SALVATORE CAMMILLERI - HOVO SAPIENS
a cura di Roberto Sottile
November 20, 2019
Salvatore Cammilleri
Hovo Sapiens – bassorilievi contemporanei
A cura di Roberto Sottile
13 dicembre 2019 – 3 gennaio 2020
Inaugurazione 13 dicembre 2019 ore 18.00
MUSEO DEL PRESENTE – RENDE (CS)
Si
inaugura venerdì 13 dicembre alle ore 18.00 presso il Museo del
Presente di Rende la mostra dell'artista Salvatore Cammilleri Hovo
Sapiens - bassorilievi contemporanei a cura del critico d'arte Roberto
Sottile.
La
mostra rientra nella nuova programmazione promossa dall'Amministrazione
Comunale di Rende e dall'Assessorato alla cultura diretto dalla
Prof.ssa Marta Petrusewicz.
Hovo
Sapiens, come scrive il curatore Sottile è "Una “provocAzione”
costruita attorno alla comunicazione dell’arte. Hovo Sapiens di
Salvatore Cammilleri è il risultato di questa contaminazione artistica
che vede la connessione da una parte dell’immagine “oggetto” con l’uovo,
che diventa elemento cardine di questo racconto, e dall’altra la
provocazione come gesto, come conseguenza di questa ricerca.
Un
percorso “graffiante” nella sua sottile ironia ma costruito con una
forte presa di coscienza. L’umanità è ricondotta dall’artista alla forma
essenziale, a quella embrionale, la più fragile ma nello stesso tempo
quella con più capacità di incamerare e assorbire cambiamenti, nozioni,
“geni” di un possibile mutamento.
Salvatore Cammilleri ci propone una
lettura pop della genetica e dell’evoluzione utilizzando l’uovo come
modulo che appare come un codice da decifrare. Sono opere sarcastiche e
nello stesso tempo capaci di far riflettere lo spettatore che si ritrova
concettualmente nudo davanti alla materia cellulare pronta ad
impregnarsi di vita, ad assorbire elementi utili allo sviluppo." Alla
serata inaugurale parteciperanno l'artista, il curatore, il Sindaco di
Rende l'Avv. Marcello Manna e l'Assessora alla cultura la Prof.ssa Marta
Petrusewicz.
Salvatore Cammilleri |
"Un
percorso artistico - continua Roberto Sottile - quello di Cammilleri
che è anche una dura e forte condanna al mondo globalizzato, alla
frenesia del tempo delle immagini che divora tutto. Un tempo in cui
l’uomo ha perso le proprie idee in funzione di stereotipate connessioni
che apparentemente ci conducono avanti, ma che in realtà regrediscono il
nostro pensiero e la nostra capacità di relazione con gli altri.
L’uovo
diventa la metafora dell’uomo-sapiens, così evoluto ma ancora fragile.
L’uovo si sostituisce idealmente all’uomo. Tutto diventa omologato, ma
nella ripetizione di quelle immagini, ogni uovo uguale in apparenza,
conserva in se la capacità di essere unico, di custodire nello spazio
embrionale quella caratteristica genetica capace di far nascere qualcosa
di unico."
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