Molto diverse
tra loro ma accomunate dallo stesso coraggio, le due protagoniste cercano e
trovano, ciascuna a suo modo, la propria identità e la propria affettività.
Attraverso la loro conoscenza e i loro cambiamenti, l’autrice fa emergere
aspetti insoliti dell’attualità dei loro Paesi di appartenenza e della cultura
arabo-islamica da una parte e italiano-cattolica dall'altra.
Il libro, che
indaga una pagina centrale della storia delle due sponde del Mediterraneo, si
apre con la corsa ansiosa e disperata di Mary verso Kairouan per partecipare al
funerale dell’amica. La storia si svolge in una sola giornata, il 15 gennaio
2011, giorno successivo alla fuga di Ben Alì, ex presidente della Tunisia.
Durante il
viaggio in taxi da Tunisi verso la città natale di Meriem, Mary è assalita da
continui flash-back del tempo passato
a Roma, nel quartiere Pigneto, con l’amica e del viaggio in Tunisia fatto
insieme l’estate precedente, quando incontra e s’innamora di Faruk, il fratello
dell’amica, un affascinante calligrafo, e comincia a prendere coscienza dei
suoi limiti sia nel lavoro antropologico, sia nelle relazioni sentimentali.
Nel tragitto,
il tassista Hedi diventa per Mary una sorta di “Virgilio” e con lui attraversa
un Paese in equilibrio precario tra festa e rivoluzione, tra speranze e
proteste, e assiste al risveglio di un popolo finalmente libero dal tiranno,
rimasto al potere per ventitré anni.
Da quel
momento Mary sarà costretta a rivoluzionare il proprio mondo.
Per l’autrice “solo le rivoluzioni interiori possono
portare alle rivoluzioni di piazza”.
Il finale si svolge a Roma, sei
mesi dopo il viaggio a Kairouan.
“Una storia raccontata con la suspense e i tempi di un film”
Nicoletta Tamberlich - Ansa
“L’autrice muovendosi sapientemente su piu’ piani, operando uno
slittamento continuo tra presente e passato, ci racconta la storia di
un’amicizia tra donne, ma anche quella della scoperta personale dei propri
limiti e desideri. Soprattutto ci racconta un paese, prima durante e dopo la
rivoluzione”
Stefania Parmeggiani – La Repubblica
“Una storia che, come una matrioska, nasconde al suo interno tante
piccole sotto-storie, tutte necessarie alla composizione del quadro”
Il Foglio
“Un romanzo che ci ricorda che la Storia è maestra di vita”
Antonio Angeli – Il Tempo
“Francesca Bellino ha uno sguardo profondo
sul mondo arabo. Azzeccata la metafora del rinoceronte”
Amara Lakhous
“Cos’è
un rinoceronte? Un animale furbo e prepotente; un patrigno-padrone o il capo di
una nazione ingiusto e autoritario? Per Mary e Meriem è tutte e tre le cose assieme. E domarlo, fuggire dal suo
corno e dalla sua ombra equivale a crescere e cambiare vita”
Antonella Vicini – Reset
BOOK TRAILER
“Sul corno del rinoceronte”
di Francesca Bellino
Due donne alla ricerca della liberta’ tra
la Tunisia in rivolta e l’Italia in crisi
con l’autrice interviene
Marco Cena
Letture di Nathalie
Bernardi
Aperitivo
camaleontico con ricette dal Maghreb
c/o Il Camaleonte Piola
Via
Berthollet 9/f – Torino
A cura della Libreria Trebisonda
***
Francesca Bellino è scrittrice, giornalista e reporter di viaggio. Collabora con diverse testate, italiane ed estere, tra cui Ansa, Il Mattino e Reset, e cura un blog su Huffington Post.
È autrice di Il prefisso di Dio. Storie e labirinti di Once, Buenos Aires (Infinito, 2008), Uno sguardo più in là (Aram, 2010), Sale(Lite Editions, 2013), due saggi sul mito di Lucio Battisti e racconti pubblicati in antologie.
Nel 2009 ha ricevuto la Targa Olaf al Premio Cronista - Piero Passetti, nel 2013 il Premio giornalistico Talea e nel 2014 il Premio letterario Costa d’Amalfi Libri 2014.
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