Un contributo fuori dagli schemi, alla vigilia di una nuova stagione di riforme dell’amministrazione pubblica. “Fare meglio con meno”, edito da Franco Angeli, è il primo saggio di Andrea Casu, scritto e pensato per grandi cambiamenti: tesi centrale del libro, la convinzione dell’autore, che anche in Italia, i principi dell’economia comportamentale e il ricorso alle cosiddette “spinte gentili” o “nudges” possano aiutare il Paese a compiere finalmente il passo decisivo verso un’amministrazione digitale al servizio dei cittadini.
Secondo Casu infatti, esiste una sorta di filo invisibile che collega l'impostazione dei “nudges” proposta da Richard H. Thaler e Cass R. Sunstein, con le scelte politiche del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e del premier britannico David Cameron, con le raccomandazioni dell’Ocse, con l'ultimo rapporto della Banca Mondiale; e ancora, con il successo di Ikea, le azioni per la salvaguardia ambientale, il miglioramento della salute pubblica e la lotta alla povertà. Tutte strade che si stanno sperimentando nel mondo per produrre, a costi minori, i migliori benefici. Un filo che lega tutte le decisioni di manager o amministratori pubblici e privati che scelgono di attingere ai saperi della psicologia cognitiva e dell'economia comportamentale per ripensare i processi e dare ai fattori psicologici e sociali lo spazio che meritano. Perché il successo di ogni riforma, anche della pubblica amministrazione quindi, passa inevitabilmente per le persone chiamate a metterla in pratica. I vincoli imposti da semplici norme non sono sufficienti.
“Se vogliamo finalmente liberarci dal labirinto della burocrazia di carta e sconfiggere i mostri che lo abitano, come la corruzione, dobbiamo seguire questo filo anche in Italia”, spiega Casu. Il primo capitolo del saggio analizza il modello di amministrazione digitale del nostro Paese attraverso una rapida panoramica del lungo percorso di riforme intrapreso: una scelta dovuta, perché, ricorda l’autore “a dieci anni dall'approvazione del Codice dell'amministrazione digitale, i cui principi sono rimasti spesso inapplicati, è necessario fare tesoro degli insuccessi del passato per realizzare, attraverso nuove strade, le riforme della PA in modo concreto”. In sostanza, serve agire non solo per via di obblighi e divieti imposti dalle norme, ma anche in ragione di opportune “spinte gentili”, utili ad integrare i vincoli ma anche i vantaggi delle riforme e delle leggi. Nel libro si descrivono i risultati positivi raggiunti nei Paesi che hanno scelto di applicare i “nudges” con maggiore convinzione. In particolare, si ripercorrono le esperienze inglesi e americane sotto la guida di Cameron e Obama, ma si parla anche del crescente interesse dell’Europa e del mondo nei riguardi di questi strumenti. Anche nel nostro Paese si sono mossi i primi passi verso l’uso di “spinte gentili”, con l’esperimento romano del Q-Team di Roma Capitale e la proposta di istituire una “Nudge unit” nella Regione Lazio. Infine, nel volume sono valutati alcuni possibili ambiti d’azione di un approccio comportamentale in alcuni dei settori strategici delle PA, pensati in una prospettiva di “open government”.
Proposte concrete volte a promuovere l’usabilità dei siti web (e non solo l’accessibilità), a favorire una crescente sinergia con il cittadino collaboratore, e non più solo utente, a realizzare una Pubblica Amministrazione capace di garantire un’effettiva semplificazione dei processi amministrativi e infine, a contrastare in modo efficace il fenomeno della corruzione. Oggi, chi nel mondo ha scelto di cogliere queste opportunità, prosegue su questa strada con convinzione. Il 15 settembre scorso Obama ha firmato un nuovo Ordine esecutivo per promuovere metodi e strumenti finalizzati a servire gli interessi del popolo americano nel modo migliore e realizzare un'azione governativa effettivamente orientata a fare meglio con meno. Anche l’Italia può decidere di percorrere la via dei “nudges”, tenendo naturalmente conto delle grandi differenze che vi sono tra il nostro Paese e gli Stati Uniti. In questo senso, la nuova stagione di riforme nella pubblica amministrazione può rappresentare una prima straordinaria occasione per avviare concretamente questo percorso.
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