20/26 marzo
| sala Fassbinder
Geppetto e Geppetto
scritto e diretto da
Tindaro Granata
con Alessia Bellotto,
Angelo Di Genio, Tindaro Granata, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi,
Lucia Rea, Roberta
Rosignoli
allestimento Margherita Baldoni
luci e suoni Cristiano Cramerotti
movimenti di scena Micaela Sapienza
coproduzione Teatro Stabile di Genova, Festival
delle Colline Torinesi, Proxima Rex
Geppetto e
Geppetto, terzo spettacolo scritto e diretto e interpretato da Tindaro Granata, ha
debuttato nel giugno 2016 al Festival delle Colline Torinesi ottenendo un ampio
successo e aggiudicandosi poi il Premio Ubu 2016 come miglior novità italiana.
Questa
la storia: la Tony e Luca da anni formano una famiglia e desiderano diventare
padri. Volano in Canada, e come il primo papà single della storia, Geppetto,
“creano” loro figlio, Matteo. Gioia e spensieratezza caratterizzano i primi
tempi, fino a che il passare degli anni e la morte di Tony, inducono Matteo a
chiedere a Luca le ragioni per le quali lo hanno fatto nascere in una famiglia
“diversa”. I due si scontrano e lasciano l’uno alla solitudine dell’altro.
È
difficile essere figli di gay, ma è difficile anche essere padri di figli
normali. Un giorno Matteo andrà, Geppetto ritornerà, l’altro Geppetto
perdonerà, come in una famiglia “normale”.
«Una storia
inventata, partorita, dalla mia fantasia e dalle paure della gente che ho
incontrato per strada, parlando di figli nati da omosessuali...
Questa è la storia di un papà che
vuole fare il papà e di un figlio che vuole fare il figlio: tra i due,
all’apparenza, manca solo una mamma.
È la storia di uno scontro tra due
uomini, uno giovane e uno adulto, che cercano entrambi il riconoscimento di una
paternità, che non può avere la stessa funzione che ha in una famiglia
eterosessuale.
È il desiderio di un Geppetto di
farsi amare da un figlio che non è sangue del suo sangue, ma generato dal seme
del proprio compagno.
È il desiderio di un ragazzo di
ritrovare una figura paterna, vissuta nell'assenza di una figura materna, che
lo possa accompagnare nel mondo degli adulti senza il peso della mancanza.
È possibile che 1 Geppetto + 1
Geppetto possa fare = 1 figlio?
Certo che è possibile, come è
possibile che 1 Fatina + 1 Geppetto possa fare = 1 figlio!
Anzi, sarebbe più facile, ma la
storia avrebbe gli stessi problemi dei due Geppetti, se non ci fosse amore,
l’importante in queste storie è l’amore per i figli; “se ci sarebbe più amore…”
dicono i personaggi di questa storia.
Ecco, “se ci sarebbe più
amore…” è la storia di Geppetto e Geppetto».
Tindaro Granata
Dalla
rassegna stampa
È sul tram n. 5 che Tindaro
Granata, siciliano, uno dei talenti più premiati del teatro off, ha raccolto al
volo idee per Geppetto e Geppetto, primo
dramma filiale ai tempi della (mancata) step child adoption, ma già sono
previsti film e altro. «Interviste volanti in giro, anche al Family Day —
racconta — italiani e stranieri, uomini e donne: se un gay volesse un figlio
lei che farebbe? Ho registrato ignoranza, pregiudizi e superficialità ma anche
aperture: più disinformazione che razzismo».
Autore di spettacoli cult da
nouvelle vague (Antropolaroid, Invidiatemi come io ho invidiato
voi sulla pedofilia e il nuovo La locandiera),
Granata alza l’asticella con l’epico scontro generazionale tra il figlio di una
coppia gay che, cresciuto, rinfaccia al papà la mancanza di diritti e la
difficoltà sociale del ruolo.
Gli sta a cuore il diritto
all’infanzia serena: «Voglio far parlare un figlio che non si accetta. Pur
favorevole alle famiglie arcobaleno, mi pongo dubbi etico-sociali, non
religiosi, sull’utero in affitto: ok per l’adozione come per gli etero, sarebbe
la soluzione». Granata non vuol
essere partigiano: «Mostro il disagio di capire, spostare il pensiero della platea contraria».
Maurizio Porro, Corriere della Sera
Lo spettacolo è di un’essenzialità quasi
brechtiana: i personaggi sono identificati da magliette con stampati i loro
nomi, la scena consiste in un tavolo con dei cartelli che indicano i vari
ambienti, «a volte è cucina», «a volte è agenzia». La recitazione è spigliata, ma a
un certo punto si fa acre e nel finale sfiora persino il melodramma, con un
effetto che non guasta. Gli attori: lo stesso Granata che è Luca, Paolo Li Volsi, Tony, Angelo Di Genio un inquieto
Matteo, prima bambino, poi adulto e Lucia Rea, Roberta Rosignoli, Carlo
Guasconi che formano un variegato coro. Se ne esce scossi, con il bisogno di
ripensare a lungo a ciò che si è visto.
Renato
Palazzi, Il sole 24 ore
Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano
www.elfo.org
Orari: mar-sab 21:00 / dom 16:30 Prezzi: intero € 32.50 / martedì
posto unico € 21.50 / rid. <25 anni - >65 anni € 17
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