I segnali stradali. Onnipresenti, invadenti. Ma anche un ottimo strumento per farsi pubblicità, e, perché no, anche la base per una piccola provocazione artistica.
L’idea è venuta a Clet Abraham. Pittore, scultore, sticker urban artist, Clet, poco più che quarantenne, è nato in Francia, ma negli anni ’90 si è trasferito a Roma, poi Bologna e infine Firenze, dove oggi ha uno studio in via dell’Olmo n°8, in zona San Niccolò.
Il primo è stato il Cristo che ha preso il suo posto sui cartelli di strada senza uscita, diventati croci per l'occasione, senza per questo essere in alcun modo blasfemi o offensivi. Così come altri, sempre a tema religioso, come le due varianti di Pietà e le decine di angioletti e diavoletti che hanno invaso i segnali di direzione.
Oltre a questi, altri omini (e non solo), sempre ironici, curiosi, mai volgari e soprattutto non invadenti o tali da pregiudicare la leggibilità del segnale stesso. Arricchendolo, in qualche modo, migliorandolo, in una forma di street-art reversibile, più pulita di altre, ma non per questo meno provocatoria ed efficace.
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