Fernando Zaccaria (2010)
Nice knot
Stampa ai pigmenti di
carbone su carta cotone
Cm 22 x 14
Ed. 6 + 1 PA
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La galleria Glenda Cinquegrana: The Studio è lieta di presentare America’s Fake
Freedom, la mostra personale del fotografo italiano Fernando Zaccaria. In questa esposizione
l’artista, che vive a cavallo fra l’Italia e New York, esprime in 30 scatti in bianco e nero, il suo
punto critico sugli Stati Uniti di oggi.
Il nucleo principale della mostra è costituito dalle immagini datate 2001, che Zaccaria ha
realizzato sulle Torri Gemelle di New York, che furono scattate il giorno precedente all’attacco ai
grattacieli del World Trade Center. L’immagine della civiltà americana che Zaccaria costruisce
fotografando le profilature degli edifici è un ritratto che rispecchia un’ideale di perfezione della
forma, che qui tende a farsi astratta.
Lo stesso Zaccaria racconta di un passaggio, all’interno della sua pratica fotografica, dal
concreto all’astratto: Miravo a raccogliere le tracce di queste attività dell’umano e decisi di farlo
partendo da quelle che credevo fossero le più durature fra loro, le architetture.
Cerco di proporre attraverso la fotografia d’arte queste esperienze delle mie ricerche intorno
all’uomo, e miro a cogliere con il mio sguardo un materiale per i sensi, i cui contorni e gli effetti
cromatici propongono gli stimoli percettivi in una dimensione altra rispetto all’ambito di
attenzione quotidiano. Le architetture rappresentate dai due grattacieli newyorchesi, quindi, si
fanno per Zaccaria vera rappresentazione ideale di quei principi di libertà, uguaglianza e
democrazia che sono alla base della civiltà americana, catturati un momento prima della
distruzione.
Laddove la caduta delle due torri segna uno spartiacque nella storia degli Stati Uniti, la
mostra registra l’avvenuto cambiamento in un secondo gruppo di fotografie che sono scattate
negli anni successivi, e che, di formato più piccolo, rivelano un carattere più discorsivo: in queste
lo sguardo del fotografo si sofferma su elementi della società americana vista nella sua realtà
quotidiana.
L’America che viene fuori da questo ritratto, è, naturalmente quella che emerge
dall’attacco alle Torri Gemelle del World Trade Center. Come dice il testo di Alessio Bragadini,
allegato alla mostra, se le ferite conducono alla paura, la risposta istintiva è stata quella di
rinunciare a certezze e diritti, intaccare le libertà del modello americano per salvare questo stile
vita dai nemici esterni, o forse da se stesso. Ecco allora le leggi dai nomi orwelliani [...] che
mettono limitazioni all'idea stessa di "freedom" senza limiti che costituisce il caposaldo
dell'identità americana trasformandola in una "fake freedom" che accetta compromessi e controlli.
In questa seconda serie di fotografie l’immagine che costituisce la sintesi di una nuova
riflessione sull’America di oggi è quella della bandiera americana che dà il titolo alla
mostra, America’s Fake Freedom, in cui l’effigie di quella cultura fondata sulla libertà individuale
si trova costretta all’interno di un sistema di griglie e di linee che comunicano perfettamente l’idea
di libertà vigilata, di dimensione costretta entro vincoli molto precisi.
La civiltà americana dei giorni nostri, come prosegue il testo di Bragadini, si nutre di un
sentimento di sospetto verso i propri connazionali che non condividono completamente il punto di
vista della maggioranza: prima sui rimedi per contrastare il picco del terrorismo, poi sulle misure
per combattere la crisi economica, poi via via sullo stile di vita e le scelte culturali. La paura
alimenta questa avversione nei confronti di chi vuole guidare la nazione verso una direzione
alternativa, dove il bisogno ancestrale di stringersi intorno a pochi capisaldi assume i connotati di
irritazione per la diversità.
Fernando Zaccaria (2010)
All traffic
Stampa ai pigmenti di
carbone su carta cotone
Cm 22 x 14
Ed. 6 + 1 PA
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Fernando Zaccaria (2010)
America’s fake Freedom
Stampa ai pigmenti di
carbone su carta cotone
Cm 14 x 22
Ed. 6 + 1 PA
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Il criticismo nei confronti dell’America di oggi è parte della ricerca fotografica di Zaccaria
solo quale spunto di riflessione: l’artista lascia che il momento di ricerca estetica prevalga, in
modo che la problematica politica resti sullo sfondo del racconto in immagini, come una traccia
meramente allusa, o sottotesto su cui scorre il testo rappresentato dal linguaggio fotografico.
Del resto Zaccaria ci tiene ad affermare il prevalere della dimensione estetica nel suo
lavoro, quando dice: mi piace pensare al momento creativo come a un percorso a ritroso che
l’artista deve compiere, un tragitto immobile verso un istante a-cronico dove l’apparenza è più
evidente perché meno logica e quindi primaria, intuitivamente primordiale, astrazione di una
realtà, e per questo più concreta; cioè Arte in generale o filosofia estetica.
Fernando Zaccaria (2001)
Vertical Highways
Stampa glicèe su carta
cotone
Cm 48 x 68
Ed. 6 + 1 PA
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Fernando Zaccaria (2001)
Vertical Highways
Stampa glicèe su carta
cotone
Cm 48 x 68
Ed. 6 + 1 PA
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FERNANDO ZACCARIA
America’s Fake Freedom
Glenda Cinquegrana: The Studio
via F. Sforza, 49 I- 20122 Milano
Glenda Cinquegrana: The Studio
via F. Sforza, 49 I- 20122 Milano
Opening: martedì 11 dicembre 2012 ore 19,00.
Da mercoledì 12 dicembre al 22 gennaio 2013.
dal martedì al sabato dalle 15,00 alle 19,00. Negli altri orari su appuntamento.
CON UN TESTO DI ALESSIO BRAGADINI, blogger @ALAOVEST per GQ Italia, http://alaovest.gqitalia.it.
Da mercoledì 12 dicembre al 22 gennaio 2013.
dal martedì al sabato dalle 15,00 alle 19,00. Negli altri orari su appuntamento.
CON UN TESTO DI ALESSIO BRAGADINI, blogger @ALAOVEST per GQ Italia, http://alaovest.gqitalia.it.
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