Le
parole che verranno non vogliono fare rumore, essendo ben lontane da
qualsivoglia denuncia vogliono solo spingere alla riflessione in questo mondo
del darsela a bere.
Scrivere
di un caso specifico non ci conviene, non farebbe altro che dar visibilità, continuando
ad alimentare il chiacchiericcio su qualcosa che è stato di proposito fatto, e
a noi non interessa dar luogo a voci e
fatti che alimenterebbero per l'ennesima volta
l'artefatto mettendo in ombra il manufatto. Perciò un esplicito
riferimento in queste frasi non avrà luogo...sarà il pensiero di chi legge ad
interpretare, a collegare etcetera etcetera... Se un pensiero c'è ancora.
Il
nuovo cogito ergo sum Cartesiano rispecchia la frase del sociologo McLuhan : è
il mezzo che crea il messaggio!! Verissimo ahimè, ahinoi!!
L'arte
è qualcosa che fa esplodere la storia. Là dove c'è storia non c'è nulla. C'è il
puro movimento: puro, purissimo. Un'intervista televisiva, una pagina sui
giornali web, vale quanto qualsiasi altra cosa perché fa parte del contesto
anche quello...
I
miei pensieri sono rivolti agli ultimi articoli postati su alcune pagine del
mondo di internet .. Le mie riflessioni vagano da un area semantica all'altra,
e allora faccio delle pure considerazioni decidendo di farle diventare verbo
accompagnati dalla solenne convinzione dei mezzi di scrittura e di analisi che
ci accompagnano.
Si
rileggono almeno una volta l'anno un paio di romanzi di Dostoevskij e lì si sta
a scrutare se esista la redenzione...Oggi
gli scrittori scrivono qualcosa che tutti possono capire altrimenti la
democrazia crolla, e questo vale anche per l'arte. L'adesione a qualcosa che
non mi supera, anzi che mi somiglia ...e tutti se ne compiacciono. Tutti amano
un artista che non si supera, che è come noi perciò non ci supera, non pensa
più di noi e per questo non ci squassa, non ci induce a pensare.
Ma questo
è un equivoco formidabile! E' puro fumo negli occhi quando si parla di
un'originalità che deve essere spiegata...proviamo a spiegare la Pietà
Rondanini di Michelangelo...l'opera è superiore alla spiegazione che le supera
tutte le spiegazioni, mentre l'installazione le spiega tutte... Pensiamo allo
stralcio di film in cui Alberto Sordi visita la Biennale... E pensiamo
all'ironia di Sordi che altro non ci vuol dire che l'unica che aveva talento
era la moglie che sapeva contare damblè. Perciò un coefficiente di
difficoltà ci deve essere nelle opere
d'arte, altrimenti che senso ha? Una cosa la devi saper fare che io non so fare
e che ti porta ad accaparrarti il titolo di "artista", ormai ben
lontano dalla visone cara ad Ungaretti. A te è venuto in mente di dar vita al
marmo in maniera struggente come fece Michelangelo? No! E allora ammirala!!!
Le
opere non devono essere elementari perché se io vado a vedere Pablo Picasso, e
vedo che a 13 anni lui domina la grammatica pittorica di Velasquez, allora io
sono obbligato a tener conto di quello che ha fatto dopo, perché il
coefficiente di difficoltà me l'ha superato, dopo di che mi costringe a pensare
a qualcosa di altro. Ma non chi parte non sapendo fare niente dicendo di aver
avuto un'idea...è molto diverso. Li avete visti i Picasso di quando aveva 13/14
anni? Lui e' credibile, lui può fare il che gli pare, perché a quel punto sono
io che devo pensare, ma non e' l'artista di oggi che chiama denuncia quello che
non riesce a fare che mi fa pensare, perché ancora non mi ha fatto vedere
niente che superi un coefficiente di difficoltà che per lo meno mi faccia dire
va bene, d'accordo.... Van Gogh ha dipinto decine e decine di quadri falliti e
chi si intende di pittura lo vede, però diavolo, onore a chi ha tentato di
trovare davvero una strada verso le decine e decine di fallimenti. Volendo si
potrebbe dire di Modigliani, per esempio, che e' giunto ad un livello di
elementarità che comincia ad essere un obiezione al mio discorso e allora
Modigliani e' un grande artista o non lo è?
Quello era diciamo un parametro. Un parametro
che come tutti i parametri non deve essere rigido, tuttavia diciamo sia
indicativo.
Ammetto
che l'arte possa andare al di la di un significato immediato, anzi, le grandi
opere d'arte vanno al di la di un significato estemporaneo. Ritorno dunque al
punto che l'artista debba saper fare qualcosa che gli altri non saprebbero
fare, sennò è un mondo creato, artefatto e così via.... Per dirla semplice: Il
chiacchierone del bar non è un filosofo!
E qui
inizio ad arrivare al punto per cui queste riflessioni sono diventate verbo
scritto.
L'arte
non ha una funzione sociale. finisce per averla per la sua eccellenza, per la
sua qualità, ma non parte per avere una funzione sociale. Parte per dire com'è
la vita di tutti indipendentemente dalle appartenenze. Quello che Pier Paolo Pasolini
ha fatto di buono non è la denuncia sociale è che alla fine ha toccato la vita
dei disgraziati e quella è arte. Ma non era arte il contesto ideologico per cui
lui voleva fare quello, anzi questo lo avrebbe potuto portare al fallimento.
Quello che gli è riuscito, è riuscito perché le doti artistiche hanno prevalso
sul principio politico che doveva fare qualcosa di utile. Proporsi che l'arte debba
avere uno scopo sociale è pura follia. Così l'arte si è resa manutengolo di una
fazione politica, e perché dovrebbe parlare? Per carità è tutto chiaro che
bisogna stare dalla parte degli svantaggiati, che bisogna battersi contro le
ingiustizie e così via, ma giustappunto sono Leonardo e Michelangelo che si
battono contro l'ingiustizia non volendo battersi per il principio e mettersi
contro questo, ma volendo creare qualcosa di bello. Adesso si vuole denunciare
e basta. Ma Denunciare cosa?
Io
denuncio la vostra inadeguatezza! La denuncia è bella sotto il profilo politico
da sempre, ma sotto il profilo artistico funziona se l'artista sa fare qualcosa
realmente. Oggi troppi artisti chiamano denuncia quello che non sanno fare.
E' un
puro posizionarsi senza ne capo ne coda da un punto di vista artistico poi dal
punto di vista politico avrà tutto il suo valore...Ma cosa ce ne facciamo di
artisti che chiamano sperimentazione e denuncia la loro totale mancanza di
genio? E ancora peggio cosa c'è ne
facciamo di coloro che per farsi notare realizzano delle opere chip e
volgari... Ed io a te mi rivolgo: Vieni dalla Patria di Malevich dovresti
essere un pochino più serio di quelli che vengono dalla patria di Sgarbi.
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