Chi mi conosce bene sa che non sono tanto un'amante di dolci ed a Natale preferisco il pandoro al panettone.
Ma quest'anno ho vuto un colpo di fulmine con un particolare panettone: Il Malvasia, della pasticceria artigianale Mangiafico.
Sono andata personalmente nel laboratorio a Solarino e lì il maestro pasticcere Pippo Mangiafico mi ha mostrato la preparazione di questo particolare panettone. Con la curiosità di una bambina, ho sbirciato anche nel suo ricettario scritto a mano che di anno in anno si arricchisce di ricette per nuovi prodotti dolciari... E' stata un'emozione vedere tutte le fasi della preparazione e poi sentire nell'aria quel profumo di qualcosa di veramente buono.
Il Panettone Malvasia è una delizia artigianale, gli ingredienti sono semplici e genuini, non contiene conservanti, ma ciò che lo rende unico, a mio avviso, è l'abilità e la passione nel prepararlo e quell'uvetta sultanina australiana con la copertura al cioccolato bianco, entambe macerate nel vino Malvasia, ne fanno una delizia che provoca dipendenza, almeno per me.
Io continuo a deliziarmi con il Malvasia.... Intanto voi leggetevi qualche cenno storico sulla vera storia del panettone...
La vera storia del Panettone
La storia della nascita del panettone è avvolta
nel mistero, non sappiamo infatti con certezza quando sia stato
inventato e da chi. Si sa per certo che si comincia a parlare di questo
pane dolce nella Milano di Ludovico il Moro, alla fine del XV secolo.
Le leggende sul panettone sono ben tre, ognuna delle quali
attribuisce ad un inventore diverso la paternità di questa dolcissima
invenzione.
- Ugo, il falconiere di Ludovico il Moro
- Toni, il salvatore del Natale
- Suor Ughetta e il suo panettone
Secondo la prima leggenda fu un’invenzione di Ugo,
un falconiere di Ludovico il Moro e garzone nella bottega del pane di
Toni. Ugo aggiunse grandi quantità di burro, acquistato vendendo falchi
rubati a Ludovico il Moro, alla ricetta originale, insieme a zucchero,
uova, pezzetti di cedro e uvetta, riscontrando un successo grandioso.
La seconda storia narra di un sontuoso banchetto di
Natale alla corte di Ludovico il Moro in cui il cuoco dimenticò in
forno il suo dolce, bruciandolo. Un servo di nome Toni aveva tenuto per
sé un po’ dell’impasto per fare uno spuntino a fine servizio e vi aveva
aggiunto uova, zucchero e uvetta. Il cuoco scoprì l’impasto avanzato e
lo servì comunque, dandogli una forma di pane. Inutile dire che fu un
successo, piacque talmente tanto che Ludovico lo impose in tutti i
banchetti natalizi seguenti.
La terza leggenda narra di suor Ughetta, cuoca di un convento milanese che per Natale
utilizzo i pochi ingredienti nella dispensa del monastero per
realizzare un dolce per le consorelle. Al solito impasto del pane
aggiunse uova e zucchero, canditi e uvette e lo benedì tracciandovi
sopra una croce con il coltello. Il successo fu talmente grande che
i milanesi cominciarono a fare offerte al convento per portare a casa un
po’ di quel pane speciale.
Al di là delle leggende, non sapremo mai con certezza chi lo ha inventato, ma sicuramente sappiamo chi realizza i migliori panettoni di Natale e dove trovarli!
Rubrica di Untitled Magazine, ideata e condotta da
Marla Lombardo
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