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mercoledì 16 novembre 2016

Alla Galleria Deodato Arte di Milano prosegue la personale dell’artista spagnolo “José Molina. Fino al 26 novembre 2016.


DEODATO ARTE
Milano, via Santa Marta 6

José Molina
Uomini e altri demoni

a cura di Chiara Gatti

fino al 26 novembre 2016




Alla Galleria Deodato Arte di Milano prosegue fino al 26 novembre la personale dell’artista spagnolo “José Molina. Uomini e altri demoni” che dalla sua apertura ha registrato un notevole interesse da parte del pubblico. Con oltre quaranta opere, fra dipinti a olio, disegni e sculture, l’esposizione offre un nucleo importante di lavori recenti e inediti esposti accanto a quelli storici.



Curata da Chiara Gatti, la mostra mira a raccontare il mondo sommerso della ricerca di Molina, il suo interesse, in bilico fra psicanalisi e antropologia, per i moti dell'animo umano, le pulsioni più intime che distinguono l'inconscio collettivo e nutrono quella genealogia di archetipi primari radicati nella esperienza dell'uomo, sin dalle origini. In un viaggio dentro le anse della nostra mente, Molina scava – forte di una certa lezione junghiana – a caccia di istinti primordiali che traduce in immagini totemiche e primigenie, selvatiche e archeologiche, in una commistione di passato e presente, improvvisamente incontrati sul limite del tempo. Anime e volti si mescolano in un flusso di memoria. L'uomo e i suoi progenitori. La vita, la morte, il cerchio dell'esistenza. La realtà, i sogni, gli incubi.

La pittura di Molina è un grande specchio teso a svelare ciò che siamo nel profondo, quello che mostriamo agli altri e quello che invece nascondiamo. È una pittura colta che, nei ritratti, si dimostra erede della scuola fisiognomica rinascimentale; nei soggetti, tradisce altresì una matrice fortemente letteraria: attinge infatti dai miti e dalle leggende della letteratura mondiale, e intesse storie popolate di dei, eroi e demoni spesso attualizzati sullo sfondo di un panorama contemporaneo.



L'uomo di oggi e le sue relazioni con gli altri, con l'ambiente che lo circonda, è il protagonista di una monumentale saga del potere nelle opere già note, più volte esposte in occasione di mostre pubbliche e private, della collezione “Predatores” di cui si ricorda Le Formiche II; qui il demone sociale si manifesta nella propensione atavica di dominare i deboli, in quella ruota del potere dove chi lo subisce si alterna a chi lo esercita. Un atto di forza sgorga da impulsi basici, dalla volontà di conferma, di accettazione e di gratifica. Nella collezione “Los Olvidados” affiora in superficie, su carte tratteggiate con matite nere e grasse, un corteo di creature ferite dalle leggi della selezione, relegate ai margini della storia per una fragilità congenita. Poetica è la riflessione che alimenta la collezione “AnimaDonna”, dove spicca Lucy, la prima Eva, un omaggio alla donna vissuta sulla terra tre milioni di anni fa, un tuffo – permeato di fonti di ispirazione tribali – nel nostro trascorso ancestrale, in cui la testimonianza sposa l'utopia. 

 

Tra le opere della collezione “Beloved Earth” emergono La cacciata dal paradiso e La vita segreta delle piante, realizzate a matita grassa, e il lavoro a olio dal titolo La prima mattina.

Nella collezione “The monsters under my bed” l'attualità torna al centro del discorso: lo sguardo acuto, critico, militante verso episodi di violenza e sopraffazione (Desaparecidos), verso personaggi dal potere molesto (I signori della guerra), verso vizi (Amor Morboso) e corruzione ricorda in sottotraccia – anche nel segno affilatissimo della matita – le condanne di Goya nei cicli leggendari de “I Disastri della guerra” o “I Capricci”.



La formazione sui grandi classici della sua cultura d'origine, dalla scuola di Madrid (da El Greco a Solana) fino al surrealismo spagnolo, si intravede oggi, ancor di più, negli esemplari della nuova collezione “Peccati e virtù” come Il muro del pianto e Avarizia. Si tratta di dipinti di medie e grandi dimensioni, oli su tela e disegni a matita grassa, studiati come allegorie di perversioni capitali che scuotono le coscienze. La pittura, fatta di modulazioni di colore impercettibile, tratti minuti in punta di pennello su superfici ampie, indaga in modo infinitesimale corpi sospesi in bilico fra bene e male, la loro indole segreta, messa a nudo da un linguaggio espressivo visionario e insieme introspettivo.

Sarà esposto per la prima volta, in occasione di questa importante personale milanese, anche il nucleo inedito di quattro sculture legate a temi analoghi del ciclo “Predatores”, tra cui risaltano in mostra Il sopravvissuto e Il guardiano, con un gusto per il reperto paleontologico, il fossile, la vita calcificata nella roccia e nella materia. 



In Molina si evince la passione per la sperimentazione: dalla matita alla china e ago, dalla bic alla matita colorata, all’olio su tavola passando per la grafite e il pastello. Molina spesso, oltre all’opera, è autore delle cornici: polimateriche e realizzate con materiali di recupero fino all’esperienza tattile del legno.






Coordinate mostra

Titolo José Molina. Uomini e altri demoni

A cura di Chiara Gatti

Sede Deodato Arte, via Santa Marta, 6 - Milano         

Date 19 ottobre – 26 novembre 2016

Orari martedì - sabato 10.30-14.00 e 15.00-19.00

Info pubblico Tel. 02 80886294 - galleria@deodato-arte.it

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