Apre il 26 settembre 2015, nella nuova sede espositiva della Piccola Galleria Arte Contemporanea nel centro storico di Bassano del Grappa, la decima personale di Sergio Padovani dal titolo Heimat.
Una tappa fondamentale per l’artista modenese, perché coincide con la presentazione di una serie inedita di opere caratterizzate da un uso sperimentale del colore e una trattazione rivoluzionaria del soggetto.
Esse saranno affiancate a opere scelte della produzione più recente, che racconteranno il costante evolversi del percorso artistico di Sergio Padovani.
Curata da Emanuele Beluffi, Heimat anticipa la grande esposizione a Palazzo Pisani di Lonigo, patrocinata dall'Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Vicenza.
La mostra, aperta fino al 15 novembre, ha un valore documentale e nello stesso tempo inaugurale di un nuovo corso artistico. L’obiettivo è duplice: introdurre il lavoro di Sergio Padovani con la presentazione di recenti opere scelte e, allo stesso tempo, proporre il progetto inedito Heimat, vero fulcro della personale.
La mostra si muove dunque lungo una sottile tensione tra una dimensione più intima e personale e una dal carattere spiccatamente sociale e universale: Heimat tocca infatti il tema dello scontro di civiltà, già preconizzato dal politologo Francis Fukuyama otto anni prima dell’eccidio dell’11 settembre 2001 e rinnovato oggi dallo scrittore Michel Houellebecq, che nel suo ultimo romanzo immagina una società normalizzata dall’invasione dei “barbari” del terzo millennio.
“Heimat”, termine tedesco polisemico che in italiano potremmo tradurre con “casa”, “piccola patria”, “luogo natio”, ha dunque in questa occasione una valenza estremamente simbolica:
“da un lato lo stallo del nostro senso di appartenenza, il (possibile) tramonto dell’Occidente, per dirla con Oswald Spengler, e dall’altro la testimonianza di questa stessa precarietà da un punto di vista speciale, l’”heimat” di Sergio Padovani, che denota il transitare di questo “senso di appartenenza” di quadro in quadro (estratto dal testo di Emanuele Beluffi)
A questo “transitare” del senso di “heimat” da una dimensione più privata a una universale senza soluzione di continuità fanno riferimento i nuovi lavori di Sergio Padovani come Eresiarca, La guerra, Vanitas, dove per la prima l’artista sperimenta un uso particolare del colore, rivoluziona la composizione del quadro e tratta in modo inedito la figurazione - del soggetto e della descrizione
Completa la mostra un catalogo con testo critico di Emanuele Beluffi e intervista all’artista.
Sergio Padovani (1972) vive e lavora a Modena. Per diversi anni è musicista nella sperimentazione e nella ricerca, evitando confinamenti e limitazioni se non il proprio istinto. Dal 2006 la musica subisce, però,un inarrestabile processo il cui verdetto finale è la trasmutazione assoluta nella pittura. Senza confinamenti e limitazioni. Sempre il medesimo istinto. Questo nuovo iter, più simile ad un inestinguibile, insaziabile rogo interiore, diventa voragine profonda riempita di luce, eccesso e miseria di un palcoscenico impietoso, universo di corpi nell'esitazione attonita ad affrontare la felicità e l'accecante grazia del creato. Una manifestazione salvifica, dunque, divina o del corpo non ha davvero importanza, se non come traslucida, incontrollabile rivoluzione attraverso la quale ritrarre personificazioni che si sentono inadeguate alla vita, alla loro storia, a se stesse. Ma che percepiscono il bisogno più ancestrale dell'uomo: la salvezza appunto. Nel 2011 ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Sezione regionale Torino. Ha vinto il Premio Arte Laguna (2009), il Premio Wannabee (2009) ed il Premio Yicca (2009). E'stato finalista del Premio Celeste, del Premio Combat e del Premio Arte. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni in Italia che in Europa. Numerosi sono gli spazi di rilievo culturale a livello internazionale che hanno ospitato opere di Padovani, tra i quali si ricordano: Tese dell’Arsenale di Venezia, Palazzo Nervi (TO), Musei Civici di Bassano del Grappa (VI), Palazzo delle Esposizioni (RM), Palazzo della Permanente (MI), Casa dell’Ariosto (Ferrara) Museo della Scienza e della Tecnologia (MI), Museo Ruggi d’Aragona (CS) – opera in permanenza, MCA Museo di Camo (CN) – opera in permanenza.
Scheda della mostra
Titolo Heimat
A cura di Emanuele Beluffi
Sede Piccola Galleria Arte Contemporanea | via Matteotti 11 – Bassano del Grappa, Vicenza | info@piccolagalleria.com | w ww.piccolagalleria.com | 347 22 51 787
Date 26 settembre - 15 novembre 2015
Inaugurazione sabato 26 settembre
Ingresso libero
Catalogo
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