La
Triennale di Milano ospita, giovedì 23 marzo alle ore 18, la
presentazione del volume monografico della scultrice “Franca Ghitti” a cura e
con un saggio introduttivo di Elena Pontiggia, edito da Skira.
All’incontro
intervengono la curatrice Elena Pontiggia, Professore
dell’Accademia di Belle Arti di Brera; Cecilia De Carli, Professore dell’Università Cattolica di
Milano; Micol Forti, Direttrice della
Collezione d’Arte Moderna dei Musei Vaticani.
Il libro traccia il percorso
artistico di Franca Ghitti (1932-2012), scultrice di fama internazionale, dagli anni cinquanta alla
sua scomparsa, le cui opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e
private tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e i Musei
Vaticani.
Ne
nasce una lettura globale dell’opera dell’artista che ha inizio in Valle
Camonica, suo paese di nascita a cui rimane significativamente legata durante
il corso della sua vita, che ripercorre tutte le tappe significative, dagli
studi artistici a Milano, Parigi, Salisburgo, all’esperienza africana, alle
mostre internazionali, e ne emerge il ciclico ritorno alle origini e alla sua
terra, che la sprona a continui studi, approfondimenti e ricerche.
L’avvincente
volume mette il lettore in contatto diretto con il personaggio e con la società
artistica dell’epoca, in un intreccio che offre uno spaccato curioso e al
contempo molto interessante.
Molto
attenta alla scelta dei materiali, Franca
Ghitti inizialmente predilige soprattutto quelli legati alla terra e al mondo
del lavoro, fra cui vecchie assi di legno e avanzi di segheria. Successivamente
opta anche per il ferro e i metalli, recuperati nelle antiche fucine della
Valcamonica, come stampi, ritagli, tondini, chiodi, polvere di fusione, ma
anche scarti di lavorazione delle industrie metalliche.
Il
suo stile nel ricomporre restituisce ai materiali nuova energia e profondi
significati; un linguaggio essenziale e concreto, legato alle linee, alle forme,
alla geometria, che unisce in un
armonico dialogo il presente al passato. Numerosi sono infatti i
riferimenti alle incisioni rupestri e
ai simboli primitivi delle tribù
africane che si mescolano a espressioni moderne e contemporanee.
Elena
Pontiggia afferma nel suo testo critico: “Quello
di Franca Ghitti è un mondo complesso, un crogiolo di esperienze occidentali e
primitive, di arte e architettura, di ripetizione e differenza. La sua scultura
è sempre un disegno di mappe, una collezione di segni: non cerca il volume, il
modellato, la massa, ma la superficie, la tavola, la pagina.
La sua arte insegna la ricerca di
alfabeti che non si trovano nei libri e di mondi che non coincidono con il
nostro. Insegna che le mani sanno quello che la mente non capisce, mentre il
linguaggio dei segni custodisce qualcosa che le parole non registrano”.
I
primi lavori in legno, realizzati negli anni
sessanta, intitolati Mappe, sono tavole
di legno con incisioni, ispirate alle incisioni rupestri a cui seguono altri
cicli scultorei, sempre di matrice minimalista, a cui si aggiunge l’utilizzo di
nuovi elementi, i chiodi, considerati dall’artista fondamentali per l’uso e la
forma. Fra questi si ricordano I Rituali,
Le Vicinie, Le Storie dei morti, I
Reliquiari che restituiscono la cultura contadina e in cui si allude alla
tradizione, alle leggende, al dialetto, ai canti, ai proverbi.
Negli
anni settanta, l’esperienza africana
e il suo trasferimento per alcuni anni in queste terre, conducono l’artista ad
inserire nel suo linguaggio nuovi simboli, nuovi colori, nuovi materiali fra
cui il cemento e il vetro, come si osserva in Orme del Tempo. Totem.
In
un continuo divenire, i lavori di Franca Ghitti assumono negli anni successivi dimensioni
e forme diverse sempre intrinsecamente legate al suo vissuto, come la
verticalità, ispirata dalla visione dei grattacieli di Montreal e dai boschi
del Labrador, che caratterizza le opere Cancelli,
Libri Chiusi, Alberi. Il ritmo verticale tuttavia è spesso contrastato da
un’energia orizzontale, resa dall’accostamento seriale di tessere e liste di
legno, come se la materia fosse tessuta o intrecciata. In una poetica costantemente
attenta al rapporto con lo spazio, alla fine degli anni ottanta si inserisce l’interesse per la forma circolare, Ciclo dei Tondi, dove il cerchio più o
meno regolare evoca il concetto di ripetitività.
Anche
nelle installazioni, Meridiane, sono
presenti temi legati al tempo e allo spazio, ma aprono contemporaneamente nuovi
orizzonti con esplicite riflessioni sulla città, sull’architettura e sul
linguaggio; in Alfabeti perduti e Altri Alfabeti realizzati alla fine degli anni novanta l’artista riscopre linguaggi
dimenticati, di culture passate.
La
sua ricerca artistica prosegue con continui approfondimenti, che contengono la
memoria di vissuti comunitari connessi a epoche e luoghi differenti connessi
alla contemporaneità.
Affermava
infatti l’artista: “Non credo
nell’improvvisazione. Un’opera è il risultato di una lunga meditazione, di un
processo di conoscenza che dura tutta la vita”.
In seguito alla morte di Franca
Ghitti, per volontà della scultrice è nata la Fondazione Archivio Franca Ghitti che si propone di promuovere
l’opera dell’artista a scopo culturale in Italia e all’estero.
L’incontro in Triennale è accompagnato dalla proiezione
del trailer del documentario “Franca Ghitti. Il film” del regista Davide
Bassanesi che ripercorre i momenti più significativi della vita della
scultrice.
Alla presentazione partecipa inoltre
l'architetto Giovanni Cadeo, autore del progetto di restauro dell'edificio che
sarà sede del Museo Archivio dell'artista, con una proiezione di immagini del progetto, ormai nella sua fase
conclusiva.
Info volume
Franca
Ghitti
a cura e con saggio
introduttivo di Elena Pontiggia
Skira editore, 2016
edizione
bilingue (italiano-inglese)
24
x 28 cm, 128 pagine
110
colori e b/n, cartonato
ISBN
978-88-572-3411-3
€
28,00
Coordinate evento
Titolo Presentazione del volume “Franca
Ghitti”
Intervengono Cecilia De Carli, Micol Forti, Elena
Pontiggia
Sede Triennale di Milano - Sala
TriennaleLab, piano terra - viale Alemagna 6, Milano
Data giovedì 23 marzo 2017, ore 18
Ingresso gratuito
Informazioni al pubblico roberto.crescenti@gmail.com
Ufficio stampa
IBC Irma Bianchi Communication
Tel.
+39 02 8940 4694 - mob. + 39 328 5910857 - info@irmabianchi.it
testi
e immagini scaricabili da www.irmabianchi.it
Nessun commento:
Posta un commento