“Non
puoi pensare che qualcosa non accadrà perché non lo hai mai visto accadere in
passato.”
Nassim
Nicholas Taleb
Nel linguaggio medico il termine
“crisi” indica il momento più acuto nel decorso di una malattia, cui farà
seguito un miglioramento o un peggioramento definitivi dello stato di salute
del paziente. La sua radice etimologica identifica invece un atto di “comprensione”,
“giudizio” e “scelta”. In entrambi i casi, il significato rimanda a una
condizione di passaggio e di trasformazione.
Nell’epoca contemporanea il concetto
di “crisi” ha assunto un carattere totalizzante e permanente. La crisi
economica, culturale e sociale che stiamo vivendo non viene più percepita come
una situazione temporanea o una fase da superare, bensì come una “tempesta
infinita”, un diluvio universale che tutto travolge e dagli esiti ancora
sconosciuti ma senz’altro catastrofici. Dai mutamenti climatici al crollo dei
sistemi economici, dalle guerre ai flussi migratori globali: nulla sembra
resistere alla dissoluzione in atto. Perfect
storm è appunto l’espressione utilizzata dagli scienziati per indicare
quella combinazione di fattori demografici, ambientali, sociali e storici che
entro il 2030 porterà a un punto di non ritorno, determinando una metamorfosi
epocale.
E se invece nella crisi si
nascondessero possibilità e opportunità alternative? Se dal disordine si
potessero trarre inediti benefici, nel momento in cui lo sforzo non sia
esclusivamente concentrato sulla costruzione di stabilità e certezze per
contrastare gli eventi avversi, ma sulla ricerca di nuove occasioni di sviluppo
e di progresso?
La “tempesta perfetta”, la più grande
dal Dopoguerra a oggi, può forse essere attraversata imparando a cavalcare
l’onda giusta, dotandosi degli strumenti necessari per navigare nel mare aperto
del cambiamento – irreversibile – in atto. E la cultura – intesa come
patrimonio, storia, innovazione, capacità critica e fiducia nella conoscenza –
può rappresentare un timone in grado di indicare rotte possibili.
Tra le proposte dell’edizione 2016
del festival segnaliamo i debutti nazionali di due game show interattivi
che coinvolgono il pubblico nell'esplorazione dei meccanismi della democrazia,
dell'identità nazionale, dell'utilizzo delle risorse pubbliche: Home Visit Europe della compagnia
tedesca RIMINI PROTOKOLL (prima
nazionale in contemporanea con Festival Inteatro di Polverigi/Ancona) e The Money degli inglesi KALEIDER. Il formato del gioco ritorna
anche nella commissione che il festival ha proposto alla compagnia DYNAMIS di Roma, che animerà la piazza
Municipio con un grande torneo di calcetto su campo esagonale a tre porte (Y-Le variabili del calcio) e in XY
Esperimenti di prossimità (basato
sul rapporto Kinsey) dei veneziani MANIMOTÒ, tra i vincitori del bando Open 2016.
Nuova commissione del festival a CIRCOLO BERGMAN (IT, Milano) è anche l'audioguida partecipata (Macinante) che condurrà il pubblico a
riscoprire le affascinanti ex Lanerie Dalsasso, esempio di modello economico
passato.
Sulla partecipazione delle persone al processo creativo giocano
inoltre i vincitori del bando Open 016, promosso dal festival per stimolare la produzione
di progetti innovativi: l'albanese GLEN
ÇAÇI (performer di punta della compagnia MOTUS) che con il suo Tutorial – seconda tappa di un progetto
di ricerca sull’identità culturale e sulla cultura del Karaoke – condurrà il
pubblico dentro un rito di integrazione attraverso le danze tradizionali
europee; il collettivo EFFETTO LARSEN
(IT, Milano), che con Mnemosyne scaverà
nei ricordi degli individui per tracciare una mappa emotiva della città; Ex Voto, del giovanissimo artista Andrea Fontanari, che andrà via via
riempiendo una stanza di farfalle, simbolo di crisi personali superate da parte
di chi, nel corso del festival, parteciperà alla performance.
Formati più prettamente teatrali per Mad in Europe, il nuovo spettacolo della pluripremiata drammaturga ANGELA DEMATTÈ (vincitore premio
Scenario 2015), FÄK FEK FIK di DANTE ANTONELLI (IT, Roma) – vincitore
miglior spettacolo, miglior drammaturgia, migliori attrici Roma Fringe Festival
2015 –, Dopodiché stasera mi butto di
GENERAZIONE DISAGIO (IT, Milano) e Thanks for Vaselina di CARROZZERIA ORFEO (IT, Mantova).
Il festival abiterà il
centro storico della città di Pergine, animando le piazze e contribuendo alla
riscoperta di luoghi dimenticati come la Rimessa Carrozze e le Lanerie Dal
Sasso. Verranno inoltre utilizzati come location appartamenti privati e spazi
legati ad attività economiche e istituzionali. Il festival ha cura che gli
spettacoli siano fruibili anche da parte del pubblico con esigenze particolari:
molti di essi saranno tradotti nella lingua italiana dei segni (LIS), tutti gli
spazi saranno resi accessibili, verranno messi a disposizione accompagnatori.
La Sala Maier sarà allestita dalla compagnia Wurmkos in collaborazione con il Centro di Salute mentale di Trento
e curerà una serie di incontri sul tema del festival. Anffas creerà in piazza Fruet un percorso esperienziale che
simboleggia le possibilità di cambiamento offerte dai momenti di crisi della
vita.
Pergine Spettacolo Aperto Da più di quarant’anni il festival si
presenta come uno degli appuntamenti culturali più importanti dell’estate in
Trentino. Manifestazione legata profondamente al borgo che lo ospita (con un
affascinante centro storico e un grande parco in cui era un tempo ubicato
l’enorme complesso manicomiale della regione), ha acquistato una dimensione
sempre più internazionale, inserendosi in una rete europea di operatori del
settore e proponendosi come contenitore di sperimentazione creativa e di
produzioni artistiche contemporanee e dai temi spesso scomodi. Da qualche anno
la formula che viene adottata nella maggior parte delle proposte è quella di un
ribaltamento dello schema classico della fruizione “frontale” dello spettacolo.
Il pubblico non è più semplice spettatore, ma partecipa attivamente alla
realizzazione dell’evento, ne determina il corso, occupando spazi e prendendo
parte agli aspetti decisionali. In questo modo il festival stesso si connota
prima di tutto come occasione di “esperienza” che coinvolge gli individui e li
rende protagonisti.
Nessun commento:
Posta un commento