Domenica 15 novembre 2015 il
Teatro San Teodoro di Cantù inaugura la personale di Riccardo Vitali, Grids,
a cura di Elisa Fusi. Per l'occasione l'artista esporrà quindici lavori
originali realizzati su tela e un'installazione site-specific di due
metri per due. Filo rosso della mostra è la restituzione artistica di
prospettive e dinamismi urbani, sulla base di un rigore neoplastico filtrato
da un approccio alla varietà e all'imprevisto.
Riccardo Vitali è un pittore
astrattista, uno di quegli artisti che le immagini le sentono prima ancora di
porgerle alla vista. La sua ricerca artistica si esprime attraverso una
grammatica di linee ortogonali, campiture geometriche e ritmi compositivi
dominati dall'horror vacui e volti a restiture le prospettive e i
dinamismi urbani, studiati a partire dalle planimetrie. L'intrecciarsi
delle forme sulla tela crea una scacchiera geometrica di estrema sintesi
minimale, in cui le forme si assemblano, si incastrano e accennano
movimenti tridimensionali. Ricorrendo prevalentemente al contrasto tra
il bianco e il nero, Vitali ricerca l'equilibrio formale della composizione,
dei pieni e dei vuoti, lavorando con la minuzia e la pazienza di un amanuense.
Ma il rigore e l'ordine del segno
non sono mai portati all'eccesso. Osservandole da vicino, le tele di Vitali
nascondono un errore ragionato. In primo luogo nel segno, che lascia
trasparire l'imprecisione umana del disegno a mano libera, in secondo luogo nel
tradimento di una restituzione realistica che risiede a monte dell'opera nella
fase di progettazione.
Sono un esempio di tale ricerca
di incongruenze le serie Due Chicago e Luci
dedicate alle planimetrie di due metropoli americane. La planimetria di Chicago
raffigurata nella prima serie non rispecchia la mappa urbana reale della città
ma è creata dalla sovrapposizione di due mappe leggermente traslate, per
errore; la seconda serie, invece, lavora solo apparentemente sulla planimeria,
trasponendo in pianta ciò che invece si vede in alzato, ovvero il prospetto
notturno della città di New York, spezzando la verticalità dei grattacieli ma
dando risalto alla loro illuminazione. Totalmente immaginarie, create dalla
scomposizione e ricomposizione di elementi reali, sono 1920 Blue e 1920
Red, che per la struttura a tasselli affiancano particolari di piantine in
differenti scale di grandezza, e corrodonoo il rigore geometrico con
l'imperfezione umana del tratto libero. In questo modo il linguaggio espressivo
dell'artista risponde sempre a una regola, un ordine e una logica, ma si apre
sempre a un certo margine di libertà che apporta alle composizioni
l'imprevisto, la varietà e la casualità.
***
Riccardo Vitali è nato nel
1991 a Mariano Comense, vive e lavora ad Arosio. Laureato presso la scuola di
Grafica dell'Accdemia di Belle Arti di Brera, ha preso parte a mostre
collettive in Italia e all'estero. Questa è la sua prima mostra personale.
L’interesse
per l’architettura è il fulcro della sua ricerca artistica, che si basa sulla composizione e
rappresentazione di città. Città che nascono da un bisogno e da un volere
comunicativo della perturbazione architettonica e urbanistica, derivata dalla
continua ricerca e dal conseguente confronto dei rapporti urbani e sociali.
Collegamenti non casuali dettati dal confronto diretto di strutture e
composizioni di città realmente esistenti. Un giudizio da un lato considerabile
sentimentale, dall’altro analitico. Una profonda analisi che permette la
creazione di nuovi organismi urbani, mediante la (s)composizione dei diversi
elementi, selezionati e poi isolati a partire dalle planimetrie delle città
prese in considerazione.
***
Riccardo
Vitali
Grids
a cura
di Elisa Fusi
Inaugurazione
domenica 15 novembre 2015 ore 19
In
mostra fino al 12 dicembre
Teatro
San Teodoro - via Corbetta 7, Cantù (CO)
Ingresso
libero
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