Prosecco, Caco, Mela cotta, Grana e
miele e Sorbetto al vino di Refosco dal peduncolo rosso, sono solo alcuni
dei gusti che si potranno assaporare durante la Mostra
internazionale del gelato artigianale in programma a Longarone dal
27 al 30 novembre
La storia del gelato in Dolomiti è piuttosto lunga e radicata: dalla Val
di Zoldo dalla seconda metà del XIX secolo in poi sono partite e continuano a
partire decine e decine di persone, a volte intere famiglie, per andare a far
gelati in Germania, in Belgio, in Francia, nelle Americhe… E così anche da
altre valli, che confluiscono tutte su Longarone – storicamente, lo snodo
commerciale ultimo, prima di salire ai monti.
La Fiera di Longarone in effetti nasce come vetrina e luogo di incontro
tra gelatieri di tutta Italia e oltre: è la più antica manifestazione
fieristica del settore in Europa, esiste dal 1959. Non a caso nacque proprio
qui, in una Provincia afflitta dall'emigrazione e dall'emigrazione dei
gelatieri. E continua ad avvenire a Longarone, la MIG, nonostante e
addirittura proprio a causa del Vajont: Longarone venne rasa al suolo, nel
1963, eppure dopo pochi anni i Longaronesi che rifiutarono di lasciare il
proprio paese distrutto ricostruirono la Fiera, e ripresero la tradizione della
MIG.
Tradizione che continua ancora oggi: quella del 2016, dal 27 al 30
novembre, è la 57° edizione della Mostra internazionale del gelato artigianale.
Quest'anno sarà prestata particolare attenzione ai prodotti tipici, alle linee
bio e vegan, alle intolleranze alimentari. Per il resto, tutto come da copione:
i concorsi internazionali (la “Coppa d'oro”, i “Mastri gelatieri”, il “Carlo
Pozzi” per gli allievi degli istituti albergheri, i più recenti “Gelaterie in
web” e “Innovazione MIG Longarone Fiere”…), le assemblee di settore, i 200
espositori italiani e internazionali (una cinquantina, da 11 Paesi), le
scorpacciate di gelato, i seminari, le tavole rotonde…
Il 2016 sarà l'anno del Melograno e della Birra – i due gusti sui quali
si daranno battaglia i mastri gelatieri under e over 35 anni, nell'ambito del
concorso internazionale “Coppa d'oro”. Staremo invece a vedere quale sarà il
“Gusto gelato dell'anno 2017”, che verrà lanciato nelle gelaterie di tutta
Italia, secondo la ricetta esclusiva del vincitore del contest. L'anno scorso
si era imposto il campano “bufala pistacchiosa”. A Longarone, a poche settimane
dal Natale, si decide del gusto dolce dell'estate italiana. Se volete
assaggiarlo in anteprima, non vi resta che partecipare alla MIG:
dalle ore 10 alle 18, tutti i giorni dal 27 al 30 novembre.
Qualche passeggiata, tra un gelato e l'altro. A chi approfitterà della MIG per regalarsi un weekend
pacifico di scoperte, tra i monti più belli delle Dolomiti Bellunesi,
consigliamo una serie di spunti per esplorare la Val di Zoldo, che è un po' il
simbolo geografico del gelato dolomitico nel mondo.
Per gli amanti dei paesini antichi, c'è lo spettacolare Fornesighe – con
i suoi ballatoi di legno, le viuzze strette e ripide e le case appese ai pendii
– e la bella passeggiata al sole tra i tabià (tipici fienili di
montagna) di Fusine, Pianàz e Soramaè, all'ombra imponente del Pelmo.
Per gli innamorati del caregòn del Padreterno – così è chiamato
il Pelmo, per la sua forma larga e ampia, dalla cima piatta, come di un trono
gigante – non c'è escursione più esaltante di quella al rifugio Venezia
(partenza da passo Staulanza). Volendo, invece di allungarsi al rifugio, si può
salire verso il monte Pelmetto, per vedere le famose orme dei dinosauri, tre
distinte piste di zampette del periodo del Triassico.
Sempre per gli amanti del Pelmo, e sempre con partenza nei pressi di
passo Staulanza, ecco l'escursione “a prova di bambino e di passeggino” al
rifugio Città di Fiume, con eventuale tappa presso Malga Fiorentina.
A proposito di malghe, di latte e altre delizie, d'autunno è
meravigliosa anche una passeggiata in Val Pramper, illuminata dai colori
favolosi dei larici che costeggiano l'imponente Mezzodì. Tappa obbligata in Val
Pramper, la Malga ominima. Per i più allenati, si consiglia anche la salita al
rifugio, nonostante in stagione fredda esso sia chiuso: basta la vista dalla
splendida piana su cui sorge, dove a volte si incrociano le bestie del bosco,
cervi in primis.
Infine, per chi volesse saperne qualcosa di più delle Dolomiti, e della
storia triste e grandiosa della Guerra Mondiale in quota, consigliamo la salita
al Monte Rite e all'ex forte, oggi Messner Mountain Museum Dolomites dedicato
alla storia dell'esplorazione e dell'alpinismo dolomitico. Vale la pena salire
quassù anche solo per il panorama, davvero mozzafiato: si vede tutto, dalla
Schiara al grandioso Civetta. Per chi non vuole perdersi nulla, delle Dolomiti
Bellunesi, questo è un bignami tridimensionale della meraviglia dei Monti
Pallidi: ecco l'Agnèr, il Cimon della Pala, la Marmolada, il Pelmo, la Tofana.
Rozes, il Sorapis, l'Antelao...
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