"La
maschera dell’inconscio non è rigida; essa rispecchia il volto che le viene
mostrato.”
Dal 7 luglio al 16 settembre 2012, Giampietro Gioielliere e Noneart presentano la mostra fotografica di Angela Loveday, giovane promessa
dell’arte contemporanea italiana e internazionale.
Dopo svariati riconoscimenti e mostre
internazionali, le sue opere approdano a Peschiera del Garda, per una delle
poche date Italiane.
Angela Loveday, la cui estetica si pone a
cavallo tra un’inedita poetica neo-decadentista e neo-romantica, dimostra
un’innata capacità di valorizzazione non solo della diversità,
ma anche della
bellezza in quanto personale approccio alla realtà fenomenica e come degna
conseguenza di una spiccata sensibilità.
Le sue opere sono uniche nel proprio genere e ci mostrano una realtà
rifratta, così, come un diamante.
Catalogo in mostra.
TRA INCONSCIO E ALCHIMIA: LE DONNE DI ANGELA LOVEDAY a cura di Leda Lunghi
Le fotografie di Angela Loveday si possono definire“ luogo cieco di un antico sogno di simmetria”, se interpretiamo le parole di Luce Irigaray secondo cui la donna rappresenta il non detto, il soggetto estemporaneo della storia letteraria e psicologica, giocatore di una partita mai giocata.
Irigaray accerta che nemmeno questa illustre scienza dell’anima è più in grado di definire l’enigma della femminilità. L’arte di Angela Loveday è l’incontro tra cultura e immagine in un aspetto di neo decadentismo che coinvolge la figura della donna come principale interprete di una scena, nel ruolo dalle doppie valenze e significati inconsci ravvisabili nell’archetipo delle figure muliebri vaganti nell’ombra del proprio subconscio e dell’oblio. Nel rapporto alchemico tra seduzione e distruzione la donna di Angela Loveday, inseguendo il desiderio passionale, lentamente affoga in un’amara autodistruzione, negando non solo se stessa e la relazione con il proprio corpo, ma annche il suo rapporto con l’eros, diventando succube di un transfert amoroso, che coincide con l’annullamento generato dall’esigenza di una solennità di un amore spesso platonico e nella capacità di ricreare e immaginare l’altro nel momento e nel luogo.
Gli scatti di Angela Loveday sono situati in non luoghi, spazi onirici scelti personalmente dall’artista in quanto pervasi di un’aura di misticismo e di alchimia, nei quali riecheggia l’ombra di chi è passato.
Javier Marìas, in un suo famoso libro spiega l’etimologia del verbo inglese to haunt e di quello francese hanter, il loro significato è incerto ma equivale a dimorare. Lo scrittore lo lega ai fantasmi, che dopo la loro morte non ci abbandonano del tutto rimanendo in una sorta di limbo accanto a noi: siamo il filo che lega i morti al presente, spiega Marìas. E le location di Angela Loveday rappresentano proprio quel filo. Angela Loveday , come artista e come donna, spiega la femminilità, il sofferto, lo specchio duplice di un Io che si cerca e non si trova, le sue pulsioni trasformate in conflittualità interiori, mostrando una femminilità ingannatrice che non lenisce le ferite dell’anima.
info@noneart.com - +39 320 6668130
Via Dante 9, 37019
Peschiera del Garda - VR
tel : 045 7551945
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