In Between / wipe out design
(Art vs. Design)
11
dicembre 2019 - 31 gennaio 2020
inaugurazione
martedì 10 dicembre ore 19
Galleria Carifano, Palazzo Corbelli
via Arco d’Augusto 47, FANO (PU)
INGRESSO LIBERO
UFFICIO STAMPA
IBC Irma Bianchi Communication
+39
02 8940 4694 \ +39 328 5910857info@irmabianchi.it
La Fondazione Gruppo Creval presenta nelle
storiche sale della Galleria Carifano di
Palazzo Corbelli a Fano la mostra “In Between / wipe out design (Art vs. Design)” dall’11 dicembre 2019 al 31
gennaio 2020.
Prodotta
e organizzata dalla Fondazione Gruppo
Credito Valtellinese in collaborazione con l’IPSIA “Renzo Frau” di Sarnano (MC),
la rassegna è patrocinata dalla Scuola del
Design del Politecnico di Milano e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fano per questa tappa
marchigiana, che corona la terza
edizione di “wipe out design”, progetto
non profit con esplicite finalità didattiche che si
pone come obiettivo di stimolare la riflessione su un nuovo concetto
dell’abitare.
Sono
esposti in mostra sette prototipi
d’arredo in tiratura unica, con
i relativi concept grafici che ne
sottolineano l’artigianalità made in
Italy, oltre ad un’inedita realizzazione nata in collaborazione
con l’IPSIA “Renzo Frau” di Sarnano, che propongono tutti una nuova interpretazione del paesaggio
domestico attraverso il connubio tra la forte valenza simbolica dell’opera
d’arte e la funzionalità propria dell’oggetto di design.
Sono
quindi presentati arredi che si ispirano
a grandi e riconoscibili opere d’arte moderna e contemporanea,
per una sorta di ‘ready-made al contrario’: una selezione di capolavori del
secondo ’900 viene, infatti, reinterpretata in componenti destinati all’abitare
odierno, come l’appendiabiti, la mensola, il pensile, il tavolo e le sedute,
realizzati tutti nel 2019 su progetto wipe
out design grazie all’apporto dell’alta
artigianalità del sistema “legno-arredo” della Brianza, fra i più significativi
sistemi produttivi territoriali italiani, alla
consulenza dell’artista Sergius Fstöhler e alle scuole di alta formazione
professionale dei territori marchigiano e lombardo. I prototipi d’arredo in
mostra sono dunque realizzati a mano, ma al contempo risultano potenzialmente
assemblabili e riproducibili con le stesse tecniche di produzione del furniture design su larga scala.
Arte versus Design, così come opera d’arte storicizzata,
museale, da “guardare e non toccare” versus
arredo funzionale, utilizzabile, componibile, trasformabile e comodo, spiegano da
wipe out design: «Se Dadaismo e Pop Art hanno dimostrato che un oggetto
banale, astratto dal contesto d’uso che gli è proprio ed esposto in un museo,
si può trasformare in opera d’arte, allora “In Between” intende dimostrare che
l’opera d’arte, opportunamente modificata nelle sue componenti strutturali ed
estetiche, si può trasformare in arredo funzionale ad alto contenuto simbolico
poiché riconducibile allo status di unicità e originalità caratteristico
dell’opera d’arte».
L’esposizione
si inscrive in un percorso «gioioso,
ironico e ad alto contenuto ludico», intonato all’epoca e ai movimenti
artistici cui la progettazione dei prototipi si ispira: dallo Spazialismo al
Minimalismo, passando per il New Dada e la Pop Art italiana, per un periodo
compreso fra l’immediato dopoguerra e la fine degli anni ’70, fino al
contemporaneo. Ne sono un esempio “Moustache”,
l’appendiabiti ‘coi baffi’ in bronzo
ossidato effetto verderame, eseguito in esclusiva dallo scultore Sergius
Fstöhler, oppure la panchina “Brigida”
composta da pannelli componibili montati su birilli, a imitazione della grafica
riprodotta in seduta; così come il
tavolo auto-illuminante “Arethusa” in cristallo retinato, supportato da un
ensemble strutturale di tubi al neon, e la
cabina spogliatoio “Cabin A”, con i suoi effetti ottici non immemori delle
sperimentazioni optical degli anni
Sessanta. Appesi a parete spiccano poi “Fragments”,
sistema lineare di contenitori e mensole che funge anche da battery station e mimetizza i numerosi
dispositivi mobili che costellano la quotidianità contemporanea, ed il vano portaoggetti “Retablo” che con il suo profilo
piatto, lo sviluppo ad angolo retto ed il rosso acceso dell’anta rimanda
maggiormente al concetto di opera d’arte che non a quello di semplice contenitore.
Completa poi il parterre
di prototipi d’arredo il tappeto d’arte
“Ierierosolooggisoloero”, che allude alla dimensione del sogno e della notte
per colore e impunture.
Accanto
all’esclusiva serie “wipe out design”, in mostra anche “Cretto (omaggio ad Alberto Burri)”, concept d’arredo sperimentale
esplicitamente ispirato alla famosa opera Grande
Cretto realizzata da Burri sui resti della città vecchia di Gibellina
(Trapani) negli anni Ottanta e completata postuma nel 2015. Il prototipo, progettato
e realizzato dagli studenti dell’IPSIA “Renzo Frau” di Sarnano - piccolo comune
del maceratese che, come la cittadina siciliana, è stato colpito dal terremoto
- è composto da vari elementi che fungono da tavolini o sedute componibili,
ribaltabili, impilabili, all’insegna della memoria e del forte impatto emotivo,
esattamente a mezza via tra arte e design.
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