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venerdì 17 marzo 2017

Alla Triennale di Milano, la presentazione del volume "FRANCA GHITTI", a cura e con saggio introduttivo di Elena Pontiggia.

La Triennale di Milano ospita, giovedì 23 marzo alle ore 18, la presentazione del volume monografico della scultrice “Franca Ghitti” a cura e con un saggio introduttivo di Elena Pontiggia, edito da Skira.

All’incontro intervengono la curatrice Elena Pontiggia, Professore dell’Accademia di Belle Arti di Brera; Cecilia De Carli, Professore dell’Università Cattolica di Milano; Micol Forti, Direttrice della Collezione d’Arte Moderna dei Musei Vaticani.

Il libro traccia il percorso artistico di Franca Ghitti (1932-2012), scultrice di fama internazionale, dagli anni cinquanta alla sua scomparsa, le cui opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e i Musei Vaticani.  
Ne nasce una lettura globale dell’opera dell’artista che ha inizio in Valle Camonica, suo paese di nascita a cui rimane significativamente legata durante il corso della sua vita, che ripercorre tutte le tappe significative, dagli studi artistici a Milano, Parigi, Salisburgo, all’esperienza africana, alle mostre internazionali, e ne emerge il ciclico ritorno alle origini e alla sua terra, che la sprona a continui studi, approfondimenti e ricerche.
L’avvincente volume mette il lettore in contatto diretto con il personaggio e con la società artistica dell’epoca, in un intreccio che offre uno spaccato curioso e al contempo molto interessante.

Molto attenta alla scelta dei materiali, Franca Ghitti inizialmente predilige soprattutto quelli legati alla terra e al mondo del lavoro, fra cui vecchie assi di legno e avanzi di segheria. Successivamente opta anche per il ferro e i metalli, recuperati nelle antiche fucine della Valcamonica, come stampi, ritagli, tondini, chiodi, polvere di fusione, ma anche scarti di lavorazione delle industrie metalliche.
Il suo stile nel ricomporre restituisce ai materiali nuova energia e profondi significati; un linguaggio essenziale e concreto, legato alle linee, alle forme, alla geometria, che unisce in un armonico dialogo il presente al passato. Numerosi sono infatti i riferimenti alle incisioni rupestri e ai simboli primitivi delle tribù africane che si mescolano a espressioni moderne e contemporanee. 

Elena Pontiggia afferma nel suo testo critico: “Quello di Franca Ghitti è un mondo complesso, un crogiolo di esperienze occidentali e primitive, di arte e architettura, di ripetizione e differenza. La sua scultura è sempre un disegno di mappe, una collezione di segni: non cerca il volume, il modellato, la massa, ma la superficie, la tavola, la pagina.
La sua arte insegna la ricerca di alfabeti che non si trovano nei libri e di mondi che non coincidono con il nostro. Insegna che le mani sanno quello che la mente non capisce, mentre il linguaggio dei segni custodisce qualcosa che le parole non registrano”.

I primi lavori in legno, realizzati negli anni sessanta, intitolati Mappe, sono tavole di legno con incisioni, ispirate alle incisioni rupestri a cui seguono altri cicli scultorei, sempre di matrice minimalista, a cui si aggiunge l’utilizzo di nuovi elementi, i chiodi, considerati dall’artista fondamentali per l’uso e la forma. Fra questi si ricordano I Rituali, Le Vicinie, Le Storie dei morti, I Reliquiari che restituiscono la cultura contadina e in cui si allude alla tradizione, alle leggende, al dialetto, ai canti, ai proverbi.
Negli anni settanta, l’esperienza africana e il suo trasferimento per alcuni anni in queste terre, conducono l’artista ad inserire nel suo linguaggio nuovi simboli, nuovi colori, nuovi materiali fra cui il cemento e il vetro, come si osserva in Orme del Tempo. Totem.
In un continuo divenire, i lavori di Franca Ghitti assumono negli anni successivi dimensioni e forme diverse sempre intrinsecamente legate al suo vissuto, come la verticalità, ispirata dalla visione dei grattacieli di Montreal e dai boschi del Labrador, che caratterizza le opere Cancelli, Libri Chiusi, Alberi. Il ritmo verticale tuttavia è spesso contrastato da un’energia orizzontale, resa dall’accostamento seriale di tessere e liste di legno, come se la materia fosse tessuta o intrecciata. In una poetica costantemente attenta al rapporto con lo spazio, alla fine degli anni ottanta si inserisce l’interesse per la forma circolare, Ciclo dei Tondi, dove il cerchio più o meno regolare evoca il concetto di ripetitività.
Anche nelle installazioni, Meridiane, sono presenti temi legati al tempo e allo spazio, ma aprono contemporaneamente nuovi orizzonti con esplicite riflessioni sulla città, sull’architettura e sul linguaggio; in Alfabeti perduti e Altri Alfabeti  realizzati alla fine degli anni novanta l’artista riscopre linguaggi dimenticati, di culture passate.
La sua ricerca artistica prosegue con continui approfondimenti, che contengono la memoria di vissuti comunitari connessi a epoche e luoghi differenti connessi alla contemporaneità. 

Affermava infatti l’artista: “Non credo nell’improvvisazione. Un’opera è il risultato di una lunga meditazione, di un processo di conoscenza che dura tutta la vita”.

In seguito alla morte di Franca Ghitti, per volontà della scultrice è nata la Fondazione Archivio Franca Ghitti che si propone di promuovere l’opera dell’artista a scopo culturale in Italia e all’estero.

L’incontro in Triennale è accompagnato dalla proiezione del trailer del documentario “Franca Ghitti. Il film” del regista Davide Bassanesi che ripercorre i momenti più significativi della vita della scultrice.
Alla presentazione partecipa inoltre l'architetto Giovanni Cadeo, autore del progetto di restauro dell'edificio che sarà sede del Museo Archivio dell'artista, con una proiezione di immagini del progetto, ormai nella sua fase conclusiva.


Info volume
Franca Ghitti
a cura e con saggio introduttivo di Elena Pontiggia
Skira editore, 2016
edizione bilingue (italiano-inglese)
24 x 28 cm, 128 pagine
110 colori e b/n, cartonato
ISBN 978-88-572-3411-3
€ 28,00

Coordinate evento
Titolo Presentazione del volume “Franca Ghitti”
Intervengono Cecilia De Carli, Micol Forti, Elena Pontiggia
Sede Triennale di Milano - Sala TriennaleLab, piano terra - viale Alemagna 6, Milano
Data giovedì 23 marzo 2017, ore 18
Ingresso gratuito
Informazioni al pubblico roberto.crescenti@gmail.com

Ufficio stampa
IBC Irma Bianchi Communication
Tel. +39 02 8940 4694 - mob. + 39 328 5910857 - info@irmabianchi.it
testi e immagini scaricabili da www.irmabianchi.it




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