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venerdì 22 luglio 2016

MOGADOR - Veronica Gaido e Vito Tongiani. Due grandi artisti dialogano sull’antica Mogador marocchina, tra luce, colori e fascino senza tempo.


VERONICA GAIDO E VITO TONGIANI
IN MOSTRA AL GRAN TEATRO PUCCINI
DI TORRE DEL LAGO - VIAREGGIO CON “MOGADOR”

In mostra presso il Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago (Viareggio, LU) due grandi artisti dialogano sull’antica Mogador marocchina, tra luce, colori e fascino senza tempo
Fino al 31 Agosto 2016



Lucca, 22 Luglio 2016 - Un’originale mostra a Torre del Lago - Viareggio (LU): Veronica Gaido, artista, ritrattista e fotografa di moda, espone alcune suggestive opere fotografiche in un’esposizione del tutto particolare, un dialogo artistico ed estetico con le tele di Vito Tongiani, famoso pittore e scultore italiano.

Fino al 31 Agosto 2016, infatti, le opere dei due grandi maestri sono in mostra presso il Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago-Viareggio (LU) con la mostra Mogador. L’esposizione si inserisce nel programma della 62a edizione del Festival Puccini di Torre del Lago - Viareggio, importante rassegna dedicata al Maestro della tradizione dell’Opera Italiana, di alto profilo culturale e artistico, che vuole toccare, con le tante iniziative in programma, tutte le discipline e i linguaggi dell’arte.

In quest’ottica si inserisce la mostra di Veronica Gaido e Vito Tongiani,  a cura di Massimo Bertozzi e Adolfo Lippi, nella quale i due grandi artisti, appartenenti a diversi mondi espressivi, si confrontano con un obiettivo comune: raccontare, attraverso la loro personale visione, la vita cittadina e del porto di Essaouira, piccola città marocchina della costa atlantica.

Battezzata Mogador nel VII secolo (dall’arabo “ben custodita”), quando venne riscoperta dai portoghesi dopo il periodo della conquista araba, Essaouira è oggi un centro vivace e internazionale, noto in tutto il Marocco per la sua forte vocazione culturale, musicale e artistica. Con la sua atmosfera affascinante e fuori dal tempo,  negli anni ha attratto e ispirato tanti artisti da tutto il mondo, tra i quali Orson Wells - che qui ha girato, nel 1952, alcune scene del suo Otello - o Jimi Hendrix - attratto qui dalla ghnawa, musica marocchina ipnotica e suggestiva.

Nelle opere presenti in mostra, la fotografa Veronica Gaido e l’artista Vito Tongiani hanno voluto esprimere la loro particolare visione di questa atmosfera rarefatta, attraente e carica di magia, concentrando la loro attenzione, in particolar modo, sul porto di Mogador. Un luogo che viene letto nella sua dimensione di partenza e di ritorno, ma anche di rifugio dai pericoli del mare aperto, di rappresentazione visiva di una dimensione umana fatta di dignità e rigore, ma anche di continuo movimento e suggestione.

Veronica Gaido, Ondeggi Mogador, 2014

Veronica Gaido, La Vanità del Tempo Mogador, 2014

Vito Tongiani, Al porto di Mogador, Olio su tela, 2015

Vito Tongiani, Controllo degli ormeggi nel porto di Mogador, Olio su tela, 2015

Ritornano, in queste opere in mostra di Veronica Gaido, alcuni temi a lei cari e già indagati in progetti precedenti: l’acqua, il viaggio, il passaggio, interpretati sia da un punto di vista fisico sia da quello spirituale e astratto. Come in “Atman” del 2012, anche in questo lavoro su Mogador, osservando le sue opere, ci si ritrova in un luogo sospeso, a metà strada tra visione e realtà, tra sogno e concretezza. Le forme si sfanno nella luce del porto, i colori della terra e del mare, del legno e del cielo, si confondono in linee mosse e in toni a volte più delicati, a volte più marcati, lasciando direttamente allo spettatore la capacità di intravedere la realtà delle cose. 


La possibilità di assaporare davvero il senso e l’emozione di quell’atmosfera rarefatta, affascinante e magnetica della cittadina marocchina è a portata di mano. In una sorta di dimensione “espressionista” della fotografia, Veronica Gaido restituisce in questi lavori quello che ha percepito a livello emotivo e sensibile della città, con un gesto fotografico dinamico, repentino, fugace, capace di cogliere, in un piccolo attimo, la dimensione più profonda e personale di un luogo unico.

“Con questi lavori su Mogador ho voluto rappresentare una dimensione fisica e umana in continuo movimento, attraverso un flusso di immagini che trasmettano, a chi le osserva, la sensazione di un luogo a metà tra terra e cielo, a volte luminoso nella sua atmosfera rarefatta, a volte oscuro nelle sue visioni notturne, sempre percosso, segnato o attraversato da bagliori che diventano vibrazioni dell’anima, oscillazioni di una visione senza tempo - ha spiegato Veronica Gaido - Il dialogo con le opere del Maestro Vito Tongiani, inoltre, arricchisce e in certo senso completa questa visione, che si concretizza nelle forme e nei colori delle persone e dei luoghi di Mogador. Un vero e proprio viaggio, tra pittura e fotografia, nelle magiche atmosfere della città marocchina.”

La mostra Mogador è ideata e organizzata dall’Associazione Percorsi d’Arte di Claudio Giannini e dalla Fondazione Festival Pucciniano, a cura di Massimo Bertozzi e Adolfo Lippi. L’esposizione è visitabile nel Foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini, a ingresso libero, fino al 31 Agosto 2016.
A corredo della mostra, anche un catalogo con testi di Adolfo Lippi.



MOGADOR - Veronica Gaido e Vito Tongiani
A cura di Massimo Bertozzi e Adolfo Lippi
Fino al 31 Agosto 2016
Gran Teatro Giacomo Puccini, Foyer - Via delle Torbiere, Torre del Lago - Viareggio (LU)
Ingresso libero, nei giorni di spettacolo, dal 15 luglio al 13 agosto fino alle ore 18.00.
Dopo le ore 18.00, la mostra è visitabile solo per gli spettatori muniti di biglietto per le rappresentazioni d’opera. Per maggiori informazioni sulla mostra: http://www.puccinifestival.it/mostra-mogador/

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