15 novembre/4 dicembre | Teatro Elfo Puccini
L’eclisse
di Joyce Carol Oates
regia di Francesco Frongia
traduzione di Luisa Balacco
con Ida Marinelli (Muriel), Elena Ghiaurov (Stephanie),
Cinzia Spanò (Aileen) e Osvaldo Roldan (Señor Rios)
costumi Ferdinando Bruni
coreografia di Osvaldo Roldan
produzione Teatro dell’Elfo
prima
nazionale
Dopo Dissonanze, messo in scena nel 2010, il regista Francesco Frongia torna a
indagare la drammaturgia della scrittrice americana Joyce Carol Oates, scegliendo
l’atto unico intitolato L’eclisse, apparso
anch’esso nel volume Nel buio
dell’America pubblicato da Sellerio.
L’eclisse è un dramma in
otto scene che inizia in un interno borghese. Due donne rientrano dal
supermercato dove hanno fatto la spesa. Sono una madre e una figlia; Muriel (Ida
Marinelli) è una stravagante e un po’ sinistra ex professoressa di scienze e
Stephanie (Elena Ghiaurov), sua figlia, un’attivista che lotta per la
formazione di un partito politico femminile.
Francesco Frongia,
invita il pubblico a spiare questa storia come dal buco della serratura.
Scopriremo il loro rapporto, i sogni segreti, le paure e le ambizioni che
ribalteranno i luoghi comuni e indagheranno nelle pieghe della nostra società.
«Un testo commovente, caustico e divertente che racconta di una madre e di
una figlia che imparano quanto è difficile vivere insieme. Nello spettacolo le
due donne si affrontano, si sfidano, divise dalle differenze generazionali e
dalle scelte personali. La madre non vuole chiedere aiuto, ha imparato il valore
dell’indipendenza, ma sente che il mondo intorno a lei sta cambiando, che i
contorni sfumano e si alterano, si sente accerchiata, controllata. Ha paura di
avere bisogno. La figlia, brillante attivista per i diritti delle donne
all’apice della propria carriera, sente che il proprio ruolo, la propria
affermazione dipendono anche dalla relazione con la madre, anche se questa
rifiuta di farsi chiamare ‘mamma’.
Chi siamo, cosa ci lega ai nostri genitori, come possiamo renderci utili
quando ne hanno bisogno, come dobbiamo agire quando li vediamo in difficoltà?
L’eterno tema del rapporto tra figli e genitori in L’eclisse assume i toni
di uno scontro.
Muriel Washburn è una donna combattiva e stralunata che sta scivolando
verso una demenza che è contemporaneamente un rifugio e una via di fuga. È alla
costante ricerca di un equilibrio cosmico che influenzi il suo squilibrio
terrestre. Viene accudita da sua figlia Stephanie, dolce ma determinata,
bisognosa di fare i conti con la propria storia. Il loro rapporto si sviluppa
tra i fantasmi del passato e i sogni sul futuro che rischiano di trasformarsi
in incubi.
Muriel è abile nel creare confusione intorno a sé, nel ‘depistare e
distrarre il predatore’, per garantirsi la sopravvivenza. La figlia non vuole
rendersi conto che il limite della presunta ‘normalità’ è stato superato, che sua
madre è totalmente immersa in quel ‘sentimento tragico della vita’ che non le
permette più di vedere la realtà per quello che è.
In questo contesto di differenti percezioni si muove L’eclisse che racconta con dialoghi e situazioni quotidiane il
passaggio dalla luce all’ombra nella mente umana. Muriel e Stephanie vengono
travolte dal destino che le lega l’una all’altra in un rapporto
vittima-carnefice creato dalla dipendenza affettiva, ogni battuta del testo
diventa duplice: attrazione/repulsione, buio/luce, amore/odio,
panico/serenità».
Francesco Frongia
Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33,
Milano – Martedì/sabato ore 21:00,
domenica ore 16:30 - Info e prenotazioni 02/0066.06.06 - www.elfo.org –
PREZZI: Intero 32.50 € - Martedì 21.50 € - Ridotto giovani e anziani 17 €
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