“HUMAN RIGHTS?” è alla sua quarta edizione.
Da quest’anno l’esposizione raddoppia, unendo l’Italia con un ideale collegamento dall’estremo Sud-Est all’estremo Nord-Est, da Lecce a Trento, con due location di grande prestigio e dal forte valore simbolico.
Le opere di artisti internazionali verranno proposte in una prima esposizione a Lecce dal 31 marzo al 27 maggio e successivamente a Trento dal 15 settembre al 14 ottobre 2012.
L'inaugurazione dell'evento di Lecce è prevista il 31 marzo 2012
L’inaugurazione dell’evento di Trento è prevista il 15 settembre 2012.
Durante l'evento verranno organizzate conferenze sul tema dei diritti umani, con una visione particolarmente attenta ai progetti promossi dall’Istituto di Culture Mediterranee e dalla Fondazione Campana dei Caduti.
A cura di Spazio-Tempo Arte l'intero periodo espositivo sarà animato attraverso performance di artisti internazionali, action paintings, incontri con gli artisti che si renderanno disponibili a parlare delle loro opere.
Durante le serate inaugurali saranno organizzate performance artistiche.
Durante il periodo espositivo Spazio-Tempo Arte organizzerà visite guidate per accompagnare gruppi di visitatori e comitive scolastiche.
IL CONCEPT
Il 10 dicembre 1948, viene proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: per la prima volta nella storia dell'umanità, era stato prodotto un documento che riguardava tutte le persone del mondo.
Ognuno di noi, per il solo fatto di essere nato, gode dei diritti sanciti nella Dichiarazione.
Ognuno di noi, indipendentemente dal luogo nel quale è nato e vive, gode di questi diritti.
Ognuno di noi ha diritti civili, politici, sociali, economici, culturali.
Ognuno di noi è uguale agli altri.
È sempre così?
In HUMAN RIGHTS? gli artisti parlano dei diritti umani. Il titolo semplice e diretto, senza giri di parole, esprime il concetto fondamentale che deve accompagnare l'esistenza di tutti.
In questo evento vengono toccati argomenti scomodi, complessi e di denuncia, che vadano a pungolare la coscienza di tutti coloro che, godendo appieno dei propri diritti, non pensano a tutte le persone che vedono i loro calpestati ogni giorno.
L'evento vuole quindi smuovere le coscienze, volendo fortemente uscire dai luoghi comuni che l'abuso dei termini porta con sé: parlare di diritti umani è diventato talmente frequente, che lo stresso termine "violazione dei diritti umani" si è svuotato di significati e ormai ci tocca solo da lontano quando ne sentiamo parlare, senza realmente entrare nella nostra testa.
Il modo più immediato di riprendere quella coscienza, indispensabile per essere realmente parte di un sistema che rispetti i diritti di tutti, è vedere con gli occhi tutto quello che gli artisti hanno da dire. Le immagini vanno a infilarsi nella memoria in maniera così immediata e così forte, che tutti coloro che la visiteranno ne usciranno più consapevoli ed emotivamente coinvolti.
Parlare dei diritti umani significa quindi per gli artisti "tirare fuori" molte idee che in altri eventi non possono trovare lo spazio adeguato.
HUMAN RIGHTS? vuole essere un segnale forte per tutti gli artisti e per tutti coloro che la visiteranno.
LE LOCATION
IL CASTELLO DI ACAYA
Il castello di Acaya è uno dei "SEGNI" più importanti del Rinascimento meridionale.
Acaya è L’IDEALE UMANISTICO della città laica che esprime pienamente la fiducia nell’uomo.
Ad Acaya Gian Giacomo dell’Acaya sperimentò, forse la prima nel Mezzogiorno, lo schema della CITTÀ – IDEALE, ossia di una città che nasceva con precise e specializzate funzioni che si riflettono su una forma definita dove non hanno più peso i grandi temi simbolico – religiosi.
l castello cinquecentesco di Acaya rende la città che lo ospita unica nel meridione, la sola ad avere conservato la fortificazione originale.
Voluto e commissionato da Carlo V, progettato dall’architetto Gian Giacomo dell’Acaya, ha conservato nel corso del tempo la struttura e le connotazioni rinascimentali.
Restaurato nel 2008, il castello ha rivelato la presenza di sepolture, tombe, fosse comuni ed affreschi databili alla seconda metà del 1300.
Il castello è situato a 5km dal mar Adriatico e dalla Riserva Naturale delle Cesine, di grande interesse naturalistico, essendo tra le ultime zone paludose dell’area geografica.
LA FONDAZIONE OPERA CAMPANA DEI CADUTI
La città di Rovereto ospita sul Colle Miravalle la grande Campana dei Caduti, Maria Dolens, intuita e voluta dal sacerdote roveretano don Antonio Rossaro all’indomani della Grande Guerra come simbolo imperituro di condanna del conflitto, di pacificazione delle coscienze, di fratellanza fra gli uomini, di solidarietà fra i popoli. Realizzata col bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale, suonò il primo rintocco il giorno 4 ottobre 1925, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III. In tutti questi anni ha fatto sentire alta la sua voce suonando ogni sera i cento rintocchi di ammonimento alla vita e alla pace. Uomini di Stato, Presidenti ed Ambasciatori unitamente a cittadini di ogni Nazione, le hanno reso omaggio e continuano a sentirla come voce della propria coscienza. Ben ottantaquattro Nazioni hanno esposto il loro vessillo intorno a Maria Dolens, nome di battesimo della Campana stessa, lungo il Viale delle Bandiere e sulla Piazza delle Genti, a testimoniare, anche visibilmente, la fedeltà ad un messaggio, ad una sorta di “Patto della Pace”. Il 18 gennaio 1968, con decreto del Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, nasce quale ente morale la Fondazione Opera Campana dei Caduti. Nelle finalità della Fondazione particolare attenzione è rivolta all’educazione delle nuove generazioni, alla cultura della pace, della non-violenza e dei diritti umani.
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