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martedì 27 gennaio 2015

GIORNATA DELLA MEMORIA 2015. "K.Z. Disegni dai campi di concentramento nazifascisti", un libro di Arturo Benvenuti, edizioni BeccoGiallo

L’Uomo, tu uomo, sei stato capace di far questo; la civiltà di cui ti vanti è una patina, una veste: viene un falso profeta, te la strappa di dosso, e tu nudo sei un mostro, il più crudele degli animali”. Sono le parole con le quali Primo Levi, in una prefazione inedita del 1981, introduce K.Z. Disegni dai campi di concentramento nazifascisti, un libro di Arturo Benvenuti, a cura di Roberto Costella, Edizioni BeccoGiallo, già nelle librerie dal 22 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, e dedicato “alle vittime innocenti della barbarie di tutti i tempi”. L’acronimo K. Z. rimanda a Ka-tzetnik, ovvero “prigioniero del campo di concentramento”, con riferimento al detenuto piuttosto che al luogo o alla forma di detenzione. Ka-tzetnik associato al numero era il modo abituale con cui venivano chiamati i prigionieri nei campi, simbolo per eccellenza di spersonalizzazione.
250 disegni originali fatti da internati durante il periodo di prigionia nei lager nazifascisti, il capitolo più tragico del Novecento, “opere nate là, per mano di chi ha visto e subìto, opere che sostituiscono la parola con vantaggio, dicono quello che la parola non sa dire”, spiega Primo Levi nella prefazione frutto di un intenso carteggio con Benvenuti. “Alcune – continua lo scrittore torinese – hanno la forza immediata dell’arte, ma tutte hanno la forza cruda dell’occhio che ha visto e che trasmette la sua indignazione”.

Benvenuti ha rinunciato a “sovrapporsi” ai disegni, ritenendo opportuno non aggiungere alcun tipo di testo per dare la massima visibilità e il massimo rispetto alle vittime. Ha inserito solo 5 poesie, scarne ed essenziali, espressione di solidarietà per i prigionieri e di riprovazione per i carnefici. Inoltre, ha voluto anteporre l’etica all’estetica scegliendo i disegni senza fare distinzioni di fede, ideologia, nazionalità, età, stato sociale e, soprattutto, la selezione non è stata fatta per temi, tecnica o qualità artistica, ma solo per la cruda testimonianza che ogni immagine rappresenta. Le opere, infatti, sono pubblicate per autore seguendo l’ordine alfabetico, e di ciascuno sono segnalati i dati essenziali: nome, cognome, data e luogo di nascita.



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