Natalino Tondo
Spazio n-dimensionale
Opening: Thursday May 18th, from 18,00 to 20,30.
Until: July 4th.
Visiting time: from May 19th to May 27th, every day 9-13, 14-20.
From May 28th to July 3rd only by appointment.
Giovedì 18
maggio, dalle 18 alle 20,30 la galleria Davide Gallo, via carlo Farini
6, 2ndo cortile, Milano ha il piacere di inaugurare “Spazio
n-dimensionale” prima mostra retrospettiva dell’artista Natalino Tondo
(Salice Salentino, 1938 - Lecce, 2017), a cura di Lorenzo Madaro.
La mostra è realizzata in collaborazione con Noon.
La mostra è realizzata in collaborazione con Noon.
Con questo
progetto, la galleria desidera porre l’attenzione su un artista,
recentemente scomparso, che pur rimanendo fedele alla Puglia, terra
d’origine da cui non si è mai allontanato, ha saputo interpretare i
linguaggi della sua contemporaneità in modo consapevole ed estremamente
originale. Con questa mostra, si è voluto ripercorrere, sebbene in
maniera sintetica, il percorso multiforme di Natalino Tondo,
individuando quattro momenti fondamentali della sua parabola creativa. A
tale proposito, sono state selezionate opere che, pur non esaurendo la
vastità e complessità della sua produzione, possono però soddisfarne un
primo approccio conoscitivo.
Il percorso si apre con Tensioni strutturate
(1967), opera realizzata con tubi di plastica di diverse dimensioni,
mutuati dalla tecnologia industriale, su cui allora in Italia, e non
solo, vi era un fervente dibattito critico e ideologico. Tali elementi,
modulando la struttura non più bidimensionale dell’opera, avviano una
speculazione su un tema che sarà costante anche nella sua fase più
matura: lo spazio. Tondo costruisce così strutture in grado di essere
ricomposte, come veri e propri moduli dell’industria tecnologica,
alternati a geometrie e a superfici cromatiche, come rileva anche Franco
Sossi nel suo volume Luce spazio strutture
(1967). In questo modo Tondo aggiorna il suo linguaggio alle esperienze
più avanzate della ricerca artistica internazionale. L’artista vive in
una periferia della contemporaneità, ma è dinamico, viaggia e studia
molto, come emerge anche dalla carta del 1969 in mostra, che
rivela come l’approccio legato alla struttura della forma tiene conto di
tecniche e supporti differenti. Successivamente, siamo nei primi anni
Settanta, Natalino Tondo avvia una considerazione legata
all’antropologia e alle ricerche sociali con il ciclo
Rilevamenti salentini, di cui in mostra è esposto un significativo
esempio: l’ausilio della fotografia gli consente di individuare spazi di
cambiamento, mutazioni in atto in una civiltà contadina, legata con
ancestrale forza a un Salento primigenio, allora in procinto di
affacciarsi alla modernità. Recuperando i particolari di un determinato
spazio salentino, isolandoli dal contesto paesaggistico, e guardando
alle suggestioni della Land Art, l’artista concentra l’attenzione su
tracce, anche poco visibili, definendo questa sua esplorazione come
“oggettiva”, perché frutto di “conoscenza tramite l’esperienza diretta
che non esclude però il riconoscimento “della complessità del reale”.
Negli anni Ottanta, la modularità dello spazio aniconico troverà
ulteriori sviluppi nel più complesso ciclo Spazio n-dimensionale – una
sintesi di tutto il suo pensiero, motivo per cui è stato scelto
come titolo del presente progetto–, caratterizzato da grandi tele di
formato rettangolare, in cui Tondo riscopre la magica energia del
colore. Fasce parallele rette o linee curve si sviluppano in tutte le
direzioni, sottraendosi allo spazio euclideo. Le linee, quindi, in piena
emancipazione, seguono direzioni differenti e il loro sviluppo
cromatico subisce rinnovamenti costanti, mentre in altri casi rimane
uniforme. Sebbene non in mostra, desideriamo anche citare Pagine di
spazio, opere concepite nei primi anni Novanta, in cui la struttura
modulare è data da pigmenti applicati a spruzzo, sicché il risultato è
la progressiva stratificazione della campitura cromatica sulla superfice
della tela, così da consegnare l’opera ad una spazialità indefinita,
anzi “infinita”, come suggerisce lo stesso artista. Ma il percorso di
Tondo non si esaurisce neanche qui, basta citare la scultura e
l’istallazione, o la ricerca sulle galassie negli anni Ottanta e
Novanta, fino agli anni 2000 dove la sintesi tra forma e colore
raggiunge livelli di estrema sofisticazione.
La mostra
sarà visitabile fino a martedì 4 luglio, ai seguenti orari: dal 19
maggio al 27 maggio, ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 20.
Domenica 14-20. Dal 28 maggio al 3 luglio maggio solo su appuntamento.
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