Oleg Fonaryov, ucraino, è un fotografo sperimentale, che si è spesso interrogato sui
“misteri” che la specie umana ha da sempre custodito in sé e nell'ultimo suo progetto
“Another Planet” indaga uno dei più profondi: la vista.
Chi assicura che ciò che vediamo sia veramente come ci appare? Con quelle sembianze e
soprattutto di quel colore? Percepiamo i colori all'interno di uno spettro di frequenze,
dipendenti da lunghezze d'onda della luce e dalla struttura del nostro occhio. Diamo per
scontato che quei colori siano gli unici esistenti, eppure ci sono insetti che vedono colori
ultravioletti e sappiamo che una parte dello spettro è per noi invisibile. Come possiamo
sapere che colore assume il mondo al buio? Da qui l'esperimento del fotografo di ritrarre
paesaggi illuminati con varie fonti di luci, che interagendo con la luce naturale creano un
effetto suggestivo e provocano riflessioni (di pensiero non di raggi). La verità – o presunta
tale - delle immagini è un tema già più volte sviluppato nella storia della fotografia, ma
l'affrontarlo attraverso la teoria dei colori può implicare un discorso scientifico, artistico e
umano.
Sorprende il fatto che fotografie di paesaggio, scenari illuminati in modo innaturale risultino
poi comunque poetiche e non diano la sensazione di un “finto costruito”. Alberi, tronchi,
prati, capanne e rocce si presentano insoliti e fuori dal tempo, in crepuscoli e notti che
stranamente non riescono a uniformarli, permettendoci di vederne sfumature brillanti e
coloratissime.
Colpisce la grazia di questo fotografo, che ha creato realmente immagini surreali,
utilizzando vere fonti di illuminazione - decine di fari - e un uso sapiente della post
produzione.
Oltre al paesaggio, protagonista di queste foto, si notano elementi che indicano il
passaggio umano: ciminiere distrutte, chiese, mulini a vento, villaggi che sembrano
disabitati. Pochi gli esseri viventi in queste immagini, alieni che vedono la Terra in altro
modo. Ogni elemento favorisce la messa in scena di un mondo alternativo – un altro
pianeta, appunto – in cui si aprono panorami e atmosfere spettacolari appartenenti a
epoche passate o forse al futuro, un futuro che solo l'evoluzione potrà far scoprire.
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