Mercoledì 11
luglio 2012, nella sede de “La Corte, fotografia e ricerca”del Castello
Svevo di Bari si inaugura la mostra Paesaggi / Passaggi di Francesca Loprieno,
curata da Carlo Garzia.
Lungo le due
pareti laterali in modo quasi simmetrico due serie di dittici, da un lato
immagini dal taglio poetico-mitologico, ninfe che saggiano il mare o
distruggono parole scritte, pescatori in perenne attesa, parche che tessono il
filo rosso dell’esistenza umana; dall’altro, immagini opache e confuse, scattate
dal finestrino di un treno locale, gocce di pioggia o macchie di sporco che
filtrano un’esperienza visiva quasi quotidiana del viaggio.
Queste
esperienze della ripetizione che, con un involontario umorismo sono dette
pendolari, sono come un metronomo che con regolarità scandisce ogni giorno la
vita di migliaia di persone e ne regola per un tratto l’esperienza visiva del
paesaggio.
Tra opacità
e trasparenza (il doppio, lo specchio, il riflesso, l’ombra) si costruisce
l’esperienza quasi site-specific, come usa dire, di Francesca Loprieno, giovane
fotografa emergente ancora in bilico tra una metafisica del quotidiano e i
turbamenti di una identità individuale e anche generazionale dai confini labili
e indecisi, essere o non essere, o piuttosto vedere o non vedere, come attesta
la sua ricerca sin dalle prime mostre.
La mostra
resterà aperta per tutta l’estate ed è accompagnata da un teso
critico-cronologico di Maria Vinella e da un testo metacritico del curatore,
costruito come un bricolage di frammenti di scrittura di varia natura, truismi,
citazioni, scambi postali, corrispondenze.
La Corte
Fotografia e
Ricerca
PAESAGGI,
PASSAGGI di Francesca Loprieno
a cura di
Carlo Garzia
Castello
Svevo
P.zza
Federico II di Svevia - Bari
Dal 11
luglio al 2 settembre 2012
Vernissage:
11 luglio, ore 18:00
Orario
visite:
tutti i
giorni, ore 8:30 - 19:30
Mercoledi
Chiuso
Contatti
Website : www.francescaloprieno.it
Email:
fr.loprieno@gmail.com
La fotografia di Francesca Loprieno a cura di Maria Vinella
Francesca Loprieno predilige i linguaggi fotografico e video per analizzare le
problematiche dei non-luoghi (luoghi del disagio sociale e dello straniamento) e delle non-identità
(temi della mancanza dei diritti umani), spesso coniugati ai temi del viaggio. Viaggio inteso come
attraversamento dello spazio fisico ma anche dello spazio mentale (lo spazio del ricordo personale e
della memoria collettiva), e come occasione di perdita del senso e della condizione del tempo, che
non appartiene più all’interiorità dell’individuo ma si fa condizione essenziale della vita.
Ad esempio, l’articolato work in progress Identi-Kit (2008/2011) raccoglie le duplici
immagini fotografiche di donne ritratte in dittici. Il titolo riconduce a un metaforico Kit d’identità
costituito da oggetti dell’universo simbolico femminile. Il tema è quello dell’identità o meglio della
non-identità dell’altra metà del cielo soffocata tra stereotipi occidentali e condizionamenti della
cultura orientale, tra tabù religiosi e inumani riti tribali. E’ incentrato, invece, sulla precarietà delle
relazioni umane il progetto fotografico dedicato all’immigrazione Soi meme pourtant condotto nel
2010 nei quartieri multietnici di Parigi
Del 2009 è Transizioni, lavoro focalizzato sulla perdita della condizione stabile dello spazio
e della condizione certa del tempo. Spaesamento, incertezza, perturbanza: le strade e le piazze della
metropoli (in questo caso Roma) sono condizionate dalla mutante presenza umana. Nel video Next
Station, Loprieno indaga il non-luogo di una stazione ferroviaria abitata dal vuoto, dalla velocità,
dall’impersonalità, dall’impermanenza di
spazi/tempi/narrazioni/volti/corpi/nomi/immagini/suoni/eventi.
Mentre il ciclo Autonarrazioni visive (2010) si affida alle sperimentazioni di flussi con-fusi
di storie intime vissute al margine tra corpo e scrittura. Insistendo sul concetto di tempo all’interno
della narrazione contemporanea, Loprieno approfondisce il tema del non-racconto quotidiano.
Influenzata dal lavoro di Sophie Calle, del cinema dei fratelli Coen, dalle scritture di Pessoa,
Auster, Sarah Kane e molti altri, si interessa di meta-narrazione. In Francia sviluppa Appunti per
caso, che ben rappresenta gli aspetti del vivere quotidiano. Ciò che conta è il mentre, momenti
diversi e storie che si sovrappongono fino a costituire una narrazione priva di inizio e senza una
fine, eppure ciclo vitale tra spazi alcune volte privati e altre volte condivisi.
Contemporaneamente, in Paesaggi-Passaggi dirige la propria ricerca fotografica verso lo
studio dell’habitat contemporaneo e del paesaggio in relazione all’individuo che lo vive. Qui, il
soggetto (quasi sempre soggetto femminile) sembra tessere una invisibile trama vitale che lega ampi
panorami, dettagli oggettuali, semplici azioni, gesti surreali, magici stati d’attesa.
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Amalia Di Lanno
Manager CulturaleComunicazione e promozione artistico-culturale
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amalia.dilanno@virgilio.it
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