Sarà Paris
Kebab, scritto da Marco Trucco, il romanzo noir sul
terrorismo islamico, ambientato in Francia, il titolo, più che mai
d'attualità, che inaugurerà la serie di pubblicazioni di Safarà Editore per
l'anno 2012.
Dopo lo choc dell'episodio violentissimo
recentemente occorso a Tolosa, in Francia, questo libro, che sembra quasi essere un «instant
book», è un monito e uno spunto di riflessione. Nella frenesia dei titoli
di giornali, testate online e telegiornali, il romanzo di Trucco risulta,
invece, carico di realismo.
La storia è quella di un ragazzo, poco più
che ventenne, in
una Parigi multirazziale ma in realtà estremamente razzista, a metà degli anni
Duemila. Jacques, questo il suo presunto nome, è nella capitale francese con un
preciso scopo: quello di servire la strada delle Scritture e dell’Imam al quale
è stato affidato. In nome di Allah, di una guerra santa e di una verità
incomprensibili agli occhi degli occidentali, raggiungerà una posizione di
importanza nella «cellula attiva» nella quale è inserito. Entrerà a far parte,
infatti, di una cellula terroristica addestrata per gestire il traffico di
droga nella capitale francese, rimanendo pronta a entrare in azione attiva e
armata.
Il delirio di un ragazzo dalla vista e
dalla volontà ottenebrate dall'integralismo religioso, Marco Trucco l'ha voluto
esplicitare tutto nel suo libro, attraverso le riflessioni del ragazzo — in
prima persona — che nel volume sono contenute. L'autore, che per lavoro ha
trascorso parte della sua vita in Francia, ha conosciuto da vicino la realtà
dei magrebini nella «Parigi di frontiera», vivendo a stretto contatto con
alcuni di loro, nelle strade tra il decimo e il diciottesimo arrondissement.
Il romanzo offre ai suoi lettori uno
spaccato delle «vite segrete» di alcuni ragazzi inviati in Europa per essere arruolati nelle
squadre armate della Jihad. Dalle drammatiche riflessioni più intime sulla vita
fatte del protagonista spiccano, grazie a un linguaggio carico di pathos e di
attesa, dai caratteri contraddittori alla base dell’odio interreligioso.
L’autore ha uno stile letterario fortemente visivo, che trasforma in lettura
scenari e atmosfere della sua esperienza parigina, arricchendole di suggestioni
fotografi che e artistiche di grande impatto emotivo.
Ufficio
Stampa
Anna
Castellari
Mail:
press@safaraeditore.com | tel 347. 9614675
Incipit
"Un mese e ancora nulla all’orizzonte. Parigi è viva e
rigogliosa. Algeri e lo Sceicco Afid li ho lasciati dietro le spalle nel
momento in cui sono salito sulla barca dei disperati, abbandonando le coste
della miseria e dei testimoni del tempo(3). Ero uno di quelli che partiva da
disperato per fare della disperazione il pane quotidiano. Desideravo solo
l’incontro con le Uri nel Giardino di Allah. Al di là del caldo mare
spezzerò le genti come loro spezzano il pane infedele.
Le cose nascono da sole e ti raccontano cosa fare, il
destino non ti lascia scampo. Ti fa prendere impervie strade senza ritorno.
Strani e imprevisti eventi ti coinvolgono e tu non puoi far altro che
attenderne la fine. Tu sei lì, nudo, dritto davanti a loro, ad aspettare il
momento in cui ti prendono e ti portano lontano.
Afid mi prese e mi portò verso il Creatore… io
porterò con me anche la sua ricompensa"
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