10 - 22 dicembre | sala Bausch
Amami o
sposerò un millepiedi
Ferdinando Bruni e
Ida Marinelli
produzione Teatro dell’Elfo
Ferdinando Bruni e Ida Marinelli
presentano Amami o sposerò un millepiedi, il carteggio di Anton Čechov con Olga
Knipper, grande attrice e sua compagna degli ultimi anni: ironia, affetto e uno
sguardo inimitabile sulle cose del mondo.
Si conoscono nel 1898 in occasione
delle prove de Il Gabbiano, nel quale
Olga interpreta Arkadina. Ed è una folgorazione. Si
incontrano quando possono Anton e Olga, altrimenti si scrivono, più di 400
lettere in cinque anni: lui da Jalta, costretto dalla malattia a cercare
rifugio in un clima mite, lei dal Teatro dell’arte di Mosca di cui fa parte.
Lui scrive Zio Vanja, Le tre sorelle,
Il giardino dei ciliegi e lei,
diretta da Stanislavskij, è sulla scena Elena, Masha e Ljuba.
Anton Čechov con Olga Knipper |
Olga — Allarme! Allarme atto terzo! La canzone
che Vershìnin e Masha canticchiano come la dobbiamo fare? Nemirovìch dice che
dev’essere come uno squillo di tromba ‘Tram tam tam!’ Mi sembra un’idea
orribile. E mancano dieci giorni al debutto! Aiutami Toto, senza di te sono
perduta!
Anton — Se Stanislavskij rovina il
terzo atto, rovina tutta la commedia e rovina anche la mia reputazione! Effetti
sonori? Oh mio dio, ma cosa sta facendo? Dev’esserci solo il suono
dell’incendio, lontano, attutito, e sul palco silenzio assoluto. E poi, mia
cara, il monologo di Masha non è una pubblica confessione, è solo una
conversazione sincera. Recitalo con un po’ di tensione, ma non essere
disperata, non alzare la voce, sorridi ogni tanto e soprattutto cerca di
sentire la fatica di una notte come quella...
E ancora su Il giardino dei ciliegi…
Olga — Stanislavskij mi ha
chiesto se stai scrivendo la pièce. Dice che l’anima ha bisogno di conforto.
Amore, se tu sapessi com’è necessaria la tua pièce, come tutti l’aspettano
avidamente.
Aspettano la tua finezza, la tua tenerezza, il tuo profumo, la tua
poesia, tutto quello che tu puoi dare. E tu lo senti, mio delicato scrittore?
Anima mia, caro! Con quanto amore studieremo, reciteremo, coltiveremo Il
giardino dei ciliegi. Vedrai. E tu vivrai ogni cosa insieme a noi.
Anton — Caro il mio cane senza coda,
probabilmente questa lettera ti arriverà dopo che un telegramma ti avrà
annunciato la fine della pièce. Scrivo il quarto atto con facilità, senza
apparente sforzo, e se non l’ho ancora terminato è perché ho sempre qualche
acciacco. Oggi sto meglio di ieri, è vero, ma verso le 11 le gambe e la schiena
hanno preso a farmi male e ho cominciato a tossire. Penso però che d’ora in poi
mi sentirò molto meglio. Mi sembra che la mia commedia, per quanto noiosa,
contenga qualcosa di nuovo. A proposito, in tutta la pièce non c’è neanche uno
sparo. Cercami un’attrice per il ruolo di una diciassettenne e quando l’hai
trovata, fammelo sapere.
Ci
lasciano il dono prezioso di una corrispondenza che parla di amore, di arte, di
teatro e di vita, una corrispondenza che continua anche dopo la morte di lui,
con le ultime tenere e commoventi lettere di Olga a un Anton che non c'è più.
TEATRO ELFO PUCCINI,
corso Buenos Aires 33, Milano
Orari:
mart/sab 19:30, dom 15:30
Prezzi:
intero € 33 / martedì posto unico € 22 / rid. giovani e anziani € 17,50 /
under18 € 13.50 - Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org.
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