© Marla Lombardo |
Non ho mai cambiato tutto quello che si alzò nel cuore della
notte per decidermi ad amarti.
Né a dire il vero feci in tempo a rispondermi.
Un delitto forse.
Ecco, si direbbe un delitto per interesse.
Perché di te accettavo sogni e incubi seguendoli con implacabile
nettezza, e me ne stavo muta nel loro mondo che mi parlava dentro infinito, un
universo di esperienze quale fu dato ai cosmonauti, ai primi esploratori della
luna.
Perché ogni giorno avevo la prova di noi in ciò che accadeva
nella vita.
Spesso, la mia vita aveva bisogno di te per accadere.
Come adesso, guardami... sono ferma.
Io non so nemmeno mandare odio perché l'invio di odio per me
sarebbe inutile.
Girati verso me, ammira la tua creatura... fingo freddezza ma
sento troppo, e non ho bisogno di un tocco, ho bisogno di essere toccata.
Non ci arrivi, ora?
Io volevo quella lacrima che mi hai sempre rifiutato... per
vita, ricordi, l'essere stato messo in disparte o disprezzato.
Voglio che smetta paura e dipendenza.
Perché non si tratta di quello che tu puoi darmi, da tempo non
sono più una bambina.
Si tratta di quello che io posso dare, come Tua donna.
E, se permetti, con questo aggettivo possessivo nessuno ti hai
mai chiesto deferenza, solo un briciolo di rispetto.
E sì, anche una legittimazione personale.
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