S’inaugura
sabato 1 dicembre 2012, presso la galleria ROSSOCONTEMPORANEO
a Taranto, e sabato 15 dicembre, presso la galleria CO.61 ARTECONTEMPORANEA a Grottaglie (Ta), la collettiva d’arte
contemporanea “Attenti a quei due (The
Persuaders)” a cura di Gianmichele Arrivo, Ilaria Miccoli e Angelo Raffaele
Villani.
Dieci artisti - Anna Maria Battista, Giuseppe Ciracì, Alessia Cocca, Raffaele Fiorella, Paola Mancinelli, Monticelli & Pagone, Cosimo Piediscalzi, Raffaele Quida, Piera Scognamiglio, Sasha Zelenkevich – sulla via della ricerca intima, attraversano quel complesso mondo esteriore ed interiore che accompagna l’IO.
Dalla
seconda inaugurazione, la mostra sarà visitabile in entrambe le gallerie che
resteranno aperte in contemporanea fino al 5 gennaio, con opere degli stessi
artisti declinate in maniera e proporzioni diverse.
L’evento
si fa così novità assoluta di concetto e proposta nel panorama culturale locale.
Per la prima volta due gallerie d’Arte, ROSSOCONTEMPORANEO e CO.61
ARTECONTEMPORANEA, lontani dal concetto di egocentrismo, lavorano in totale
sinergia. È così che l’arte contemporanea a Taranto si fa Sistema. Un approccio
propositivo di cooperazione per stimolare quel processo di aggregazione ormai
improcrastinabile, unico reale mezzo di crescita per il nostro territorio, dove
la cultura è sinonimo di qualità di vita.
“Attenti
a quei due”, che gioca dichiaratamente sulla dualità scanzonata tra Tony Curtis
e Roger Moore, protagonisti della nota serie televisiva britannica trasmessa
dal 1971 al 1972, “THE PERSUADERS!” (Attenti a quei due), sottolinea appunto la
fattibilità del processo di cooperazione e anche tra soggetti dichiaratamente
concorrenti. Anteporre all’interesse personale e “commerciale”, la causa comune
del fare sistema per creare valore aggiunto. Ecco la chiave di successo
dell’operazione.
Un
esperimento che si pone come primo importante tassello che getta le basi per
proporre nuovi linguaggi e costruire un nuovo sistema.
In
mostra oltre 50 opere, tra pittura, fotografia, disegno, video ed
installazione.
La narrazione dell’IO, le ansie interiori e i contorni indefiniti delle mille variabili , narrata con modalità del tutto personali:
“Chi è io? Cos’è questo intervallo tra me e me?”
(Fernando
Pessoa, Il libro dell'inquietudine, 1982)
Anna Maria Battista, nelle potenzialità espressive della cera, materiale prediletto della sua più recente ricerca artistica, affiancata a sperimentazioni diverse, ci regala la delicatezza e la mutevolezza della materia plasmata al variare della luce. Immagini ed emozioni impresse e custodite negli strati cerosi di blocchi semplici, formalmente, e ripetuti. Affascinata dal sociale, i suoi blocchi narrano memorie silenziose, frammenti di vita ritrovati e di racconti chiaramente autobiografici.
Nell’arte iperrealista
di Giuseppe Ciracì, è raffinata e
concettuale, apparentemente antica, con rimandi vagamente barocchi. Il suo fare
maniacale spinto alla ricerca del dettaglio: volti, corpi, particolari
anatomici, lavorati in chiaroscuro tra visibile e invisibile, in una
raffigurazione “a strati” - finito, tessuto muscolare, ossa - sfugge da ogni
possibile retorica di semplicistica operazione di mimesi. Nelle sue rappresentazioni
Ciracì contestualizza il rapporto con gli altri, in una dialettica diretta. Il
viso, in primo piano, incontra (o si scontra) con il mondo delle emozioni e
delle sensazioni. Le opere a matita sono frames differenti e successivi. Fogli
che creano un percorso dinamico, denso di particolari, e che lasciano spazio ad
analisi ed inquietudini profonde.
Giuseppe Ciracì - Face |
Alessia Cocca, nella sua ricerca, tra fotografia ed
elaborazione digitale, mette in campo immagini dal chiaro rimando personale,
introspettivo, anche nostalgico, di un periodo vivace e felice: l’infanzia.
Nella piena leggerezza ed ingenuità, lontanissima dal mondo strutturato dei
grandi, Alessia rievoca racconti personali, metamorfosi naturali di esperienze
vissute come per un ricco album fotografico di famiglia. Emerge sempre la forza
indelebile del nostro passato.
In bilico tra poesia
e disagio e fatiche della vita quotidiana, sempre raccontate con estrema ironia
ed eleganza, le videoinstallazioni di Raffaele
Fiorella si rivelano per il loro sottile e sofisticato gioco di
contraddizioni. Ombre cinesi, che ci riportano all'infanzia, dove ogni immagine
potrebbe essere una finestra su altro mondo, che è un evento, un sentimento,
una sensazione. Si tratta di opere installative, a metà tra la video art e
l’opera scultorea, tridimensionale. Fiorella mette in scena corpi umani in
movimento, proiezioni di sagome su contesti installativi composti da oggetti,
costruzioni, ambientazioni ad hoc, un po’ come in celebri film di animazione.
Piccoli fantasmi che aprono finestre su universi domestici, a volte ironici e
scanzonati, a volte impegnati e testimonianza di disagi e di “vite in
equilibrio”.
La
poesia di Paola Mancinelli si veste
della forza di un abito metropolitano. I suoi pensieri sono segni di un tempo presente,
vivace e profondo, ricco di sfumature a noi vicine, quotidiane. Sensazioni che
ci appartengono da sempre, tacite, ma che lanciano nella loro lettura, momenti
di riflessione profonda e la necessità del confronto. Le esperienze, le
sensazioni, le ambientazioni non direttamente fisiche e riconoscibili, sono
ricche di colore e passione, e trasmettono una necessità inspiegabile di
riappropriazione.
Il mondo estetico di Monticelli
& Pagone è il mondo di una contemporaneità ambigua, rappresentata da soggetti
dalle posture contratte e compiacenti, plastiche, perfettamente in posa quasi come
antiche statue, svuotate però proprio di quella prerogativa di iniziale antica
classicità. Posizioni disinibite, dall’equilibrio instabile, arricchite da
particolari variopinti, feticci, che rimandano ad un sentimento di
contrapposizione, tra l’esaltazione della bellezza corporea e l’abbrutimento
contemporaneo del pensiero. Una doppia narrazione simultanea, tra colore e il
bianco e nero, tra immagine e la sua macchia, rappresentazione del tormento
individuale degli artisti, nell’ambiguità del loro sentire, dibattuto tra
serietà e ironia.
Monticelli & Pagone |
Cosimo Piediscalzi si fa narratore del suo intimo quotidiano,
attraverso un “Diario visivo” di disegni veloci, dal tratto fresco e divertito,
che inscenano una realtà paradossale. Immagini e gestualità intervallate da
ampi spazi di bianco, necessarie pause narrative, come per ogni storyboard che
si rispetti. Presi dalle incombenze del quotidiano, non ci accorgiamo della
meravigliosa ricchezza che contorna la nostra vita, e tutto ci scivola nella
totale indifferenza. Piediscalzi recupera questi “soggetti amorosi”, collezione
di “ritratti” o di “nature morte”, frammenti di piccole storie quotidiane, esaltando
il sentimento di amore-odio per ciò che ci circonda. Ogni ritratto, ogni
ambientazione è parte del vissuto dell’artista, ed è intimamente intriso delle
emozioni e delle libertà più pure e innocenti della fanciullezza.
Raffaele Quida affida le proprie
opere installative ad indagini, a tratti ironiche, a tratti seriose, sulle
esasperazioni di un sistema consumistico, quale l’attuale, e di una società
fortemente viziata, con un orecchio teso verso l’ignoto, quasi a voler
esternare una necessità di infinito e di eternità, anelito di un mondo
migliore. E tutto ciò, col fare tipico di un ricercatore astrofisico,
genuinamente emozionato anche dalle più piccole misteriose percezioni spaziali.
Le sue opere, intrise di gestualità e materia, di convergenze e contrasti, si
fanno espressione di pensieri dalla grande carica spirituale, che, mutuando un
senso d’immaterialità e d’impalpabilità, evocano universi interiori
coraggiosamente palesati.
Il tratto espressionista di Piera Scognamiglio esplode dirompente nella sua ricerca artistica
più recente: un universo sognante costituito da figure femminili dalla intensa
carica erotica. Figure mai ingenue, ma smaliziate e consapevoli della forza
della propria intimità, finanche ammiccanti quello status di mercificazione
proposto dal fare quotidiano. Figure senza tempo, immerse in campiture scevre
da ogni riferimento spaziotemporale, che si arricchiscono di particolari
allusivi e di chiara matrice naturalistica. Il suo segno, deciso, di penna e
matita su carta e acetato, non traccia contorni definiti, lasciando che la
figura rappresentata sia il risultato di una sapiente costruzione di freschezza
gestuale.
Il linguaggio informale delle opere di Sasha Zelenkevich, infine, si carica di
una decisa volontà segnica e coloristica, trovando fonte d'ispirazione nei ricordi
del passato, e caricandosi di una espressività pittorica, dai toni coloristici
e dai tratti tenui e sognanti. Una materia
sensoriale che è testimone di rimembranze lontane, di sentimenti fugaci e di
mille segmenti caratterizzanti, filtrati attraverso la potenza della personale
immaginazione. Piccoli segni emotivi di una figuratività imprigionata dalle
campiture predominanti, spesso monocrome, dalle quali affiorano impercettibili
rimandi della memoria, colori, gestualità, parole in cirillico che sono tracce
autentiche dell’interiorità dell’artista.
ARTISTI
Anna Maria Battista, Giuseppe
Ciracì, Alessia Cocca, Raffaele Fiorella, Paola Mancinelli, Monticelli &
Pagone, Cosimo Piediscalzi, Raffaele Quida, Piera Scognamiglio, Sasha
Zelenkevich.
ATTENTI A QUEI DUE (THE PERSUADERS):
dall’1 dicembre 2012 al 5 gennaio 2013
a cura di: Gianmichele Arrivo, Ilaria Miccoli, Angelo Raffaele Villani
ROSSOCONTEMPORANEO
Via Regina Margherita, 40 - (Piazza Garibaldi)
| Taranto
orario
mostra: da lunedì a sabato,
16,00/20,00
|
CO.61
ARTE CONTEMPORANEA
Via Paritaro, 61 | Grottaglie (Ta)
orario
mostra: da lunedì a sabato,
16,00/20,00
|
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