29 novembre/11 dicembre | Sala
Bausch
Ferdinando Bruni legge Charles Dickens
Il racconto di Natale
disegni di Ferdinando
Bruni
produzione Teatro
dell’Elfo
prima
nazionale
In questo piccolo libro di spiriti ho
cercato di evocare lo spirito di un’idea, che non porterà malumore ai miei
lettori né verso se stessi, né l’uno verso l’altro, né verso l’anno, e neanche
verso di me. Che esso possa visitare con piacevolezza le loro case, e che
nessuno si auguri di esorcizzarlo.
Il loro fedele e umile amico C.D., dicembre
1843
(Prefazione Un
Canto di Natale)
È la vigilia di Natale, ma per l’usuraio Ebenezer Scrooge è un giorno come
un altro: né i canti, né i sorrisi scalfiscono il suo cuore di ghiaccio.
Durante quella notte però riceve delle visite straordinarie e sconvolgenti: gli
appaiono i tre spiriti del Natale (passato, presente e futuro) preceduti dal
fantasma del suo vecchio socio, Jacob Marley, condannato a vagare trascinando
la lunga catena dei suoi errori, consapevole di aver sprecato la vita. Scrooge rischia
la stessa fine dell’amico e questa terribile eventualità fa scattare in lui il
cambiamento: la volontà di donare al prossimo se stesso e i propri averi, di
tornare ad apprezzare la vita.
Ferdinando Bruni, riprendendo il filone iniziato nel 2015 con Il fantasma di Canterville, mette in
scena e disegna Il racconto di Natale
in forma di one man show, in un’atmosfera sospesa tra sogno e allucinazione,
accompagnato dalle proiezioni di una moderna lanterna magica.
«Un piccolo gioiello che Dickens compone a trentun anni.
(…) La preziosità del testo è evidente e percepibile a “strati”: quelli esposti
allo sguardo, relativi alla storia narrata e alla sua articolazione; quelli
celati alla vista, frutto di una ricerca artistica condotta su piani distinti
che alla fine convergono, linee di percorsi autonomi che si chiudono tutti
sullo stesso punto. Come in Shakespeare. La storia è semplice nella sua
ossatura, ingenua perfino, leggibile come una delle tante fiabe dickensiane,
dove le forze negative e ostacolanti risultano infine sconfitte dagli agenti
benefici.
(…) Ma tutt’altro che semplice è il modo attraverso il
quale la storia si dipana. (…) Scrooge si presenta al lettore in tutta la sua
violenza ideologica, in tutta la sua chiusura a qualsiasi stimolo sentimentale;
(…) Marley apre la porta agli spettri che lo condurranno a guardare dentro se
stesso, e il lettore a penetrare nell’oscurità del racconto. Oscurità non solo
intrinseca al tema delle ombre, ma determinata anche dalla complessità della
struttura temporale, lungo la quale si snodano i non problematici episodi della
vita di Scrooge»
Maria Sestito
(dall’introduzione a Charles Dickens, Un canto di Natale, Letteratura
universale Marsilio)
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ELFO
PUCCINI, SALA BAUSCH, corso Buenos Aires 33, Milano - Martedì-sabato ore 19:30
/ domenica ore 15:30 - Info e prenotazioni 02/0066.06.06 - www.elfo.org –
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