre al desiderio (maschile, femminile?) ma
che in una danza sensualissima e quasi tribale usata come schermo riesce a
proteggere la propria anima. La brocca con cui l’artista mette in scena la
propria danza è il simbolo di quella femminilità da cui tutti hanno attinto ma
che nessuno è riuscito a colmare: è il vuoto esistenziale dell’artista che
offre se stesso nell’opera senza ricevere, l’auto-rappresentazione della
persona-oggetto. Anche in questo caso l'artista ha isolato e tratto dal video
singoli frame su cui è intervenuta pittoricamente con il suo repertorio più
carnale, isolando ogni volta un particolare, facendolo diventare il focus
compositivo, oppure la chiave interpretativa, oppure l'elemento di distrazione,
prendendosi quasi gioco dello spettatore irretito dal colore e dall'ossessiva
sensualità del lavoro. Le figure stilizzate, in forme elementari a colori forti
e contrastati, in trasparenza, rappresentano quindi i quadri/racconti della sua
storia di violenze e soprusi, che qui l’artista narra, ma al contempo esorcizza
definitivamente, nella piena presa di coscienza del proprio io. E come Gilda
nell’omonimo film del 1946, usata da tutti per la propria bellezza, realizza la
fuga finale verso la libertà e la felicità, Betty opera la propria catarsi nell’arte,
emancipandosi finalmente dalla sua condizione di vittima.
Gilda nella sua elaborazione fotografica e
pittorica è un lavoro assolutamente inedito, prodotto appositamente per Arte Fiera.
La complessità dei due lavori è resa più evidente dalla
contemporanea proiezione dei video “matrice” .
Le due serie di lavori dialogheranno permettendo allo spettatore
chiavi di lettura incrociate, contrappuntate dai due famosissimi scatti Pluff
(1997) e Split (1995), animate
in parte da una raffinatissima atmosfera mitteleuropea, in parte da una
sensualità mediterranea e fintamente naif.
Doppio sogno e doppio gioco...
Dove
Quartiere Fieristico di Bologna
Quartiere Fieristico di Bologna
Ingresso Ovest
Costituzione
Pad 32 C20
Data
29 gennaio/1 febbraio 2016
29 gennaio/1 febbraio 2016
PREVIEW A INVITO
giovedì 28 gennaio dalle 12 alle 21
giovedì 28 gennaio dalle 12 alle 21
ORARI
da venerdì 29 a domenica 31 dalle 11 alle 19
lunedì 1 febbraio dalle 11 alle 17
da venerdì 29 a domenica 31 dalle 11 alle 19
lunedì 1 febbraio dalle 11 alle 17
TITOLI D'INGRESSO
Biglietto giornaliero: € 20,00
Abbonamento 4 giorni: € 35,00
Abbonamento 3 giorni: € 33,00
Abbonamento 2 giorni: € 30,00
Biglietto giornaliero: € 20,00
Abbonamento 4 giorni: € 35,00
Abbonamento 3 giorni: € 33,00
Abbonamento 2 giorni: € 30,00
Ingresso
gratuito per i ragazzi fino a 10 anni compresi
Ingresso ridotto per gruppi (minimo 15 persone): € 15,00
Ingresso ridotto per gruppi (minimo 15 persone): € 15,00
Info:
tel/fax 0141
354176
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