Jean Paul Manganaro è uno degli intellettuali più importanti e influenti della contemporaneità europea, un uomo che vive a cavallo fra due lingue, quella italiana del padre e quella francese della madre. Ha vissuto e studiato fra Avola e Catania, ha completato il suo percorso intellettuale a Parigi, dove vive tuttora, a fianco di pensatori come Deleuze, Derrida, Barthes.
Ha chiuso la sua carriera di docente all’ Università di Lille lo scorso anno, dopo aver segnato lo studio della letteratura italiana in Francia come pochi. Ma non è stato solo professore emerito: è stato un formidabile traduttore - il re dei traduttori come lo chiama Paolo di Stefano dalle pagine del Corriere della sera già nel lontano 2002 - un appassionato di cinema, un frequentatore di teatro, un agitatore culturale, data la sua vicinanza a Carmelo Bene di cui era, assieme a Maurizio Grande, il migliore amico, e ne è oggi sua memoria storica.
Manganaro ha attraversato tutti i generi del sapere e della cultura, scrivendo di Gadda e di Totò, di Feste religiose e di Tanguy: ha scritto forse uno dei libri definitivi sul più grande cineasta italiano, Federico Fellini Romance, che uscirà il prossimo autunno in Italia. Ha tradotto gli autori più difficili della letteratura italiana, Gadda, Tomasi di Lampedusa (la traduzione de Il gattopardo ha vinto il premio “Mondello”), Testori, Tarantino, Calvino, Mari, Del Giudice; in italiano ha tradotto con incredibile sapienza Artaud e Deleuze. E’ stato critico teatrale per Liberation, saggista fine ed acuto.
L’Università di Lille e quella di Parigi-Ouest gli stanno rendendo omaggio in questi giorni dedicandogli delle giornate di studio, privilegio riservato solo ai grandi.
Il 12 Dicembre, per la giornata all’ università parigina, a mostrare il proprio lavoro sui testi tradotti da Manganaro sono stati invitati Lina Prosa, drammaturga palermitana - premiata quest’anno dalla Commedie Francaise, che metterà in scena il suo Lampedusa beach - e Salvo Gennuso, regista direttore artistico di Statale 114, e collaboratore di Zo, Centro culture contemporanee per le attività teatrali. Gennuso e Prosa chiuderanno la giornata di studi partecipando alla tavola rotonda con due mostri sacri del teatro e della danza, F. Tanguy, e M. Marin. Gennuso, in particolare, porterà la testimonianza del suo Van Gogh, tratto da Artaud; e affronterà il problema della lingua di scena e della lingua del traduttore nello spettacolo che la sua compagnia “Statale 114” ha realizzato nel 2008.
Alle giornate celebrative ha anche partecipato Spiro Scimone, altro autore siciliano tradotto in francese da Manganaro. Un riconoscimento della Francia per tre fra i maggiori artisti che vanta la scena contemporanea siciliana, che esportano la loro arte a Parigi per onorare un siciliano francese.
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